domenica 15 dicembre 2024

   Elon Musk e Nyarlathotep
 Visioni, Ambizioni e Manipolazioni (parte 3)




In ogni modo l'idea che Musk possa rappresentare un “avatar” moderno di Nyarlathotep non è altro che una provocazione simbolica, ma illustra l'effetto trasformativo del suo lavoro e le sue somiglianze con la figura del “dio con mille volti”. Nyarlathotep, infatti, incarna il ponte tra umano e sovrumano, l’incarnazione del caos travestito da ordine.
Il fascino di Musk risiede nella sua capacità di evocare speranza e timore allo stesso tempo. Come Nyarlathotep, opera ai margini della comprensione umana, trasformando il mondo attraverso strumenti di portata quasi mitica. Che si tratti di una coincidenza o di un’interpretazione simbolica, la connessione tra Musk e Nyarlathotep esiste davvero.

In fondo Lovecraft descrive Nyarlathotep come una delle figure più affascinanti e spaventose dei Miti di Cthulhu, è una divinità? Una semi divinità, sicuramente un messaggero che a differenza della maggior parte degli dèi del suo pantheon, Nyarlathotep non è una creatura distante e incomprensibile, ma interagisce attivamente con l'umanità. Viene descritto come una figura oscura e mutaforma, capace di assumere innumerevoli aspetti. 
In “The Crawling Chaos” (Il Caos Strisciante): Nyarlathotep è definito così per la sua natura inquietante e subdola. Non è un dio che distrugge indiscriminatamente, ma piuttosto manipola e semina caos tra gli esseri umani




Aspetto fisico variabile: Nyarlathotep può assumere diverse forme. Una delle sue manifestazioni più iconiche è quella del “Faraone Nero”, una figura simile a un faraone egizio, che incarna mistero, potere e un'energia quasi ipnotica. In altre storie, appare come una figura alta e oscura, con un'aura di potenza soprannaturale.
Carisma e manipolazione: Nyarlathotep si distingue per il suo modo di attirare e manipolare gli esseri umani. Lovecraft lo descrive come capace di radunare folle attraverso “miracoli” e tecnologie avanzate, spingendo i suoi seguaci verso la follia. In “Nyarlathotep” (1920), viene presentato come un profeta che viaggia per il mondo mostrando macchinari straordinari e inspiegabili, lasciando dietro di sé sensazioni di terrore e disperazione.

Nyarlathotep agisce come emissario degli dèi esterni, in particolare Azathoth. A differenza di altre entità lovecraftiane, non è limitato nella sua interazione con il mondo, e ciò fa di lui uno strumento di caos e distruzione psicologica.
Possiamo quindi affermare che Nyarlathotep rappresenta il caos intelligente e subdolo, un elemento destabilizzante che sfrutta la razionalità umana per portarla alla follia. Alcuni studiosi hanno interpretato il personaggio come una critica alle tecnologie e ai progressi scientifici del tempo di Lovecraft, che potevano essere percepiti come potenzialmente distruttivi se mal utilizzati.

LA QUESTIONE FARAONE NERO
Elon Musk ha suscitato curiosità e interesse con alcune dichiarazioni legate all'Antico Egitto che potrebbero richiamare un simbolismo affine a quello del “Faraone Nero” associato a Nyarlathotep nell'universo inventato di Lovecraft. In particolare, Musk ha attirato l'attenzione con un tweet in cui affermava ironicamente che “gli alieni hanno costruito le piramidi” e successivamente accennava a Ramses II come a un possibile “alieno”. Queste affermazioni hanno suscitato reazioni significative, incluso un invito ufficiale da parte di autorità egiziane a visitare i siti archeologici e scoprire i veri artefici delle piramidi.
Fatto sta che le connessioni simboliche tra Musk e l'Antico Egitto possono essere viste nel contesto del suo interesse per la tecnologia avanzata e la sfida alle credenze tradizionali, temi che spesso emergono anche nelle rappresentazioni di Nyarlathotep, un'entità che si manifesta come mediatore tra l'inconoscibile e l'umanità. Inoltre, Musk, come imprenditore visionario, è spesso percepito come una figura che porta avanti una narrativa quasi mitica, rompendo con le convenzioni della scienza e della cultura, simile al fascino misterioso e alla capacità di Nyarlathotep di influenzare le masse.
Il riferimento specifico al “Faraone Nero” e all'Egitto potrebbe riflettersi anche nell'idea che Musk sembri cercare di rivitalizzare un'eredità tecnologica perduta o sconosciuta, proprio come il “Faraone Nero” potrebbe simboleggiare la connessione tra potere divino e conoscenza proibita. Anche se non ci sono prove dirette che Musk si sia paragonato a un faraone, il fascino per l'antichità e l'ignoto si allinea bene con la sua personalità pubblica e le sue dichiarazioni provocatorie.
Questi elementi, se combinati con le interpretazioni speculative, possono alimentare il parallelo tra Musk e Nyarlathotep, considerando che Lovecraft descriveva quest’ultimo proprio con il termine “il Faraone Nero”. chi è il Faraone Nero se non qualcuno che incarna, almeno in parte, il ruolo dell'intermediario enigmatico e carismatico che sfida il pensiero convenzionale e spinge l'umanità verso un futuro incerto. 



LA LETTERA A KLEINER
H. P. Lovecraft, in una lettera del 1921 al suo amico Reinhardt Kleiner, racconta un sogno che lo ha ispirato a scrivere il racconto “Nyarlathotep”. In questa lettera, Lovecraft descrive il sogno come uno dei più realistici e spaventosi che avesse mai avuto. In esso, Nyarlathotep appare come una figura carismatica e inquietante che utilizza strumenti scientifici e dimostrazioni straordinarie per affascinare e manipolare le masse.
Secondo alcune interpretazioni, la figura di Nyarlathotep potrebbe essere stata ispirata da Nikola Tesla, celebre inventore e scienziato a quell’epoca. Tesla era noto per le sue dimostrazioni pubbliche di tecnologie incredibili, come esperimenti elettrici che sembravano quasi magici. Questo parallelismo tra Tesla e Nyarlathotep è stato avanzato da studiosi e appassionati, come Will Murray, che ritiene che Lovecraft possa aver associato Tesla con il personaggio per la combinazione di scienza, mistero e il suo impatto quasi mistico sul pubblico dell’epoca.
Ah! Che coincidenza: oggi Elon Musk è proprietario di Tesla ed è identificato con le auto elettriche Tesla! Combinazione! 
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mercoledì 11 dicembre 2024

  Elon Musk e Nyarlathotep
 Visioni, Ambizioni e Manipolazioni (parte 2)


Elon Musk, Starlink e "Quando le stelle saranno giuste"






Il nome di Elon Musk si è fatto strada come emblema di una nuova era tecnologica, simbolo di progresso scientifico e delle ambizioni di rendere l'umanità una specie interplanetaria. Tra i suoi numerosi progetti, Starlink, la rete globale di satelliti che promette di fornire internet a livello mondiale, rappresenta una delle sue iniziative più ambiziose e potenti. Ma, ipoteticamente parlando, l'evoluzione di Starlink potrebbe avere implicazioni che vanno oltre la semplice connettività: potrebbe essere visto come un punto di svolta nell'incontro tra la tecnologia moderna e le forze cosmiche, come quelle descritte da H.P. Lovecraft nelle sue opere, in particolare nel celebre racconto “The Call of Cthulhu”.
Uno degli elementi più affascinanti delle storie di Lovecraft è la nozione di “quando le stelle saranno giuste”, un concetto che potrebbe avere un parallelismo simbolico con la costruzione di Starlink. Se consideriamo Starlink come una rete che sovraintende a un risveglio globale, con effetti imprevedibili, il futuro della nostra civiltà potrebbe essere intrinsecamente legato a un concetto cosmico quasi predetto nelle opere di Lovecraft.

La Connessione tra "Le Stelle Sono Giuste" e Starlink
Nel racconto “The Call of Cthulhu” di H. P. Lovecraft, l'entità cosmica Cthulhu giace sotto il mare, in attesa di risvegliarsi quando le stelle saranno giuste. Questa frase, apparentemente enigmatica, si riferisce alla condizione cosmica in cui l'allineamento delle stelle e dei corpi celesti consente a Cthulhu di risorgere. La visione lovecraftiana suggerisce che l'universo sia governato da leggi misteriose e incomprensibili, e che solo in momenti specifici e predestinati le forze più oscure possano agire sul destino dell'umanità.
In un contesto moderno, la metafora delle “stelle giuste” potrebbe essere interpretata come un allineamento di fattori tecnologici, sociali ed economici che, simili alle stelle nel cosmo, si combinano per scatenare un cambiamento. Qui entra in gioco Starlink, l'ambizioso progetto di Musk di lanciare decine di migliaia di satelliti in orbita, creando una rete globale di comunicazioni che promette di trasformare la nostra percezione della connessione e dell'accesso alla conoscenza. Tutti abbiamo visto in cielo il suo treno di stelle o la sua costellazione in movimento che solca la notte, ci sono appuntamenti fissi ed orari per avvistarla pubblicati sui quotidiani di tutto il mondo, rilanciati da ogni media.
Il collegamento tra Starlink e “quando le stelle saranno giuste” risiede nel concetto che Starlink potrebbe segnare un momento in cui il progresso tecnologico e il controllo delle informazioni globali raggiungono una soglia critica, che modifica irreversibilmente il destino dell'umanità. Proprio come l’allineamento delle stelle determina il risveglio di Cthulhu, la creazione di una rete globale di satelliti e la potenza che deriva da questa infrastruttura potrebbero rappresentare un punto di non ritorno, un momento in cui le forze della tecnologia – per il bene o per il male – risvegliano un nuovo ordine.

Starlink come “Risveglio Cosmico” e Manipolazione delle Masse
Musk ha spesso parlato delle sue iniziative come un mezzo per “salvare l'umanità” certo è che Starlink è, di fatto, un'azione di controllo globale, poiché una volta completata la rete, il sistema permetterà a Musk di gestire e manipolare l'accesso alle informazioni per miliardi di persone. Con il controllo sulla connettività globale, Starlink ha il potenziale per influenzare politiche, economie e società in modo simile a come Nyarlathotep, l’entità lovecraftiana, manipola le percezioni umane, portando gli individui verso un destino che non possono comprendere o controllare.
La potenza di Starlink, che si espande con l'integrazione di nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale, la gestione dei dati e la geopolitica digitale, potrebbe paradossalmente avere un effetto risvegliante, ma non nel senso di un miglioramento universale. Proprio come Cthulhu, una volta risvegliato, porta caos e follia, l'emergere di una rete globale e il potenziale per il controllo delle informazioni potrebbero innescare un'era di manipolazione senza precedenti, dove le masse sono costantemente sorvegliate e influenzate da una forza superiore. In questo senso, il “risveglio” di Cthulhu potrebbe essere metaforico, riferendosi alla sovranità della rete di Starlink che trasforma la percezione del mondo, spingendo l’umanità verso un nuovo ordine globale.

Curiose Tempistiche: Starlink e il 2030
H. P. Lovecraft cento anni fa descriveva un risveglio che avverrà solo quando le stelle saranno giuste, Starlink oggi avvicina una tempistica simile. Attualmente, Starlink è ancora in fase di espansione per l’Anno Santo il 2025, in orbita saranno stati lanciati 12.000 satelliti. La rete completa di Starlink, che comprende potenzialmente 42.000 satelliti, sarà operativa probabilmente entro il 2030. Quando questo accadrà, la copertura globale di internet sarà praticamente completa, e il controllo sulle comunicazioni e sui dati raggiungerà una nuova dimensione.
Similmente all'allineamento cosmico che Lovecraft prevede per il risveglio di Cthulhu, la realizzazione di Starlink rappresenta l’allineamento delle tecnologie di connettività che, una volta completate, potrebbero determinare un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere. La rete di satelliti non solo renderà l'accesso a Internet universale, ma avrà anche il potere di modellare il modo in cui interagiamo con la realtà, come nel caso di un potere centralizzato che manipola informazioni e comunicazioni globali. È possibile, quindi, che il 2030 segni un anno cruciale, proprio come le “stelle giuste” che segneranno il risveglio di Cthulhu.



Elon Musk e la Visione di un Nuovo Ordine: Un Parallelo con Nyarlathotep
Ecco perché Musk, che spesso è visto come un visionario capace di intraprendere progetti ambiziosi che sfidano i limiti della scienza e della tecnologia, può ricordare le caratteristiche di Nyarlathotep, un’entità che possiede una incredibile capacità di manipolare la realtà. Nyarlathotep è noto per apparire come un “messaggero” o un intermediario tra gli esseri umani e le forze cosmiche, ma anche per manipolare eventi e persone a suo favore.
Elon Musk, pur non essendo maligno come Nyarlathotep, agisce come una sorta di “messaggero” delle potenzialità umane, mostrando un futuro dove l'uomo si espande nel cosmo e conquista nuove frontiere. Tuttavia, proprio come Nyarlathotep gioca con la percezione e la realtà, Musk, attraverso progetti come Neuralink e Starlink, potrebbe alterare il corso dell’evoluzione umana, portando l’uomo in una nuova dimensione, forse non completamente comprensibile o controllabile dalle masse.

Il Risveglio dell'Umanità sotto il Cielo di Starlink
In conclusione, la visione di Lovecraft e la tecnologia moderna si intrecciano in un gioco di simbolismi e speculazioni. Starlink, il progetto di Elon Musk, non è solo una rete di satelliti, ma una forza con il potenziale di alterare la percezione globale della realtà, portando l’umanità a un punto di svolta. Come nel mito lovecraftiano, l’umanità potrebbe trovarsi di fronte a una nuova dimensione di potere e conoscenza quando le "stelle" della tecnologia saranno giuste – o, più precisamente, quando Starlink sarà completamente operativo. Se, come nel mito di Cthulhu, il risveglio porta con sé caos, follia e trasformazione, anche il nostro futuro potrebbe essere segnato da cambiamenti imprevedibili, destinati a definire il corso dell'umanità nei decenni a venire.

Elon Musk, il visionario imprenditore che sta trasformando il nostro mondo con tecnologie futuristiche come SpaceX, Tesla e il progetto Starlink, è spesso visto come una figura enigmatica e polarizzante. Esaminando questa figura in chiave lovecraftiana, emergono sorprendenti paralleli tra Musk e Nyarlathotep, una delle più complesse entità del pantheon creato da H. P. Lovecraft. Nyarlathotep, conosciuto come il “Caos Strisciante”, è unico tra gli dèi dei Miti di Cthulhu per il suo coinvolgimento attivo con l'umanità, la capacità di manipolazione e l’uso di tecnologia e “miracoli” per attrarre seguaci.
Nyarlathotep è spesso descritto come un’entità che assume forme umane per diffondere caos e follia attraverso dispositivi enigmatici e presentazioni quasi scientifiche. Lovecraft potrebbe essersi ispirato a figure come Nikola Tesla, noto per le sue dimostrazioni pubbliche di invenzioni straordinarie. Oppure, permettetemi di giocare, aver previsto l’arrivo di Elon Musk. Musk affascina il pubblico con dimostrazioni di tecnologie rivoluzionarie come i razzi riutilizzabili di SpaceX o le potenzialità di Neuralink. 
Musk ha espresso obiettivi apparentemente “cosmici”, come la colonizzazione di Marte o la creazione di una rete globale con Starlink. Questi progetti non solo ridefiniscono il nostro presente ma configurano un nuovo ordine globale. Allo stesso modo, Nyarlathotep non agisce con cieca distruzione, ma attraverso piani che sfruttano l’ingegno umano per i propri scopi, sovvertendo la realtà e ridisegnandola per scopi che sfuggono alla comprensione umana

domenica 8 dicembre 2024

 Elon Musk e Nyarlathotep
 Visioni, Ambizioni e Manipolazioni (parte prima)


Introduzione

Il mondo moderno è intriso di simbolismi, miti e leggende che alimentano le menti più fantasiose e curiose. Tra le figure più controverse e affascinanti della nostra era, Elon Musk emerge come un uomo che ha rivoluzionato l’industria tecnologica e spaziale, spingendo l’umanità verso un futuro incerto e audace. Seppur il suo intento sia quello di migliorare la vita sulla Terra e nel cosmo, alcune delle sue visioni e azioni evocano l’immagine di Nyarlathotep, uno degli esseri più enigmatici e misteriosi creati dalla mente di H. P. Lovecraft.

Sì a prima vista sembra una follia ma forse non lo è. 

Nyarlathotep è una figura che trascende le categorie di bene e male, i lettori di Lovecraft ben la conoscono, è un'entità aliena dalle molteplici forme, capace di interagire con gli esseri umani in modi che spesso sconvolgono e corrompono la loro percezione della realtà. La sua natura ambigua, la sua influenza dirompente e il suo legame con la manipolazione delle menti e delle percezioni umane si riflettono, in modo simbolico e metaforico chiaramente, in alcune delle scelte e delle iniziative di Elon Musk. Proviamo quindi a individuare i punti di contatto tra Elon Musk e Nyarlathotep, tracciando analogie tra il loro comportamento, le loro ambizioni e le modalità in cui entrambi influenzano il corso della storia. È un gioco divertente e direi innocuo.



La Natura Ambigua e Multiforme di Nyarlathotep e Musk

Nyarlathotep è conosciuto per la sua capacità di cambiare forma e di manifestarsi sotto molteplici vesti, rendendo difficile comprenderne la vera natura. Da una parte, è un'entità cosmica che osserva il mondo, ma dall'altra si presenta sotto le sembianze di esseri umani o creature più familiari, manipolando eventi e persone senza essere mai completamente visibile o compreso. Questa natura molteplice lo rende un simbolo del cambiamento, del caos e della trasformazione.

Elon Musk, similmente, è una figura che ha assunto molteplici ruoli nel corso della sua carriera. Fondatore di Tesla, SpaceX e Neuralink, Musk ha incarnato ruoli diversi nel panorama tecnologico, spaziale e scientifico. Proprio come Nyarlathotep, Musk si reinventa costantemente, prendendo decisioni che sembrano sfidare le convenzioni sociali ed economiche, proponendo visioni radicali per il futuro. Da un lato è l'innovativo imprenditore che guida le auto elettriche e i viaggi spaziali; dall'altro è il leader controverso che lancia provocazioni su X, promuove criptovalute e rilascia dichiarazioni che scuotono i mercati.


In modo simile a Nyarlathotep, la sua molteplicità di identità permette a Musk di essere un personaggio che sfugge alle etichette tradizionali. Questo aspetto ha portato i suoi sostenitori a vederlo come un genio visionario, mentre i critici lo considerano un manipolatore delle masse, capace di controllare l'opinione pubblica attraverso l'influenza dei media e delle piattaforme digitali.


La Manipolazione delle Masse

Nyarlathotep è famoso per la sua capacità di manipolare la mente umana. In molti racconti, agisce come una figura che sussurra nelle orecchie degli esseri umani, insinuando pensieri distorti, svelando verità che non dovrebbero essere conosciute o semplicemente incitando alla follia. La sua influenza è subdola, ma potente. In “The Haunter of the Dark”, Lovecraft descrive Nyarlathotep come una forza in grado di influenzare le percezioni e portare le persone alla distruzione mentale.

Elon Musk, pur agendo in un contesto completamente diverso, esercita una forte influenza sulle masse. Attraverso i suoi tweet, le sue dichiarazioni e le sue iniziative aziendali, Musk riesce a plasmare opinioni, determinare tendenze e manipolare mercati finanziari. Un esempio emblematico è il caso di Dogecoin, una criptovaluta che Musk ha contribuito a rendere popolare, semplicemente tramite alcuni tweet provocatori. Questo tipo di manipolazione delle percezioni pubbliche, seppur non con intenti maligni come quelli di Nyarlathotep, è un parallelo interessante: Musk è in grado di influenzare in modo significativo l’opinione pubblica e il comportamento dei mercati globali con un singolo messaggio.



Il Transumanesimo e la Manipolazione della Realtà

Un altro punto in cui la figura di Nyarlathotep si intreccia con quella di Musk è l’idea della manipolazione della realtà e dell’evoluzione umana. Nyarlathotep è noto per svelare “verità” che sconvolgono e corrompono la realtà degli esseri umani. Questo potrebbe essere interpretato come un simbolo di potere assoluto sulla natura stessa della vita umana, portando il cambiamento in modo incontrollabile.

Musk, attraverso progetti come Neuralink, mira a una rivoluzione transumanista. Neuralink è una start-up che sviluppa impianti cerebrali per trattare malattie neurologiche, ma ha anche ambizioni di consentire agli esseri umani di unirsi all’intelligenza artificiale e potenziare le capacità cognitive. L'idea di modificare il cervello umano per potenziare le sue capacità è una forma di manipolazione della biologia umana, molto simile alla distorsione della percezione che Nyarlathotep esercita nei suoi racconti.


Inoltre, proprio come Nyarlathotep introduce elementi di caos e follia, le innovazioni di Musk possono portare a sfide inaspettate e rischi di lungo periodo. Il controllo delle menti e del corpo umano tramite tecnologie come Neuralink potrebbe avere conseguenze impreviste, come la creazione di una nuova classe sociale che ha accesso a poteri cognitivi superiori, a dir la verità questo sembra possibile anche tramite l’uso della tecnologia mnra a cui Musk sembra estraneo. In questo senso, le sue visioni transumaniste potrebbero essere viste come una sorta di "manipolazione della realtà", un tema ricorrente nelle storie di Lovecraft.


L’Inquietante Combinazione di Potere e Visione

Un’altra caratteristica di Nyarlathotep è la sua connessione con l’idea del potere assoluto, ma anche con la distruzione. In molte storie, Nyarlathotep gioca con il destino dell’umanità in modo da esprimere sia la potenza della conoscenza che la follia che ne deriva. La sua capacità di esistere in più forme e influenzare in modo subdolo la realtà è un parallelo interessante con la visione che Elon Musk ha di sé stesso e del suo ruolo nel futuro dell’umanità.

Musk si vede spesso come un “salvatore” dell’umanità, un uomo capace di risolvere grandi crisi globali come il cambiamento climatico e la minaccia dell’estinzione umana. Le sue iniziative con SpaceX, per esempio, hanno lo scopo di colonizzare Marte, proponendo un piano per salvare la civiltà umana. Tuttavia, questa visione utopica potrebbe portare anche a conseguenze impreviste, proprio come la ricerca di Nyarlathotep per svelare verità proibite porta alla distruzione di chi le scopre. In questo senso, le azioni di Musk potrebbero essere interpretate come una scommessa con il destino, proprio come Nyarlathotep gioca con la razza umana.


La Solitudine del Visionario

Nyarlathotep, pur avendo una presenza che si manifesta attraverso i suoi seguaci, rimane un'entità solitaria e distante dalle leggi e dalle convenzioni umane. Sebbene interagisca direttamente con gli esseri umani, è al di sopra di loro, nella sua essenza aliena e incomprensibile.

Elon Musk, pur essendo una figura pubblica e un leader di diverse aziende, è anche un uomo profondamente solitario, che spesso esprime una visione del mondo che va oltre i tradizionali confini sociali e politici. Musk non è un politico tradizionale, né un normale CEO: la sua solitudine come pensatore visionario lo rende una figura che non può essere completamente compresa o etichettata dalla società. La sua continua ricerca di nuove frontiere, sia nel campo dell’intelligenza artificiale che nello spazio, lo rende simile, in alcuni aspetti, alla solitudine cosmica di Nyarlathotep.

Una domanda da porci è questa: la manipolazione che Musk esercita sulla realtà umana avrà conseguenze positive o catastrofiche, proprio come l'ambiguità della figura di Nyarlathotep continua a stimolare riflessioni filosofiche sul destino e sulla conoscenza.


giovedì 31 ottobre 2024

 Digital Twin e i Presagi Lovecraftiani

Una Visione Oltre il Tempo








Oggi si parla tanto del Digital Twin, una replica virtuale di oggetti fisici usata nei settori industriali, un qualcosa di fantascientifico decisamente lontano dall'universo oscuro e cosmico di H. P. Lovecraft, eppure, rileggendo i suoi testi si possono rivelare presagi inquietanti. Se Lovecraft avesse trattato di questo concetto, probabilmente lo avrebbe descritto non come una tecnologia efficiente, ma come un ponte tra il nostro mondo e piani di realtà inconcepibili, dove le leggi della fisica e della ragione umana vengono sovvertite.

Cos'è un Digital Twin?
Il Digital Twin è un modello virtuale di un oggetto, sistema o processo fisico, che viene continuamente aggiornato con i dati del suo corrispondente fisico. Usato nell'industria manifatturiera, nei trasporti e nella logistica, questo concetto consente una gestione più efficiente delle risorse, simulando vari scenari e migliorando le prestazioni.

Ma sotto questa facciata di progresso, Lovecraft avrebbe probabilmente intravisto  un pericolo nascosto: la capacità di creare repliche non solo accurate, ma potenzialmente "viventi", secondo leggi e regole non ancora comprese dall'intelletto umano. In fondo, il suo universo è popolato da entità che sfidano la percezione umana del tempo, dello spazio e della realtà.

Il Legame Lovecraftiano: Duplicazione e Realtà Alternativa
Nel corpus lovecraftiano troviamo alcuni concetti che possono essere letti come presagi di una tecnologia come il Digital Twin. Sebbene Lovecraft non scrivesse di repliche digitali, il tema della duplicazione e dell'interazione con realtà alternative è onnipresente nella sua opera:

"Il Colore venuto dallo Spazio" (1927)
In questo racconto, una meteora porta con sé una strana forma di vita che altera la realtà fisica di tutto ciò che tocca. Non crea una replica di ciò che esiste, ma lo trasforma in modo alieno. Se applicato al concetto di Digital Twin, Lovecraft avrebbe visto in questa tecnologia la potenzialità di portare realtà alternative, che sembrano copie fedeli, ma in realtà corrotte o alterate da forze ignote.
"Qualcosa in quella meteora ha cambiato la terra, l'aria e l'acqua intorno alla fattoria. Il mondo che conosciamo non ha più leggi qui."

Qui Lovecraft esplora la fusione tra due razze, quella umana e quella degli Abitatori del Profondo. Sebbene non si tratti di una replica tecnologica, c'è l'idea della duplicazione e fusione tra esseri apparentemente identici. Lovecraft potrebbe aver visto il Digital Twin come la manifestazione di una connessione tra la realtà umana e una dimensione altra, una copia che lentamente si evolve in qualcosa di incomprensibile.
"Gli abitatori del mare erano ormai una parte di me... Il riflesso che vedevo nello specchio non era il mio."

Qui troviamo un esempio di un personaggio che, esplorando l'universo, si duplica in molteplici forme e realtà simultaneamente. Il protagonista, Randolph Carter, diventa un’entità che esiste su diversi piani, un vero e proprio "gemello digitale" ma su scala cosmica. Ogni sua versione è collegata alle altre, un concetto che anticipa il modo in cui i Digital Twin replicano e interagiscono continuamente con il mondo fisico.
 "E attraverso i cancelli della chiave d'argento, il mio io non era più uno solo, ma molti, estendendosi attraverso i mondi."

In questo racconto, un artista crea dipinti talmente realistici da confondere il confine tra la realtà e l’orrore raffigurato. Potremmo vedere qui un'allusione a come una replica virtuale può diventare indistinguibile dall'originale, suscitando l'inquietante domanda: cosa accade quando la copia digitale supera l'originale?
"Non dipingeva quello che vedeva, ma ciò che giaceva nascosto dietro la percezione normale. Qualcosa di più vero del vero."

I Pericoli della Simulazione 
Una Visione Lovecraftiana del Futuro



Se Lovecraft fosse vissuto nell'era dei Digital Twin, avrebbe sicuramente trovato inquietante la capacità di replicare perfettamente la realtà. Nella sua visione, queste repliche non sarebbero rimaste semplici copie inerti; sarebbero state contaminate da forze oscure. In un mondo lovecraftiano, un Digital Twin potrebbe essere una porta d'accesso per entità aliene e potenze cosmiche oltre la nostra comprensione, pronte a sfruttare la nostra arroganza tecnologica per manifestarsi nel nostro mondo.

Nelle sue storie , Lovecraft spesso avverte che la conoscenza proibita porta inevitabilmente alla follia o alla distruzione. Il Digital Twin, per quanto innovativo, potrebbe rappresentare, in questo contesto, un incubo di replicazione incontrollata, dove la distinzione tra reale e virtuale si dissolve, aprendo la strada a forze distruttive.


Cilindri mentali e Digital Twin
Gli Yithiani, o Grandi Razziatori del Tempo, sono figure centrali nel racconto di H.P. Lovecraft "L’Ombra Venuta dal Tempo" (1936). In questa storia, gli Yithiani utilizzano una tecnologia aliena che consente loro di trasferire le coscienze tra corpi diversi attraverso il tempo. Tuttavia, il collegamento più interessante riguarda i cilindri mentali, dispositivi in cui conservano i cervelli delle creature conquistate per continuare a usarne l’intelligenza e la memoria. Questi cilindri contengono un insieme di conoscenze e coscienze in attesa di essere "riattivati", il che li rende un interessante precursore del concetto moderno di Digital Twin.

Il Concetto dei Cilindri Mentali e i Digital Twin
Il Digital Twin è una replica virtuale di un sistema fisico, continuamente aggiornata e in grado di simulare il comportamento del suo corrispettivo reale. Nel contesto dei cilindri mentali degli Yithiani, possiamo vedere una somiglianza concettuale: gli Yithiani immagazzinano le informazioni mentali di creature estinte o di coloro che vogliono usare come contenitori per esperienze future. Questi cervelli possono essere riattivati in seguito, come se fossero una "replica" che contiene non solo la conoscenza ma anche la coscienza e l'identità della creatura originale.
In questo senso, i cilindri mentali rappresentano una forma di digitalizzazione ante litteram della mente e della memoria. Proprio come un Digital Twin conserva e simula un sistema fisico per fini di analisi e previsione, i cilindri degli Yithiani conservano e proteggono la mente per un eventuale uso futuro. La loro tecnologia, quindi, anticipa una forma di replicazione della coscienza molto simile al concetto di duplicazione virtuale odierna.

Il Terrore di Lovecraft per la Conservazione della Coscienza
Dal punto di vista di Lovecraft, questo atto di conservazione cerebrale non è affatto positivo. I cilindri mentali rappresentano l'orrore della perdita dell'identità individuale e l'interferenza con le leggi naturali del tempo e dello spazio. La possibilità di trasferire o replicare la coscienza è sempre presentata come una violazione innaturale dell'ordine cosmico, in linea con la sua filosofia nichilista e cosmica. Per Lovecraft, la conservazione mentale negli Yithiani è un modo per controllare e dominare altre specie, non per arricchire la conoscenza. Gli si può dar torto?

In "L’Ombra Venuta dal Tempo", ad esempio, il protagonista si trova vittima di questo trasferimento di coscienza e scopre con orrore che la sua mente è stata temporaneamente "scambiata" con quella di un’entità Yithiana in un'epoca remota. Anche la possibilità che la mente possa essere separata dal corpo, immagazzinata e riutilizzata sfida l'idea stessa di continuità e identità umana, elementi che Lovecraft vedeva come precari e soggetti a forze cosmiche più grandi.

Presagi di Digital Twin negli Scritti di Lovecraft
Pur non essendo un concetto tecnologico, i Cilindri Mentali possono essere visti come un archetipo primordiale di ciò che oggi chiamiamo Digital Twin. In entrambi i casi, si ha la creazione di una "copia" o "replica" di un'entità fisica (in questo caso, la mente) che può essere studiata, controllata o riattivata. Per Lovecraft, questo solleva domande angoscianti su cosa significhi essere umani, e su quanto il confine tra il fisico e il virtuale (o tra mente e corpo) possa essere sfumato.
Queste idee suggeriscono che, come il Digital Twin, anche i cilindri degli Yithiani non siano semplici strumenti neutri, ma veicoli per l'esplorazione di nuove dimensioni e tempi, che potrebbero sfuggire al controllo di chi li ha creati. Lovecraft, ossessionato dalle forze aliene e cosmiche che minano l'illusione della centralità dell'uomo nell'universo, avrebbe probabilmente visto l'odierna tecnologia del Digital Twin come un ulteriore passo verso la perdita di controllo dell'umanità sul proprio destino.


"La cosa dentro di me si era impadronita della mia coscienza, e i miei pensieri non mi appartenevano più. Eppure, c'era un'inquietante familiarità nella mia condizione attuale: come se fosse stato già pianificato, una replica perfetta che esisteva fuori dal tempo."
In questo passaggio, il protagonista riflette sul suo stato di alienazione dopo lo scambio mentale con un Yithiano, che anticipa il terrore di avere una "replica" della propria coscienza gestita da forze aliene.

"L'Ombra su Innsmouth" (1931)
"Gli Innsmouthiani non erano esseri di questa Terra... Erano copie, proiezioni di esseri più antichi e alieni, portati qui per fini che sfuggivano alla nostra comprensione."
Anche qui possiamo vedere una possibile metafora per la replica e la conservazione di entità attraverso piani di esistenza diversi, che richiama l'idea del Digital Twin.


Riferimenti Bibliografici
Lovecraft, H.P. L’Ombra Venuta dal Tempo, Weird Tales, 1936.
Lovecraft, H.P. L'Ombra su Innsmouth, Visionary Publishing Company, 1931.
Lovecraft, H.P. Il Colore venuto dallo Spazio, 1927.
Lovecraft, H.P. L'Ombra su Innsmouth, 1931.
Lovecraft, H.P. Attraverso i cancelli della chiave d'argento, 1934.
Lovecraft, H.P. Il modello di Pickman, 1927.

sabato 26 ottobre 2024

 Herbert West e l’Incubo della Bioingegneria: “The Plague-Daemon”



Nel secondo racconto di H.P. Lovecraft, “The Plague-Daemon” Herbert West si trova in una situazione precaria visto che il suo laboratorio è andato distrutto. Senza poter più accedere ai cadaveri e ai laboratori, la sua ossessione per la resurrezione si intensifica ulteriormente quando un’epidemia di tifo colpisce la sua comunità. Con un numero crescente di morti e moribondi, West intravede l'opportunità di condurre esperimenti decisivi, dando vita a una narrativa che esplora le conseguenze devastanti delle sue azioni.
Ecco che quindi l’epidemia è la sua occasione!
Dopo il fallimento dei suoi esperimenti precedenti, West è determinato a non lasciarsi sfuggire questa nuova opportunità. L'epidemia rappresenta una risorsa inaspettata, permettendogli di avere accesso a un gran numero di corpi da riesumare. In questo contesto, l’utilizzo di tecnologie moderne come il bioprinting avrebbe reso la sua ricerca molto più efficiente. Invece di attendere i corpi dei morti, West avrebbe infatti utilizzato il bioprinting per creare tessuti vitali e organi da usare nei suoi esperimenti, avvicinandosi così al suo obiettivo di risuscitare i morti senza i limiti imposti dalla realtà fisica
Il lettore vede West iniettare un nuovo siero ai pazienti affetti da tifo. Con le tecnologie attuali, potrebbe non limitarsi a un semplice siero, ma piuttosto utilizzare una combinazione di terapia genica e cellule staminali per tentare di curare i malati e, al contempo, “riavviare” i cadaveri. L’idea di “riattivare” le funzioni biologiche può comportare risultati inaspettati, come l'apertura degli occhi dei cadaveri, ma al contempo potrebbe esserci l’effetto collaterale in cui l'intelligenza e il comportamento del soggetto rianimato non sono garantiti.
Nel racconto vediamo la Tragica Rianimazione di Dean Halsey. L’atto di West di rianimare Dean Halsey, il suo rivale, illustra la sua crescente mancanza di scrupoli. Invece di una semplice resurrezione, l’esperimento di West porta a un risultato terribile: Halsey torna in vita sì, ma con un'intelligenza notevolmente ridotta e un comportamento violento. Questo elemento rappresenta la possibilità che l'interazione di fattori genetici e biologici possa produrre risultati imprevisti e terrificanti. La moderna bioingegneria ci insegna che non si può sempre prevedere come un organismo reagirà a interventi di questo tipo. 
L’ulteriore discesa di Halsey nella follia e nella violenza rappresenta un risultato inquietante delle esperienze di West. La possibilità di creare “mostri” attraverso la scienza è una tematica centrale di questi sei racconti di Lovecraft: la risurrezione di Halsey non solo lo priva della sua umanità, ma lo trasforma in un cannibale omicida, un risultato che riflette i pericoli insiti nel cercare di controllare la vita e la morte. Questo elemento di horror si ricollega alle attuali preoccupazioni sulle implicazioni etiche dell'ingegneria genetica, dove le scelte scientifiche possono avere conseguenze devastanti. Ecco che quindi il secondo racconto “The Plague-Daemon” di Lovecraft è un chiaro avvertimento sulle potenzialità e i rischi delle innovazioni scientifiche. Herbert West, con il suo approccio privo di etica, rappresenta la figura archetipica dello scienziato pazzo che, spinto dalla sua ambizione, ma forse anche di una scienza ormai fuori controllo, ignora le conseguenze delle sue azioni. Mentre oggi la bioingegneria e la genetica offrono opportunità incredibili per migliorare la vita umana, il racconto di Lovecraft ci ricorda che senza un solido fondamento etico, i risultati potrebbero rivelarsi disastrosi.
Nel complesso, la storia di West è un monito: mentre possiamo espandere i confini della scienza, dobbiamo sempre chiederci: "Qual è il costo del nostro progresso?" Le lezioni di Lovecraft risuonano fortemente nel contesto delle attuali sfide etiche della bioingegneria e della genetica, invitandoci a riflettere sulla vera natura dell'umanità in un'era di tecnologie avanzate.

sabato 19 ottobre 2024

 

IL CICLO DI HERBERT WEST OGGI


"Herbert West–Reanimator" è un racconto horror breve dello scrittore americano H. P. Lovecraft. Fu scritto tra l'ottobre 1921 e il giugno 1922. Fu pubblicato per la prima volta a puntate da febbraio a luglio 1922 nella rivista amatoriale Home Brew. La storia fu la base del film horror del 1985 Re-Animator e dei suoi sequel, oltre a numerosi altri adattamenti in vari media.
La storia è la prima a menzionare la mitica ma, completamente inventata Miskatonic University di Lovecraft. È anche una delle prime raffigurazioni di zombi come cadaveri rianimati scientificamente, con temperamenti animaleschi e incontrollabili. 
Oggi il mondo della bioingegneria, le innovazioni nel campo dei trapianti e dell'allungamento della vita con tecnologie come il bioprinting degli organi e la terapia genica che stanno già rivoluzionando la medicina moderna. Ma cosa sarebbe accaduto se uno dei personaggi più inquietanti della letteratura, Herbert West, il protagonista di “Herbert West—Reanimator” di H.P. Lovecraft, avesse avuto accesso a queste tecnologie?



1 DAL BUIO
La storia di “From the Dark” di H.P. Lovecraft introduce al lettore Herbert West, un ambizioso studente di medicina con l'ossessione di riportare in vita i morti. In un'epoca in cui il corpo umano è visto come una macchina complessa, West si lancia in esperimenti sempre più estremi, mancando di considerare le implicazioni etiche delle sue azioni. Ma cosa accadrebbe se West avesse accesso alle moderne innovazioni nel campo della bioingegneria e della genetica?
Nel racconto originale, il narratore e West si dedicano a esperimenti macabri, dissotterrando cadaveri e tentando di risuscitarli con sieri improvvisati. Immaginiamo ora un Herbert West del XXI secolo, dotato delle tecnologie più avanzate della medicina moderna. Con il bioprinting 3D, West avrebbe potuto “stampare” organi vitali personalizzati, eliminando la necessità, per altro sgradevole e incauta, di dissotterrare corpi. Questa tecnologia gli avrebbe consentito di utilizzare, al sicuro e nascosto nel suo laboratorio, cellule e materiali biologici per creare organi su misura, risolvendo il problema della scarsità di donatori
West avrebbe avuto anche a disposizione la terapia genica, un potente strumento per modificare il DNA e trattare malattie genetiche. Invece di tentare di riportare in vita i morti, avrebbe potuto usare queste tecniche per migliorare la salute dei vivi, curando malattie gravi e prolungando la vita, se ne avesse avuto voglia. La capacità di editare il genoma umano con strumenti come CRISPR avrebbe fatto sì che West si concentrasse anche su esseri umani “potenziati”, cercando di superare le limitazioni biologiche della vita umana.
Tuttavia, la mancanza di scrupoli di West non sarebbe cambiata. La sua spinta a esplorare i confini della vita e della morte lo avrebbe comunque portato a ignorare i limiti etici, e avrebbe condotto esperimenti su soggetti umani in modo irresponsabile. Usando l'intelligenza artificiale per analizzare i dati, avrebbe anche poi potuto perfezionare le sue tecniche sempre senza considerare le ripercussioni delle sue azioni. Immaginate quindi West che, anziché affrontare le conseguenze dei suoi fallimenti, cerca di affinare il suo approccio con tecnologie avanzate, creando un ciclo di ambizione e orrore senza fine.
Il primo racconto quindi culminerebbe in un drammatico evento, simile al grido inumano del cadavere nel laboratorio. Potrebbe infatti succedere che uno dei soggetti su cui West ha sperimentato reagisca in modo imprevisto, provocando un evento catastrofico. Questa volta, invece di un incendio, potremmo assistere a una manifestazione di orrore bioetico, come un “essere” con capacità sovrumane ma afflitto da una sofferenza intrinseca indescrivibile.
Quindi concludendo si può affermare che la figura di Herbert West, sebbene sia solo un personaggio di fiction, offra uno spunto di riflessione sulle potenzialità e i pericoli delle moderne innovazioni in bioingegneria. La sua ossessione per la vita e la morte, combinata con le tecnologie avanzate, porta a interrogarsi su cosa significhi essere umani in un'epoca in cui la scienza può manipolare la vita stessa. La storia di West ci ricorda che il progresso scientifico deve essere accompagnato da un forte senso di etica e responsabilità.
Rimane il fatto che le opere di Lovecraft, sebbene scritte un secolo fa, sono ancora straordinariamente attuali, e ci avvertono che, mentre esploriamo i confini della vita, dobbiamo anche considerare le conseguenze delle nostre scelte.



mercoledì 16 ottobre 2024

 Il Messaggio di Herbert West


La figura di Herbert West, il protagonista della serie di racconti di H.P. Lovecraft, è emblematicamente associata a temi di ambizione, sperimentazione e, soprattutto, alle conseguenze etiche della scienza. Insomma, con questi sei racconti scritti su commissione, decenni fa Lovecraft esplorava le paure esistenziali e i confini del sapere umano, ed oggi le attuali scoperte scientifiche in ambito medico e bioingegneristico sembrano dare una nuova vita alle sue narrazioni inquietanti. A quasi un secolo dalla creazione di West, le sue aspirazioni e i suoi fallimenti sembrano rappresentare una profezia sui pericoli delle tecnologie mediche emergenti.


La Figura di Herbert West
Herbert West è descritto come un giovane studente di medicina ossessionato dalla rianimazione dei morti. La sua convinzione che il corpo umano possa essere riparato come una macchina è una riflessione delle attuali aspirazioni nel campo della medicina rigenerativa e della bioingegneria. Le recenti innovazioni, come il CRISPR per l'editing genetico e le terapie cellulari, dimostrano quanto la scienza stia avanzando verso la possibilità di “aggiustare” e “rianimare” gli esseri umani, proprio come West aspirava a fare.



L'Ombra di West: Una Profezia?
L'integrazione della tecnologia nella medicina moderna ha aperto la strada a un dibattito acceso riguardo all'etica e alla sicurezza. Oggi, la rianimazione e la manipolazione genetica pongono interrogativi cruciali: fino a che punto dovremmo spingerci? I recenti progressi nel campo dei trapianti di organi, nella stampa 3D di tessuti e nella manipolazione genetica mettono in discussione il confine tra vita e morte. Questi sviluppi, sebbene promettenti, portano con sé il rischio di abusi e malintesi.

I sei racconti che compongono il ciclo di Herbert West non sono solo una critica alla scienza, ma Lovecraft getta anche un monito sulle conseguenze delle ambizioni umane. Nella sua esplorazione della rianimazione, West non solo ignora le leggi naturali, ma affronta anche le conseguenze disastrose delle sue azioni. La sua incapacità di comprendere il valore della vita e della morte riecheggia nei dibattiti moderni riguardo alla manipolazione genetica e all'editing del DNA. Proprio come West, che ignora l'impatto delle sue azioni, le società moderne potrebbero ritrovarsi a fronteggiare dilemmi etici senza precedenti.

Lovecraft e il Futuro della Medicina
L'idea di riportare in vita i morti e manipolare la vita stessa sembra aver anticipato le attuali discussioni sull'intelligenza artificiale e sulle tecnologie di prolungamento della vita. In un'epoca in cui i limiti della scienza sono costantemente sfidati, Lovecraft ha creato un personaggio che incarna la ricerca di potere senza responsabilità. I sei racconti di Herbert West quasi un secolo fa invitavano i lettori a riflettere su come la scienza, se non guidata da principi etici, possa facilmente trasformarsi in un'arma di autodistruzione.
Quindi oggi più di allora la figura di Herbert West non è solo un inquietante esempio di ambizione scientifica, ma anche un avvertimento sui pericoli della conoscenza. Mentre ci avventuriamo in un futuro ricco di potenzialità e sfide nel campo della medicina, le parole di Lovecraft risuonano con una verità inquietante: il desiderio di controllare la vita e la morte può portare a conseguenze catastrofiche. In questo senso, Herbert West potrebbe essere visto come una profezia di ciò che potrebbe accadere se la scienza verrà lasciata da sola, se non verrà accompagnata e guidata da una rigorosa considerazione etica e morale.

continua


sabato 3 agosto 2024

 Marcel Proust e H. P. Lovecraft

 La Memoria e l'Eredità Ancestrale



Marcel Proust e H. P. Lovecraft sono due giganti della letteratura del XX secolo, distinti per i loro stili e i temi trattati. Tuttavia, entrambi condividono un profondo interesse per il concetto di memoria. In Proust, la memoria è esplorata principalmente attraverso la lente del tempo e della nostalgia, mentre in Lovecraft questa assume spesso la forma di un'ereditarietà ancestrale, carica di mistero e terrore. Insomma  la memoria si manifesta nelle opere di entrambi gli autori anche se in modi completamente differenti rimanendo però un punto centrale nell'opera di entrambi gli scrittori.



Marcel Proust, nel suo capolavoro "Alla ricerca del tempo perduto", esplora la memoria come strumento per recuperare il passato. La celebre scena della madeleine è un esempio iconico di memoria involontaria:

"Ma, quando di un vecchio passato non rimane niente, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, soli, più fragili, ma più vivi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore restano ancora a lungo, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sulla rovina di tutto il resto, a portare senza piegarsi, sulla loro minuscola goccia quasi impalpabile, l'edificio immenso del ricordo."

(Dalla parte di Swann, Marcel Proust)


In questa scena, il sapore di una madeleine intinta nel tè evoca in Proust un ricordo dettagliato e vivido del suo passato, dimostrando come la memoria possa riaffiorare in maniera inattesa e potente.

H. P. Lovecraft, invece, utilizza la memoria in modo diverso. Nei suoi racconti, la memoria spesso si manifesta come un'eredità ancestrale, portatrice di segreti oscuri e terrore. Un esempio chiave si trova nel racconto "L'Ombra su Innsmouth":


"Era durante la notte che le cose peggiori arrivavano: nel sogno vedevo cose, o fingevo di vedere cose, non so dirlo. Mi sembrava di essere ancora un ragazzo e di sentire le vecchie  storie sulla gente del mare; mi sembrava di udire canti strani e di vedere figure confuse nelle acque. Era come se una parte del mio sangue appartenesse a quegli esseri, e sentivo un impulso folle di raggiungerli."

(L'Ombra su Innsmouth, H. P. Lovecraft)


In questo passaggio, il protagonista scopre una terribile verità sulla sua eredità genetica, che lo lega a una razza di esseri marini. La memoria qui non è un rifugio nostalgico, ma una fonte di orrore e alienazione.


Paralleli tra Proust e Lovecraft

Entrambi gli autori usano la memoria per esplorare l'identità. 

Per Proust, la memoria involontaria è un mezzo per riscoprire se stessi e il proprio passato. In Lovecraft, l'ereditarietà ancestrale costringe i personaggi a confrontarsi con identità che spesso rifiutano o temono, ma che portano sempre a una scoperta di se stessi, anche questa decisamente involontaria.

Quindi, in quest'ottica, la scoperta di sé è centrale in entrambi gli autori, ma avviene in modi diversi. Proust vede la memoria come una finestra aperta sul passato, che permette una comprensione più profonda del presente. Lovecraft, al contrario, spesso utilizza la memoria come una trappola che rivela verità terribili e ineluttabili, ma sempre di finestra aperta (involontariamente) sul passato si tratta. Nel racconto "L'Ombra Calata dal Tempo", ad esempio, la memoria di esistenze passate ritorna per sconvolgere la vita del protagonista:

"Avevo ereditato non solo i ricordi di quegli eoni lontani, ma anche la terribile consapevolezza che il mio destino era indissolubilmente legato a quegli eventi antichi."

(L'Ombra Calata dal Tempo, H. P. Lovecraft)


Un altro parallelo risiede nel modo in cui entrambi affrontano il concetto di infinito e ignoto. Proust, attraverso la memoria, esplora l'infinito interiore del tempo e delle esperienze umane. Lovecraft, invece, si confronta con l'ignoto cosmico, dove la memoria ancestrale svela orrori che trascendono la comprensione umana.

Marcel Proust e H. P. Lovecraft, seppur molto diversi nei loro approcci e generi letterari, condividono un interesse profondo per la memoria e l'identità. Proust vede la memoria come una risorsa preziosa per riscoprire il passato e capire meglio se stessi, mentre Lovecraft la considera una forza oscura che può rivelare verità sconvolgenti e terribili. I due autori hanno più cose in comune di quanto sembri a un primo approccio ed entrambi, attraverso i loro scritti, offrono una visione unica della condizione umana, rendendoli figure imprescindibili nella letteratura del XX secolo.

venerdì 19 luglio 2024

 "Contro il Mondo e Contro la Vita" di Michel Houellebecq non parla di H. P. Lovecraft

Ho pensato molto se fare questo post che sicuramente mi alienerà molte simpatie ma non posso più pensare che qualche neofito di Lovecraft possa continuare a cercare Lovecraft  nel libro “Contro il Mondo e Contro la Vita” di Michel Houellebecq, perché Lovecraft in quel libro non c’è! 
Lo comprai anche io quando uscì la prima volta e, come tutti i lettori lo accolsi con grandi aspettative e attenzione. Tuttavia, sebbene il titolo suggerisca una riflessione profonda su H. P. Lovecraft, in realtà l'opera si distacca notevolmente da una valutazione autentica e ben informata del famoso scrittore dell'orrore cosmico, me ne accorsi subito, mio malgrado, perché avevo già letto altre biografie in inglese sul Sognatore di Providence. 
Qui cercherò di spiegare brevemente come non solo non ci sia Lovecraft nel libro di Houellebecq, ma come questo distorca l'immagine di Lovecraft fino a servire fini narrativi e provocatori dell'autore francese piuttosto che fare un'analisi seria e accurata del più grande scrittore Horror-Weird di sempre.
Purtroppo “Contro il Mondo e Contro la Vita” presenta H. P. Lovecraft in una luce esclusivamente negativa, riducendolo a una figura quasi caricaturale e oscura. Houellebecq descrive Lovecraft come un misantropo rinchiuso nella sua torre d'avorio, alienato dalla società e immerso in una paranoia cosmica. Una rappresentazione superficiale, se non strumentale, che non tiene conto della complessità della vita e dell'opera del padre di Cthuhu. Lovecraft era, senza dubbio, un personaggio complesso, ma ridurre il suo pensiero a una mera manifestazione di angoscia e isolamento è una semplificazione eccessiva, sempre che Houellebecq non scriva di se stesso…
Lo scrittore francese sembra infatti utilizzare Lovecraft più come uno strumento narrativo che come soggetto di studio. Il libro non è tanto una disamina accurata della vita e dell'opera di Lovecraft, ma piuttosto una tela su cui Houellebecq dipinge la propria visione del mondo e della società contemporanea. Le riflessioni di Houellebecq si intrecciano con le sue preoccupazioni esistenziali e critiche sociali, distorcendo il focus originario sull'autore del New England. Questa strumentalizzazione è evidente nell'interpretazione, distorta, che serve a sostenere argomenti più ampi e spesso controversi dell'autore francese.










Il Vero Lovecraft

H. P. Lovecraft, nato nel 1890 a Providence, Rhode Island, era noto per la sua vasta immaginazione e per la creazione di un universo mitico che ha influenzato generazioni di lettori e scrittori. La sua vita, sebbene segnata da difficoltà economiche e personali, era anche caratterizzata da una passione per la scienza, la letteratura, i viaggi (ne fece moltissimi soprattutto verso luoghi caldi e assolati che amava) e la storia. Lovecraft non era un solitario sconfitto dal mondo; tutt'altro era al centro di un vasto scambio epistolare che, come nei miei altri saggi della collana I Miti di Arkham ho descritto come “un social network ante litteram”.  
Il Sognatore di Providence, perché solitario davvero non era (basta sfogliare le sue lettere o la biografia di S. T. Joshi per rendersene conto), era un uomo di grande intelligenza e curiosità, che cercava di esplorare i confini della comprensione umana attraverso la letteratura dell'orrore.
Le opere di Lovecraft, come “Il Richiamo di Cthulhu” e “Alle Montagne della Follia”, sono caratterizzate da una ricca mitologia e da una profonda esplorazione dell'ignoto. Il suo scrivere non è solo un riflesso della sua angoscia personale, ma anche una critica più ampia alla condizione umana e alla nostra comprensione del cosmo. Purtroppo Houellebecq, sembra trascurare queste dimensioni della sua opera (a dirla tutta sembra considerare solo le proprie concezioni nel testo), concentrandosi invece su aspetti che servono i suoi scopi narrativi.
Dal mio punto di vista, ognuno giustamente ha il suo, "Contro il Mondo e Contro la Vita"  è un testo manipolatorio dove l’autore francese strumentalizza la figura di Lovecraft. Lo erge e lo sfrutta come simbolo del disincanto e del cinismo, distorcendone la figura per adattarla alle sue teorie e alle sue argomentazioni. Questo approccio non è eticamente accettabile soprattutto perché reca un "disservizio" alla comprensione reale di Lovecraft, e diffonde una visione parziale e inaccurata della sua vita e della sua opera.
Oggi è davvero importante rendersi conto che il libro di Houellebecq sia, in gran parte, un'opera di fantasia. Sebbene possa contenere spunti di riflessione interessanti e stimolanti, non si può considerare un saggio accurato di H. P. Lovecraft, ma lo sappiamo la narrativa di Houellebecq è progettata per provocare e sfidare, piuttosto che per informare in modo obiettivo e ben documentato.
Concludendo, quindi, nel suo libro Houellebecq usa Lovecraft come uno strumento per esprimere le proprie preoccupazioni e visioni personali. 
Per coloro che invece cercano una comprensione accurata di Lovecraft e della sua opera, è consigliabile rivolgersi a fonti più dirette e ben documentate, che rispettino la complessità e la ricchezza della sua opera. 
Insomma non troverete Lovecraft nel libro di Houellebecq.

giovedì 14 marzo 2024

 15 Marzo 1937: Lovecraft e Giulio Cesare







Il 15 marzo del 1937, il mondo letterario perse uno dei suoi più potenti e influenti autori, un autore che fu capace di influenzare per generazioni la letteratura horror e weird: Howard Phillips Lovecraft. La sua morte, avvenuta proprio in questa data, non solo segnò la fine di una vita tutt’oggi generalmente poco nota in Italia nonostante gli sforzi di numerosi esperti tra cui S. T. Joshi, ma evoca anche delle sorprendenti similitudini con un altro evento storico di grande rilevanza: l'assassinio di Giulio Cesare, avvenuto proprio alle Idi di Marzo, un giorno considerato nel calendario romano come di grande importanza e intriso, da 87 anni, di un curioso legame con Lovecraft.


H.P. Lovecraft, noto soprattutto per i suoi racconti di orrore cosmico e la creazione di quelli che poi diventeranno I Miti di Cthulhu (nome che mai utilizzò, ma che oggi rappresenta il ciclo di quei racconti che i suoi epigoni, come accadde per il ciclo di Re Artù o dei romanzi cavallereschi, continuano a scrivere e rimpolpare) era un uomo estremamente curioso e attirato verso l’antichità (e Roma in particolare), costantemente affascinato dall'ignoto e dall'indicibile. La sua opera, sebbene inizialmente poco riconosciuta durante la sua vita, divenne poi fondamentale per il genere dell'horror e dell'occulto, influenzando generazioni di scrittori successivi da Robert Bloch a Stephen King, passando per Ramsey Campbell.
Ma perché associare la morte di Lovecraft alle Idi di Marzo? La connessione risiede nel profondo interesse che Lovecraft nutriva per l'antica Roma e per la figura di Giulio Cesare. Non è molto noto ma Lovecraft era un grande ammiratore della Roma antica, (presto un nuovo volume dei Miti di Arkham tratterà proprio questo aspetto) della sua storia e delle sue figure prominenti, in particolare di Giulio Cesare. Vedeva in Cesare un eroe tragico, ma anche un uomo capace di usare la logica contro le superstizioni, un essere umano che aveva fatto della sua razionalità e logica un mito.
Proprio come Giulio Cesare, Lovecraft era un visionario che si sentiva spesso incompreso dalla società del suo tempo. Viveva in una realtà letteraria alternativa, popolata da antichi déi e creature mostruose che sfidavano la comprensione umana. I racconti del Sognatore di Providence (perché solitario proprio non era, se non nel senso di diamante) intrisi di oscurità e mistero, riflettono la sua visione di un mondo come di un luogo dominato da forze incommensurabili e arcane.
D’altro canto le Idi di Marzo, il 15 marzo nel calendario romano, erano tradizionalmente considerate un giorno di cambiamento e svolta, in quanto segnavano l'inizio di molte attività agricole e religiose. E, curiosamente, oggi, nella Storia Romana, questa data è associata, principalmente, all'assassinio di Giulio Cesare, avvenuto nel 44 a.C. per mano di un gruppo di traditori guidati da Cassio e Bruto, nomi che riemergono qua e là nei racconti di Lovecraft o in storie che il Sognatore di Providence aveva generosamente regalato ai suoi amici aspiranti scrittori.
La morte di Giulio Cesare, il 15 marzo, ha segnato profondamente la storia di Roma e ha ispirato numerose opere letterarie e artistiche nel corso dei secoli.
Lovecraft commentò in proposito in una lettera al suo amico Robert E. Howard datata 25 ottobre 1930: “È strano, vero, come la storia di Giulio Cesare diventi sempre più interessante con il passare del tempo? Nessuno scrittore ha mai prodotto una vita più affascinante e romantica di quella di Cesare, né un intrigo più intricato e drammatico di quello della cospirazione del 44 a.C. Contro di lui.”
Anche la morte di Lovecraft, avvenuta il 15 marzo 1937, può essere vista come un momento di svolta nella storia della letteratura. Sebbene durante la sua vita Lovecraft non abbia raggiunto la fama e il riconoscimento che avrebbe avuto in seguito, la sua influenza e il suo impatto sul genere dell'horror e del weird sono diventati sempre più evidenti nel corso dei decenni. La sua morte ha segnato la fine di un'epoca, ma ha anche dato inizio a una nuova era in cui le sue opere, perfino le sue lettere che dovevano rimanere private, sarebbe stato rivalutato, celebrato e avrebbe germogliato dando vita a centinaia di testi, un po’ come accadde con Giulio Cesare.
Lovecraft non scrisse direttamente su Giulio Cesare nelle sue opere di fiction, il suo interesse per l'antica Roma e per i temi legati alla caduta dell'impero romano si riflette però nelle sue lettere, nei suoi racconti e in alcuni suoi saggi, come ad esempio in “The Decline of the West”, in cui affronta il tema del declino delle civiltà antiche.
Per concludere, perché le citazioni e i riferimenti ci porterebbero troppo lontano, sappiamo che Lovecraft nella sua giovinezza faceva sogni ricorrenti in cui era un tribuno legionario di nome Gaio Giulio Vero Massimino che combatteva al fianco di Giulio Cesare durante le guerre galliche.
Nel suo racconto “Ratti nei Muri” scrive: “Non abbiamo potuto trattenere l'emozione nel sapere che questa volta era stata costruita da mani romane. Ogni arco basso e ogni pilastro massiccio erano romani: non il romanico degradato dei pasticcioni sassoni, ma il classicismo severo e armonioso stile dell'età dei Cesari.”
Pertanto, il parallelo tra la morte di Lovecraft e l'assassinio di Giulio Cesare alle Idi di Marzo non è solo una curiosa coincidenza temporale (entrambi passarono a miglior vita il 15 marzo), ma riflette anche le profonde connessioni tra la vita e l'opera di Lovecraft e il mondo antico che tanto lo affascinava. Entrambi sono stati figure rivoluzionarie nei rispettivi campi, che hanno lasciato un'impronta indelebile sulla storia e sulla cultura. 
Ecco che quindi il 15 marzo è una data duplice e curiosa, la fine di una vita e l’inizio di un mito sia questo di Giulio Cesare o di H. P. Lovecraft.