sabato 24 giugno 2023

 

H. W. MUNN & H. P. LOVECRAFT 1

 

 

“Gli autori popolari non apprezzano e apparentemente non possono apprezzare il fatto che la vera arte sia ottenibile solo rifiutando la normalità e la convenzionalità in toto, e avvicinandosi a un tema completamente epurato da ogni punto di vista abituale o preconcetto.” Così scrive Lovecraft sulle colonne del The Eyrie, nel numero di marzo del 1924 di Weird Tales. H. P. Lovecraft vedeva la narrativa come un qualcosa che doveva essere unico, non convenzionale e il più originale possibile a prescindere dalla sua vendibilità. Nella stessa lettera aggiunge che “Selvaggi e “diversi” per quanto possano considerare i loro prodotti quasi-weird, rimane un dato di fatto che la bizzarria è solo in superficie; e che fondamentalmente ribadiscono gli stessi vecchi valori convenzionali, motivazioni e prospettive. Il bene e il male, l'illusione teleologica, il sentimento zuccheroso, la psicologia antropocentrica: il solito mercato azionario superficiale, e tutto attraversato dall'eterno e ineludibile luogo comune.”



Sono sicuro che se Lovecraft avesse accettato il lavoro come editore quando J. C. Henneberger glielo offrì nel 1924, probabilmente sarebbe stato un duro editore e la rivista avrebbe preso una strada decisamente diversa. Gran parte della narrativa accettata da Edwin Baird e Farnsworth Wright sarebbe stata, senza dubbio, respinta da Lovecraft. Ma forse è  meglio così altrimenti non avremmo conosciuto il Lovecraft scrittore. Tornando alla lettera e alla sua concezione della narrativa non è chiaro con chi ce l’avesse Lovecraft. A quali storie o autori si stesse riferendo. Forse non era neppure gli autori di Weird Tales, anche se è probabile che la maggior parte lo fosse. Quello che è chiaro è che Lovecraft pone una rottura, scava un solco con la scrittura di storie convenzionali, parla di creare un racconto originale, pensando fuori dagli schemi. Questo richiedeva la sua mente creativa. Qualcosa che anche lui cercava di fare e che voleva facessero altri scrittori.

Quindi, nel tentativo di divulgare qualcosa di weird e originale, Lovecraft diede questo suggerimento sempre dalle stesse colonne di Weird Tales: “Prendete una storia di lupo mannaro, per esempio: chi ne ha mai scritta una dal punto di vista del lupo, e simpatizzando fortemente con il suo modo di essere?”


A provare a seguire l’indicazione di Lovecraft fu H. Warner Munn scrivendo “The Werewolf of Ponkert”, il primo racconto pubblicato di Munn. Riguardo alla storia di Munn, Farnsworth Wright affermò: "È stata la popolarità della storia del lupo mannaro del signor Quinn che ci ha portato a presentare The Werewolf of Ponkert, di H. Warner Munn, nel numero degli ultimi mesi") "The Werewolf of Ponkert" divenne la storia di copertina del numero di luglio 1925 di Weird Tales, lo stesso numero in cui Robert E. Howard fece il suo debutto con "Spear and Fang".

Non è chiaro se Lovecraft abbia mai commentato la storia di Munn in "The Eyrie" e nei successivi numeri di Weird Tales. È possibile che quando "The Werewolf of Ponkert" fu pubblicato per la prima volta, Lovecraft non notò che era collegato alla sua lettera del marzo 1924 in "The Eyrie", non comprese che la sua lettera ispirò Munn. Oppure, essendo un gentiluomo, non fece notare che Munn aveva seguito il suo consiglio, quello che è certo è che Munn lo ha riconosciuto incontrandolo personalmente. Inoltre sembra ci siano alcuni indizi, dello stesso Munn che indicano che Lovecraft potrebbe aver riconosciuto gli sforzi di Munn. Scrive Munn in una sua lettera (Munn, H. Warner. “HPL.” Whispers, Whole Number 9, Vol. 3, no. 1 dic 1976): “Pensando all'idea in prima persona offerta da Weird Tales, di un racconto formulato dal punto di vista del mostro, io l'ho scritto, inviandolo all'editore di Weird Tales Farnsworth Wright, e lui l'ha comprato a [sic] al solito prezzo di un centesimo a parola. Ho ricevuto un assegno di 65 dollari. Tombola! Adesso ero uno scrittore. E come risultato del racconto, ho ricevuto una lettera di congratulazioni dall'uomo che aveva scritto la lettera all’Eyre suggerendo la storia.

Munn aveva 22 anni all'epoca e fino a quel momento aveva pubblicato solo poche poesie ma nessun racconto. Il che significa che la sua prima volta nella narrativa breve è stata dovuta a Lovecraft e al contempo è stato un successo ottenendo anche la copertina. La "nota" che Lovecraft ha scritto a Munn, per quanto ne sappiamo, non esiste più, quindi è impossibile sapere se sia stata scritta semplicemente per congratularsi con Munn per aver scritto una buona storia di copertina, o per aver utilizzato l'idea di Lovecraft dalla sua lettera del marzo 1924. Inoltre, Munn non approfondisce ulteriormente il contenuto della nota.

 

Lovecraft & Cook

Fu W. Paul Cook, un caro amico di Munn, a indicare a Munn la lettera di Lovecraft su Weird Tales del marzo 1924. Cook, un tuttofare, era “un tipografo, uno scrittore dilettante, un editore di libri e diverse volte presidente della Amateur Press Association”. Dati i contatti di Cook nel giornalismo amatoriale all'epoca, era anche uno stretto amico di Lovecraft, ma chi era che diceva che Lovecraft non aveva amici e era un solitario? Ah forse si trova in quel libro autobiografico di Michel Houellebecq che in molti hanno scambiato per un saggio su Lovecraft. Quindi, Cook chiese a Munn se gli sarebbe piaciuto incontrare Lovecraft, e Munn accettò su due piedi. Ecco che quindi Munn e Cook partirono da Athol Massachusetts e si recarono a Providence, a casa di Lovecraft. Un viaggio che avvenne quasi due anni dopo la nota di congratulazioni di Lovecraft a Munn, nell'estate del 1927. Lovecraft descrisse dettagliatamente la visita dei due a Clark Ashton Smith in una lettera del 2 agosto 1927:

 

“Anche gli altri miei ospiti sono stati i benvenuti: Morton, Long e i suoi genitori, Cook e Munn. Munn è un giovane molto promettente di tipo biondo e muscoloso. Probabilmente diventerà un romanziere piuttosto che un fantasista, e quindi avrà maggiori possibilità di successo professionale.[1]

 

Si prega di notare il tono secca di Lovecraft che voleva rimanere solo. E di come quasi nessuno lo andasse mai a trovare… proprio un solitario!

Naturalmente, Munn ha continuato a scrivere weird fiction (principalmente horror) e, sebbene non abbia avuto successo, né fosse prolifico come Lovecraft, è riuscito a scrivere alcune storie davvero memorabili che vengono lette ancora oggi. Alcune dei suoi racconti più importanti provengono dalla sua serie di lupi mannari chiamata Tales of the Werewolf Clan. Dopo questo primo incontro, tra i due scrittori nacque una lunga amicizia e una continua corrispondenza, con vari viaggi occasionali tra le loro città d'origine per vedersi. Già proprio un Solitario!

A proposito delle storie di Munn, Lovecraft una volta disse: “È un peccato che le riviste più pagate vadano così insistentemente verso il prosaico. È qui che il giovane Munn è fortunato: i suoi racconti hanno tutti più sapore di avventura e romanticismo che di bizzarro, quindi troverà sempre un'accoglienza pronta.”

Riguardo la storia di Munn pubblicata su Weird Tales nel dicembre 1930, “Tales of the Werewolf Clan: The Master Strikes” Lovecraft scrisse a Clark Ashton Smith “Il problema con la storia di Munn è che aderisce troppo al tradizionale romanzo di cappa e spada: il romanzo di Stanley J.” Indipendentemente dalle sue preferenze Lovecraft ha sostenuto gli sforzi di Munn anche se ha confessato ad August Derleth alcuni problemi dei racconti gotici di Munn: “Sì, Munn entra in regioni aride e sterili quando cerca di legare il suo stato d'animo e la sua tecnica di avventura romantica al dominio del weird. Sta trascinando il povero Maestro a tal punto che non si riesce a tenere traccia della natura e degli attributi della creatura - anzi, l'impressione è che si limiti a conservare la struttura soprannaturale solo per una questione di dovere - o concessione a Wright - mentre vuole davvero scrivere un romanzo storico diretto. Ma il ragazzo è giovane e possiamo permetterci di dargli tempo. Lascia che tolga i licantropi ponkertiani dal suo sistema e vedi cosa può fare con un nuovo inizio!”[2]

 

Munn padre e scrittore

Ma Munn scrisse anche altre storie come “The City of Spiders” (1926), “The Chain” (1928), “A Sprig of Rosemary,” (1933), e “Dreams May Come” (1939). L’ultima cosa che scrisse Munn, probabilmente a causa di sopraggiunti impegni matrimoniali e di famiglia, fu una storia in quattro parti che Weird Tales pubblicò tra settembre e dicembre 1939 intitolato “King of the World’s Edge.” In questa serie, Munn lavora nel contesto storico dell'esplorazione e della storia romana per tessere storie straordinarie di scoperte del nuovo mondo, imperi barbarici e mostri-pesce. È una specie di storia di spada e stregoneria, ma in un contesto e un'ambientazione storici reali che includono mostri, magia e scherma, cosa c'è che non va? La serie, in poche parole, tratta di un documento, scritto da Ventidius Varrone, legionario anglo-romano. Documenti riscoperti dopo un uragano nelle Florida Keys meridionali. Gli eventi nel documento scoperto si svolgono durante l'apice del regno di Re Artù, ma Artù viene sconfitto in battaglia, e questi sono gli ultimi giorni dell'occupazione romana in Gran Bretagna. I soldati, insieme ad Arthur e un mago di nome Myrdhinn, vengono isolati e lasciati a combattere i predoni sassoni invasori. Quando Arthur viene sconfitto, Myrdhinn e gli altri legionari salpano per un posto dove nascondersi e finiscono nel nuovo mondo dove sperimentano strane terre, nuove persone (tribù) e strane creature. In questo nuovo mondo, tentano di creare una nuova civiltà, ma devono prima superare alcune avversità.

 

Il 14 gennaio 1930 Munn sposò Malvena Ruth Beaudoin. Alla fine ha accompagnato suo marito e Cook in varie escursioni per andare a trovare Lovecraft e ha ospitato Lovecraft tutte le volte che il Sognatore di Lovecraft andava dai Munn. Per comprendere meglio le loro conversazioni, Malvena lesse molte delle storie di Lovecraft. Munn dichiarò che Malvena "trovava difficile capire alcune delle sue storie, ma che quando Lovecraft li è andati a trovare, si è sforzato per rendersi comprensibile in modo semplice e facile"[1].  A proposito di Lovecraft, Malvena una volta disse: “Parla come se avesse ingoiato un dizionario.” I Munn ebbero il loro primo figlio (John Warner) nel 1931, e un altro (James Edward) nel 1936. Con nuove responsabilità e l'incapacità di pubblicare abbastanza storie per sostenere una famiglia in crescita, Munn si allontanò dalla scrittura per quasi 30 anni ma continuò a scrivere e pubblicare per nove anni dopo essersi sposato, rimanendo in amicizia sia con Cook che con Lovecraft.

Ad un certo punto, Cook cedette a Munn la sua intera biblioteca, che apparentemente era l'invidia di Lovecraft, come ammise in una lettera a R.H. Barlow:

“Cook ha dato la maggior parte della sua biblioteca a H. Warner Munn. Non ha praticamente nulla ora, tranne forse alcuni oggetti smarriti da sua sorella nel New Hampshire. Sì, era pieno di cose fantastiche, la migliore biblioteca del genere che abbia mai incontrato. Munn, ovviamente, ora ha la migliore collezione.”[2]

La perdita della biblioteca di Cook per Munn fu una progressiva strada verso le difficoltà e un collasso nervoso a partire dalla morte di sua moglie nel 1930. Negli anni successivi, Cook perse il lavoro quando l'azienda chiuse a causa della Grande Depressione. Cook spiega:

“Improvvisamente mi sono trovato sbalzato da una condizione di vita confortevole con un reddito di circa $ 5000 a un livello senza nessun reddito e con un debito di circa $ 1000. ho dato via e buttato via tutto, incluso il mio lavoro, i miei beni immobili, i miei mobili domestici e la mia biblioteca.”[3]

 

Cook ha conservato alcuni volumi selezionati e probabilmente ha dato a Munn la sua biblioteca per custodirla. Poco dopo il 1934, Munn iniziò lentamente a ignorare la sua corrispondenza, non rispondendo alle lettere, e Lovecraft ne fu un po’ frustrato. Durante questo periodo, Lovecraft una volta dichiarò: “Per quanto riguarda Munn, è la persona negligente più famosa della banda…. la sua negligenza equivale a un difetto psicologico positivo. Lovecraft continua: “Ad esempio, Fantasy Magazine vuole ottenere il lungo e importante articolo sulla bizzarra narrativa popolare che ha scritto per il defunto Recluse[4] di Cook, ma le lettere del suo editore rimangono senza risposta.” Lovecraft probabilmente ne sentì parlare da Cook, che a quanto pare non riusciva neppure a mettersi in contatto con Munn in quel momento. Non è chiaro perché Munn non abbia risposto durante questo periodo. Si prese persino una pausa dalle pubblicazioni tra il 1933 e il 1939. Nel luglio del 1934, Cook apparentemente disse a Lovecraft che Munn era diventato “religioso”, ed era forse questo che aveva portato Munn ad abbandonare la scrittura, oltre a ignorare Cook e Lovecraft. A questo proposito, Lovecraft disse a R. H. Barlow:

“Cook dice che si prenderà cura di Munn di persona e gli darà l'inferno. Munn ha molte proprietà di Cook sotto la sua custodia e non risponderà a nessuna domanda al riguardo. Cook avanza la teoria secondo cui il fanatismo religioso di Munn è responsabile del suo rozzo silenzio, e che ha cancellato tutti gli atei dai suoi libri e non avrà niente a che fare né con noi né con gli interessi con cui siamo collegati. Mi sembra però del tutto inverosimile.”

Sembra che Cook avesse bisogno di accedere alla biblioteca che, un anno prima, aveva dato a Munn, ma che questi gli negò questo favore per motivi ignoti. Lovecraft era un po' amareggiato nei confronti di Munn e iniziò a citarlo in maniera negativa nelle sue lettere, definendolo “l'inafferrabile e invisibile lupo mannaro di Ponkert" e "il lupo mannaro". Negli scritti autobiografici di R.H. Barlow, nella sezione intitolata “Memories of Lovecraft 1934”, Barlow scrisse “H. Warner Munn ha una tale fede nel soprannaturale da averlo indotto a diventare cattolico dopo il suo matrimonio; e quasi ripudiò il suo lavoro precedente come morboso e orribile. Recentemente ha scritto una cosa che Lovecraft ha considerata come squallida.”

A parte le lettere di Lovecraft, non c'è alcuna spiegazione del perché Munn si fosse allontanato sia dai suoi amici che dalla pubblicazione durante questo periodo. Potrebbe essere stato a causa di impegni religiosi dato che, per un certo periodo, Munn è stato membro del consiglio della chiesa luterana dell'Ascensione. O forse doveva stare semplicemente più vicino alla sua famiglia. In ogni caso Munn riapparve nel 1939, quando presentò la sua serie "King of the World's Edge" a Weird Tales. E poi sparì di nuovo avendo due figli e una moglie da mantenere (e altri due figli nati negli anni Quaranta) e, quando Lovecraft morì nel marzo del 1937, Munn rimase sorprendentemente in silenzio.

Comunque sia, Lovecraft e Munn sono stati buoni amici per molti anni. E, verso la fine della vita di Munn, ha scritto una reminiscenza in due parti del suo vecchio amico per la fanzine Whispers, descrivendo in dettaglio i bei ricordi che aveva visitato, viaggiato e intrattenuto lunghe conversazioni con Lovecraft. E, anche se Lovecraft non preferiva le storie gotiche tradizionali, si è complimentato riguardo alcune di queste stesse opere e altre di Munn ai suoi colleghi scrittori. Lovecraft era particolarmente affezionato a due dei primi lavori di Munn, “The City of Spiders” e “The Chain”. Lovecraft ammette ad August Derleth che “'The Chain' è certamente il suo miglior libro fino ad oggi."[5] Inoltre, "City of Spiders" era uno dei preferiti di Robert E. Howard, come ammise in una lettera del 1934 a Lovecraft: ricordo la sua "Città dei ragni" come una delle storie più sorprendenti e potenti che abbia mai letto; e i suoi “Racconti del clan dei lupi mannari” hanno avuto il vero successo storico.”[6]  Munn ha avuto una vita molto intrigante, soprattutto nella sua educazione. Sua nonna corrispondeva con Jules Verne e H. G. Wells, e all'età di sette anni Munn afferma di aver letto 100 libri, tra cui Les Miserables, la Bibbia e Anatomy of Melancholy di Burton[7]. Era uno studente astuto e sveglio, amava in particolare la storia medievale e Giovanna d'Arco. L'ultimo lavoro scritto da Munn, “The Lost Legion”, fu uno degli aspetti più importanti per cui Lovecraft sosteneva che Munn avesse un grande talento per l'avventura e il romanticismo. Fu pubblicato nel 1980 ed è uno spaccato magistrale della storia romana e del suo impero. Si concentrava sull'ossessione dell'imperatore Caligola di liberare l'impero da un solo uomo, quindi invia una legione di soldati in una missione suicida per eliminare quest'uomo. Durante la missione, incontrano un ostacolo dopo l'altro. Il romanzo è entrato in nomination nel 1981 per il Balrog Award e Munn morì quello stesso anno, il 10 gennaio, lasciando dietro di sé diverse storie meravigliose...



[1] Munn, H. Warner. “HPL: A Reminiscence” Whispers, n. 13-14 (dicembre 1976).

[2]  Lovecraft, H. P., e R. H. Barlow, "1934." In O Fortunate Floridian: H. P. Lovecraft's Letters to R. H. Barlow, University of Tampa Press, 2016.

[3]  W. Paul Cook a Donald Wandrei, 23 agosto 1931, citato in W. Paul Cook: The Wandering Life of a Yankee Printer. Hippocampus Press.

[4] Rivista.

[5]  Lovecraft, H. P., e August Derleth. "1932." In Essential Solitude: The Letters of H. P. Lovecraft and August Derleth: 1932-1937. Vol. 2. New York, Hippocampus Press, 2013.

[6]   Howard, Robert E., e H. P. Lovecraft. "1932." In A Means to Freedom: The Letters of H. P. Lovecraft and Robert E. Howard: 1930-1932. New York, Hippocampus Press, 2009.

[7]  Reginald, R. Science Fiction and Fantasy Literature. Vol. 2. Detroit: Gale Research Company, 1979.




[1] Lovecraft, H. P., and Clark Ashton Smith. “1927.” In Dawnward Spire, Lonely Hill: The Letters of H.P. Lovecraft and Clark Ashton Smith, David E. Schultz e S. T. Joshi, Hippocampus Press, 2017.

 [2] Lovecraft, H. P., e August Derleth. "1930." In Essential Solitude: The Letters of H. P. Lovecraft and August Derleth: 1926-1931, Vol. 1. Hippocampus Press, 2013.