GLI ZOMBI DI H.P. LOVECRAFT
L’Estraneo 1921
Herbert West Rianimatore 1921-22
Nella Cripta 1925
Aria Fredda 1926
Il Modello Pickman 1926
Ci sono cinque storie di H.P.
Lovecraft, oltre alla serie Herbert West - Reanimator, che è composta da sei
episodi collegati( che possono essere considerate storie zombi. In senso
stretto solo le sei storie che compongono il ciclo di Herbert West contengono
ciò che potremmo considerare come The Walking Dead al giorno d’oggi. Di sicuro
Herbert West ha influenzato lo sviluppo del genere di zombi, ma lo stesso Lovecraft
non ne usa mai questo termine. La maggior parte degli altri racconti ha una
connessione con le persone che ritornano dalla morte, in un modo o nell'altro,
ma in uno o due di essi il legame con gli zombi, ma non con i non morti, è
davvero tenue.
Curiosamente tutte queste storie
furono scritte tra il 1921-1926, quando Lovecraft stava sviluppando il famoso
Ciclo di Cthulhu, anche se il Sognatore di Providence lo chiamava Ciclo di
Arkham. In questi racconti, qua e là si accenna proprio ad Arkham e alla
biblioteca della Miskatonic University, che saranno sviluppate in seguito in
maniera più profonda. L'ultima storia in ordine cronologico, “La Cosa Sulla Soglia”, fu
scritta nel 1933 ed è nel classico stile cthuliano se mi passate il termine.
Cominciamo dalla prima in ordine
cronologico: L’Estraneo (1921) – una
bella storia di un ragazzo che cresce rinchiuso in un castello nel profondo di
una foresta. Un giorno sale sulla Torre Nera (chi altro ha usato questa Torre
Nera decenni dopo?) e dopo molti pericoli si ritrova nel mondo degli uomini -
ma qui c'è anche una creatura orribile, blasfema e una bella, seppure in
qualche modo prevedibile, conclusione finale.
Herbert West – Reanimator (1921-22) – La sequenza delle
sei storie inizia brillantemente con un racconto terrificante di uno studente
di medicina ossessionato dal riportare in vita i morti. Ogni episodio è
raccontato dal suo compagno di studi (senza nome) che inizia come assistente
disponibile, ma gradualmente diventa più sconvolto dagli esperimenti di West e
finisce per temere per la propria vita. Le storie diventano sempre più oscure e
raccapriccianti man mano che vanno avanti: sono orrore nel vero senso della
parola e molto fantasioso. Ogni storia è isolata, ma c'è anche un filo che le
attraversa tutte, e l'orribile finale è gelosamente prefigurato dappertutto. I
sei racconti che compongono la serie sono molto particolari, slegate eppure
collegate tra loro con un sottile fil-rouge. Scritto negli anni venti dello
scorso secolo è il massimo precursore di
quelli che saranno poi i racconti e i film ispirati agli zombi. Fino a quel
momento infatti gli zombi venivano raccontati in maniera leggendaria quasi
esclusivamente legandoli al voodoo come mezzo per la rianimazione dei corpi;
Lovecraft scardina questo cliché letterario, anche se in parte lo aveva già
fatto Mary Shelley, seppur il suo Frankestain non può definirsi uno zombi, per
proiettare il lettore in un delirio di cadaveri rianimati chimicamente e con la
geniale intuizione del: “Più sono freschi, più mantengono la loro umanità.”
Nella Cripta (1925) – Un becchino imbroglione
e pigro viene intrappolato in una cripta con le bare che contengono alcuni dei
suoi clienti. Una storia di ammonimento che ci ricorda che dovremmo fare il
nostro lavoro correttamente: i clienti arrabbiati possono presentare i loro
reclami in molti modi ...
Aria Fredda (1926) – il misterioso dottor il
dottor Muñoz, vive in un appartamento sempre freddo in quanto è molto malato e
l'ambiente deve essere mantenuto a temperature molto basse tramite un sistema
di refrigerazione ad ammoniaca. Col passare del tempo la salute del dottore
peggiora tanto da costringerlo ad abbassare ulteriormente la temperatura del
suo appartamento, mentre il suo aspetto diviene sempre più orribile. Una sera, il
protagonista si precipita al piano di sopra a causa della rottura del sistema
di refrigerazione dell'appartamento del dottor Muñoz per riparare il
macchinario ma, mentre la temperatura della stanza inizia a salire, il dottor
Muñoz si chiude in bagno e chiede al protagonista di portargli tutto il
ghiaccio che riesce a trovare. Il protagonista affida il compito ad un altro
uomo mentre egli inizia la ricerca di un meccanico che riesce a trovare solo
all'una del giorno seguente. Arrivato all'appartamento si ritrova dinanzi ad
uno spettacolo terrorizzante e ad orribili esalazioni. Entrando nell'appartamento,
vede una striscia scura e gelatinosa che si propaga dalla porta del bagno fino
all'ingresso e da questo fino ad uno scrittoio dove ritrova un foglio di carta
da cui scopre che il dottor Muñoz era morto 18 anni prima e che era ricorso
alla conservazione artificiale mediante il freddo.
Disegnato dallo stesso Lovecraft |
Modello di Pickman (1926) – Racconto strano, che
riguarda un pittore, un artista di nome Richard Upton Pickman, specializzato nel
dipingere soggetti fantastici ma di inspiegabile realismo. Pickman raffigura
soprattutto spaventosi demoni divoratori di cadaveri nel cimitero di Copp's
Hill e in altre zone di Boston. Una notte, dopo che il Pickman invita il
narratore nel suo studio, questi scopre l'esistenza di un'oscura minaccia nei
sotterranei della vecchia casa di Pickman e il mattino dopo, grazie a una
fotografia rimastogli accidentalmente in tasca, scopre il segreto dei
terrificanti dipinti. Si tratta della foto di uno dei ‘modelli’ usati da
Pickman per dipingere i quadri, facendogli comprendere che quindi quei mostri cannibali
non erano frutto della fantasia del pittore ma creature reali.