giovedì 31 ottobre 2019

HALLOWEEN & LOVECRAFT



“Hallowe’en in a Suburb.”

Poema di 35 rime in 7 stanze; scritto probabilmente all’inzio del 1926. Pubblicato per la prima volta in National Amateur (nel marzo del 1926) con il titolo “In a Suburb”; ripubblicato poi ne The Phantagraph (nel giugno del 1937); e in Weird Tales (settembre del 1952) ed è un’evocazione delle meraviglie ed il terrore provocato da Halloween.



 “Halloween in a Suburb”

Nel livido chiarore lunare bianchi svettano i campanili,
gli alberi si ricoprono d’argento e sui comignoli volano i vampiri.
Le arpie del cielo profondo batton le ali, ridono e scrutano.
Sul morto villaggio sotto la luna mai ha brillato il sole al tramonto

Emerso dal buio di ere perdute là dove,
da golfi scorrono correnti folli verso abissi di sogno.
Un vento gelido striscia fra i covoni sui campi che brillano pallidi
e s’aggroviglia attorno alle lapidi splendenti dove i ghoul saziano la loro fame.

Neppure il soffio degli strani Dèi grigi del mutamento
giunti dal passato a reclamare ciò che gli appartenne
può far passare più in fretta il tempo: un potere spettrale tutto avvolge,
diffonde il sonno dal suo trono cosmico e libera l’ignoto senza fine.

Si stiracchiano di nuovo la valle e la pianura
che videro lune dimenticate ormai da tempo,
ebbri danzano i mostri sotto i pallidi raggi,
sorgendo dalle bocche nere delle tombe
 per scuotere il mondo col terrore.

Le cose che il mattino aspro rivela: l’orrore e la peste
Come filari desolati irti di sassi
si aggiungeranno un giorno a tutto il resto
tramando con le ombre maledette.

Che si levi dal buio l’ululato dei lemuri,
che le guglie lebbrose ascendano al cielo…:
chè l’antico e il nuovo insieme son avvolti
e di orrore e morte dipinti.
I Segugi del Tempo sono pronti a dilaniare.










Sono rimerse qualche tempo fa le pagine del dattiloscritto di H.P. Lovecraft del poema "Hallowe'en In a Suburb" dapprima provenienti dalla collezione di Robert Barlow, e poi finiti in quella di August Derleth. Forse proprio le copie di Lovecraft datate 1925.



RIGUARDO HALLOWEEN
In “Il Segugio” leggiamo, “il 29 ottobre abbiamo trovato nel terreno sotto la finestra della biblioteca una serie di orme impossibili da descrivere."


Lovecraft scrisse davvero molte storie horror ma forse il 31 ottobre del 1922 diede una perla, e la luna non era piena ma gibbosa. Nel 1929 Frank Belknap Long scrisse il suo racconto “L’orrore dalle Colline” basato sul famoso sogno Romano di Lovecraft che ebbe proprio la notte di Halloween, ed Halloween viene perfino citato nella lunghissima lettera di Lovecraft come giorno importante per quanto accadeva nel suo sogno.

Insomma siamo ad Halloween e Lovecraft ben sapeva che alcuni riti magici si attuano in questa notte perché hanno maggiori possibilità di riuscita. Lo scrive in “L’Orrore di Dunwich” in cui descrive il vecchio mago Whateley e Wilbur Whateley celebrare i loro riti di evocazione per Yog-Sothoth sulla cima di Sentinel Hill nella notte di Halloween.

mercoledì 23 ottobre 2019

GLI ZOMBI DI H.P. LOVECRAFT


L’Estraneo 1921
Herbert West Rianimatore 1921-22
Nella Cripta 1925
Aria Fredda 1926
Il Modello Pickman 1926
La Cosa sulla Soglia 1933

Ci sono cinque storie di H.P. Lovecraft, oltre alla serie Herbert West - Reanimator, che è composta da sei episodi collegati( che possono essere considerate storie zombi. In senso stretto solo le sei storie che compongono il ciclo di Herbert West contengono ciò che potremmo considerare come The Walking Dead al giorno d’oggi. Di sicuro Herbert West ha influenzato lo sviluppo del genere di zombi, ma lo stesso Lovecraft non ne usa mai questo termine. La maggior parte degli altri racconti ha una connessione con le persone che ritornano dalla morte, in un modo o nell'altro, ma in uno o due di essi il legame con gli zombi, ma non con i non morti, è davvero tenue.
Curiosamente tutte queste storie furono scritte tra il 1921-1926, quando Lovecraft stava sviluppando il famoso Ciclo di Cthulhu, anche se il Sognatore di Providence lo chiamava Ciclo di Arkham. In questi racconti, qua e là si accenna proprio ad Arkham e alla biblioteca della Miskatonic University, che saranno sviluppate in seguito in maniera più profonda. L'ultima storia in ordine cronologico, “La Cosa Sulla Soglia”, fu scritta nel 1933 ed è nel classico stile cthuliano se mi passate il termine.



Cominciamo dalla prima in ordine cronologico: L’Estraneo (1921) – una bella storia di un ragazzo che cresce rinchiuso in un castello nel profondo di una foresta. Un giorno sale sulla Torre Nera (chi altro ha usato questa Torre Nera decenni dopo?) e dopo molti pericoli si ritrova nel mondo degli uomini - ma qui c'è anche una creatura orribile, blasfema e una bella, seppure in qualche modo prevedibile, conclusione finale.




Herbert West – Reanimator (1921-22) – La sequenza delle sei storie inizia brillantemente con un racconto terrificante di uno studente di medicina ossessionato dal riportare in vita i morti. Ogni episodio è raccontato dal suo compagno di studi (senza nome) che inizia come assistente disponibile, ma gradualmente diventa più sconvolto dagli esperimenti di West e finisce per temere per la propria vita. Le storie diventano sempre più oscure e raccapriccianti man mano che vanno avanti: sono orrore nel vero senso della parola e molto fantasioso. Ogni storia è isolata, ma c'è anche un filo che le attraversa tutte, e l'orribile finale è gelosamente prefigurato dappertutto. I sei racconti che compongono la serie sono molto particolari, slegate eppure collegate tra loro con un sottile fil-rouge. Scritto negli anni venti dello scorso secolo  è il massimo precursore di quelli che saranno poi i racconti e i film ispirati agli zombi. Fino a quel momento infatti gli zombi venivano raccontati in maniera leggendaria quasi esclusivamente legandoli al voodoo come mezzo per la rianimazione dei corpi; Lovecraft scardina questo cliché letterario, anche se in parte lo aveva già fatto Mary Shelley, seppur il suo Frankestain non può definirsi uno zombi, per proiettare il lettore in un delirio di cadaveri rianimati chimicamente e con la geniale intuizione del: “Più sono freschi, più mantengono la loro umanità.”



Nella Cripta (1925) – Un becchino imbroglione e pigro viene intrappolato in una cripta con le bare che contengono alcuni dei suoi clienti. Una storia di ammonimento che ci ricorda che dovremmo fare il nostro lavoro correttamente: i clienti arrabbiati possono presentare i loro reclami in molti modi ...



Aria Fredda (1926) – il misterioso dottor il dottor Muñoz, vive in un appartamento sempre freddo in quanto è molto malato e l'ambiente deve essere mantenuto a temperature molto basse tramite un sistema di refrigerazione ad ammoniaca. Col passare del tempo la salute del dottore peggiora tanto da costringerlo ad abbassare ulteriormente la temperatura del suo appartamento, mentre il suo aspetto diviene sempre più orribile. Una sera, il protagonista si precipita al piano di sopra a causa della rottura del sistema di refrigerazione dell'appartamento del dottor Muñoz per riparare il macchinario ma, mentre la temperatura della stanza inizia a salire, il dottor Muñoz si chiude in bagno e chiede al protagonista di portargli tutto il ghiaccio che riesce a trovare. Il protagonista affida il compito ad un altro uomo mentre egli inizia la ricerca di un meccanico che riesce a trovare solo all'una del giorno seguente. Arrivato all'appartamento si ritrova dinanzi ad uno spettacolo terrorizzante e ad orribili esalazioni. Entrando nell'appartamento, vede una striscia scura e gelatinosa che si propaga dalla porta del bagno fino all'ingresso e da questo fino ad uno scrittoio dove ritrova un foglio di carta da cui scopre che il dottor Muñoz era morto 18 anni prima e che era ricorso alla conservazione artificiale mediante il freddo.

Disegnato dallo stesso Lovecraft

Modello di Pickman (1926) – Racconto strano, che riguarda un pittore, un artista di nome Richard Upton Pickman, specializzato nel dipingere soggetti fantastici ma di inspiegabile realismo. Pickman raffigura soprattutto spaventosi demoni divoratori di cadaveri nel cimitero di Copp's Hill e in altre zone di Boston. Una notte, dopo che il Pickman invita il narratore nel suo studio, questi scopre l'esistenza di un'oscura minaccia nei sotterranei della vecchia casa di Pickman e il mattino dopo, grazie a una fotografia rimastogli accidentalmente in tasca, scopre il segreto dei terrificanti dipinti. Si tratta della foto di uno dei ‘modelli’ usati da Pickman per dipingere i quadri, facendogli comprendere che quindi quei mostri cannibali non erano frutto della fantasia del pittore ma creature reali.



La Cosa Sulla Soglia (1933) – Il narratore racconta della propria amicizia con Edward Derby, scrittore e appassionato dell'occulto che era innamorato di Asenath Waite figlia del defunto Ephraim Waite, uomo dalla fama sinistra. Quando però Edward e Asenath convolano a nozze cominciano a verificarsi strani eventi e Derby sembra posseduto da una forza esterna e quando, nei momenti di lucidità, visita narratore del racconto, suo caro amico, accenna a culti misteriosi e terrificanti. Poi Asenath scompare e Edward impazzisce. Il narratore lo va a trovare in manicomio dove è stato ricoverato e misteriosamente lo trova rinsavito ma cambiato e, ancora una volta, sotto l'influsso della misteriosa forza esterna. Ma una sera il narratore scopre la verità Asenath era posseduta dallo spirito del padre Ephraim, sopravvissuto alla morte, che stava cercando di impadronirsi del corpo di Edward. Edward per questo aveva ucciso Asenath ma non era riuscito a salvarsi la vita in quanto fu lo stesso posseduto da Ephraim. Nel corpo di Edward Derby quindi c’era Ephraim e in quello di Asenath c’era Edward. La “cosa sulla soglia” incontrata dal narratore è proprio il cadavere di Asenath, posseduto da Edward, prima che il cadavere venga definitivamente disfatto dalla putrefazione. Su richiesta pressante dell'amico, il narratore uccide l'essere malvagio che vive ormai nel corpo di Edward Derby e per questo viene arrestato.

domenica 13 ottobre 2019

INTERVISTA ALLA CUSTODE DEL TESORO DI  H.P. LOVECRAFT
DELLA JOHN HAY LIBRARY



Diamo il benevenuto alla dottoressa Heather Cole, direttrice della Collezione Howard Phillips Lovecraft della John Hay Library di Providence, RI. Sono davvero onorato di poter regalare questa primizia ai miei lettori. Innanzitutto voglio ringraziare la dottoressa Cole per avermi accolto con gentilezza e cordialità quando sono stato a Providence per visitare la John Hay Library, a due passi da casa Lovecraft, per vedere la collezione dei manoscritti, delle lettere e degli oggetti di Howard Phillips Lovecraft. Con questa intervista spero anche di fare un po’ più di luce sul Sognatore di Providence e sui suoi scritti.

Heather come è dirigere la più importante collezione di Howard Phillips Lovecraft del mondo?

“È una grande responsabilità! Mi piace incontrare studiosi che vengono da tutte le parti del globo per studiare i testi e i documenti e condividere il loro interesse su questo grande personaggio. Sono affascinata da come le opere di Lovecraft vengano analizzate e interpretate, aggiornate e considerate dai lettori del ventunesimo secolo.”

Quale è l’oggetto più richiesto della collezione di Lovecraft?

“Ci sono vari oggetti molto richiesti: gli appunti di Lovecraft per il romanzo “Alle Montagne della Follia”, ai disegni per la realizzazione di una statua di Cthulhu, per non parlare dei manoscritti delle sue storie più famose.”

Pensi sia possibile che altri oggetti di Lovecraft possano riemergere nei prossimi anni?

“Noi speriamo di continuare a digitalizzare i nuovi manoscritti quando saranno aggiunti alla collezione, in aggiunta ad altro materiale nella collezione come le lettere tra i membri del circolo di Lovecraft.” 

Dalla tua risposta capisco che ci sono molte altre lettere non ancora pubbliche…quali sono?

“Abbiamo un bel po’ di corrispondenza da Robert H. Barlow, Robert Bloch, W. Paul Cook, August Derleth, Ernest A. Edkins, Sonia H. Greene Davis (la moglie di Lovecraft), Frank Belknap Long, Jr., E. Hoffman Price, Clark Ashton Smith, e Donald Wandrei. Alcune di queste lettere sono state scritte a Lovecraft; altre sono scritte tra i vari membri del circolo Lovecraft” 

Pensi che la John Hay Library possa acquisire altre lettere di Lovecraft o manoscritti nel prossimo futuro?

“Purtroppo non possiamo acquistare ogni articolo di H.P. Lovecraft che appare sul mercato, ma sono sempre alla ricerca di collezioni di materiale che possa aggiungere vero valore alla nostra collezione.”

È possibile che la John Hay Library possa acquistare e rendere finalmente disponibili le lettere tra Howard Phillips Lovecraft e Frank Belknap Long?

“I fondi per le acquisizioni sono in qualche modo limitati per i nuovi acquisti di Lovecraft, vediamo!”

Quel ‘vediamo’ può essere inteso in senso positivo?

“Le lettere tra Lovecraft e Long sarebbero un importante aggiunta alla nostra collezione. Ma non sono certa di poterle acquisire.”

Quale è la cosa più insolita che è accaduta riguardo la collezione di HPL?

“Fortunatamente non è accaduto nulla di bizzarro, come avviene nelle storie di Lovecraft! Ma la cosa più bella è che io ho incontrato ricercatori di Lovecraft dal Giappone, Francia, Italia, Svezia, Inghilterra, Australia, e molti altri luoghi—sono davvero impressionata di questo interesse mondiale.”

C’è qualcosa nella collezione che ancora non è stato esposto o digitalizzato per mancanza di tempo e di risorse?

“Noi abbiamo digitalizzato tutto quanto fu scritto da Lovecraft nella nostra collezione (manoscritti, lettere, juvenilia, ecc.) ma non il materiale dei membri delle famiglie o dei membri del suo circolo. È una collezione enorme, e la sua digitalizzazione è costosa e impegnativa in termini di tempo (senza considerare che il fotografare tutti gli oggetti, organizzare tutte le foto e aggiungere i metadati così che gli utenti possano trovare le immagini, è davvero dispendioso).”

Heather, credi che ci sia la possibilità che prima o poi altre lettere di Lovecraft, oggi sconosciute, possano ancora venire alla luce?

“Accadrà certamente, Lovecraft scrisse migliaia di lettere, ci sono ancora raccolte che sono state conservate dalle persone a cui ha scritto (o dai loro discendenti). Come le lettere tra Derleth e Wandrei…” 

Credi che in un futuro possa riemergere anche una storia non pubblicata di Lovecraft? O magari una storia giovanile scampata alla distruzione?

“Ci sono tantissime storie pubblicate in maniera anonima o ghostwritten, per questo penso che in futuro saremo in grado di identificare nuove storie scritte da lui. A volte emerge un nuovo pezzo dei suoi Juvenilia, ma sarebbe davvero una sorpresa scoprire un manoscritto di un romanzo completamente inedito!” 

Grazie Heather, speriamo di avere presto belle notizie dalla John Hay Library!


venerdì 4 ottobre 2019

L’UNICO ORIGINALE CTHULHU





Quale era la forma originale di Cthulhu? 
Quante cose si sono dette e scritte sulla forma del dio mostro più noto e importante del pantheon Lovecraftiano, e quante inesattezze. Qui vi farò vedere ciò che serba la John Hay Library di Providence che contiene l’unico disegno originale ad oggi esistente di Cthulhu fatto proprio dal suo creatore Howard Phillips Lovecraft.

Lo abbiamo fotografato ed eccolo esposto in tutta la sua magnificenza, ogni altra discussione sulla sua forma e su come e quanti tentacoli da polpo avesse, a meno di nuovi ritrovamenti autografi (cosa che ci auguriamo) deve al momento essere sospesa perché questo è Chtulhu! E che privilegio è stato poter reggere questi fogli tra le mani....



Lo troviamo disegnato a matita nel 1934 in una lettera allo stato introvabile del 11 maggio dello stesso anno spedita a Robert E. Barlow. Barlow fu uno degli amici più cari del Sognatore di Providence. Lovecraft fu suoi ospite per vari anni nella casa di Barlow nell’assolata Florida.
R. E. Barlow divenne anche l’unico esecutore testamentario delle opere di Lovecraft, riconosciuto dallo stesso autore di Providence.



H.P. Lovecraft realizzò un disegno a matita per il fronte, il profilo e il retro di Cthulhu e devo assicurarvi che vederlo da vicino e toccarlo è stata un’esperienza notevole.
Con l’appunto: “a R. H. Barlow, Esq., la cui Scultura ha conferito Immortalità a questo Disegno triviale del suo rispettoso servitore. H. P. Lovecraft. 11 maggio, 1934."

Questa lettera sembra davvero svanita, abbiamo qualche notizia in più dalla lettera scritta da Lovecraft a Barlow qualche anno dopo, più precisamente il 29 gennaio del 1936 in cui tra l’altro scrive riguardo, probabilmente a questi disegni:

“Hai per caso il bozzetto di Cthulhu—nella posizione esatta della statuetta nel racconto—che io ho te facemmo nel 1934? Io ne ho una copia, ma sembra che sia sva
nita. Te lo chiedo perchè CAS ha in mente di scolpire un preciso fac-simile dell’infernale imagine del racconto—dimensioni tutto il resto—e gli servirebbe come una sorta di guida. Mi sembra di ricordare che noi ne avevamo una quando realizzammo il famoso bassorilievo. Se per caso è in tuo possesso mi piacerebbe che lo prestassi a Klarkash-Ton.”