mercoledì 26 gennaio 2011

Scoperte le Montagne della Follia?


  
L’Antartide è uno di quei luoghi della terra che mi ha sempre affascinato, sin da ragazzo, per quell’aura di mistero, di impenetrabilità e di timore reverenziale che ispira. Questa sua caratteristica le deriva dal fatto di essere l’ultimo continente del nostro pianeta a essere stato scoperto; e nonostante i progressi e le spedizioni scientifiche degli ultimi anni costituisce ancora una delle ultime zone sconosciute del globo. Ho sempre desiderato andarci.
La notizia è stata per me un lampo a ciel sereno: una montagna scoperta nelle profondità dei ghiacci dell’Antartide. Mi chiedo subito se potrebbe trattarsi delle Montagne della Follia descritte da H.P. Lovecraft? Inoltre recentemente, alcuni strani, forse sarebbe meglio dire inusuali, bizzarri batteri, sono stati scoperti in un abissale lago polare. Circa tre anni fa venni per caso a conoscenza di una notizia incredibile, alla quale non riuscivo a credere: la scoperta di un immenso lago subglaciale di acqua dolce sotterranea situato a quasi 3600 metri sotto le nevi del Polo Sud. Il lago è lungo 250 km, largo 50 km, profondo 600 metri ed ha una superficie di 12.000 km2, praticamente quanto la Campania. I russi che lo scoprirono nel 1974 lo battezzarono Lago Vostok: ma hanno cominciato a studiarlo solo nel 1996 grazie a tecniche di indagine radar e all’analisi di dati sismici.
Si trova proprio al di sotto di una delle più importanti stazioni di perforamento in Antartide: da qui proviene la carota più lunga finora estratta, che ha permesso di studiare ghiaccio vecchio di 420.000 anni. La perforazione ha raggiunto i 3623 metri di profondità, ed è arrivata a 120 metri dalla superficie del lago, e fino ad allora non si erano verificati impedimenti tecnici al suo proseguimento.
Gli scienziati ipotizzano che il lago, la cui età stimata è di almeno 1,5 milioni di anni, possa contenere forme di vita particolari, evolutesi in condizioni estreme e di completo isolamento, in assenza di luce, a temperature di 1-2°C sotto lo 0, e a una pressione di 350 atm. L’apertura di una connessione con la superficie, insieme all’inquinamento prodotto dai liquidi di perforazione, potrebbe inquinare e danneggiare in modo irreversibile questo incredibile ecosistema, per cui il mondo scientifico è arrivato alla decisione di arrestare la perforazione fino a che non si sarà trovato un modo per condurre le ricerche senza pericolo di inquinamento o di danni all’ecosistema del lago. Intanto l’analisi effettuata sulle carote ha portato alla luce frammenti di ghiaccio primordiale in cui sono presenti di piccole quantità di microbi e altre bizzarre creature microscopiche sconosciute. Questi batteri provengono molto probabilmente dal cosiddetto “ghiaccio accresciuto”, cioè originato da acqua di lago ricongelata. Ipotesi che porta a concludere che “molte altre strane cose aspettano di essere scoperte nel lago Vostok”, come sostiene Richard Hoover della NASA.
Le compagnie petrolifere che stanno perforando, ove consentito, i ghiacci alla ricerca dell’oro nero stanno disturbando qualcosa… o qualcuno?

Are the stars right?
Could the Old Ones be returning?

Così scriveva il Solitario di Providence eppure oggi sembra che gli Old Ones(i Grandi Antichi) siano già qui!
Interessante, no?
Immagino che alcuni di voi conoscessero la notizia per averla vista sul web o letta sui giornali. Chi lo sa, è meglio riportarla in quanto di solito escono notizie stupide e poco importanti. È possibile che combinando le nostre conoscenze dai dati venga fuori qualcosa di straordinario, perché straordinario sarebbe se H.P. Lovecraft si rivelasse non solo uno scrittore ma anche una sorta di profeta, magari inconsapevole.
Bene, leggiamo quanto riporta la BBC:

PICCHI FANTASMA MAPPATI SOTTO IL GHIACCIO
Gli scienziati hanno completato la loro missione che era quella di mappare una delle montagne più straordinarie della Terra. Gamburtsevs, questo il nome di una serie di picchi che hanno le stesse dimensioni delle Alpi Europee, ma a differenza di queste, sono nascosti, sarebbe meglio dire sprofondati sotto tonnellate di ghiaccio al centro del continente Antartico. I dati, raccolti da una squadra internazionale che ha lavorato a lungo in condizioni estreme come temperature sotto zero e notti infinite probabilmente aiuteranno a risolvere il mistero di questa scoperta. La loro presenza, scoperta per la prima volta negli anni cinquanta, era del tutto inaspettata.

Anni cinquanta? Lovecraft era morto da quasi tre lustri ormai…

Gli scienziati ritenevano che l’interno del continente sarebbe stato praticamente piatto.
Le tecnologie odierne di rilevamento a distanza hanno invece dimostrato esattamente il contrario. Si tratta in effetti di un paesaggio molto frastagliato anche se sepolto sotto 4 km di ghiaccio. I dati ricavati dai ricercatori saranno analizzati nei prossimi mesi, ma il dottor Fausto Ferraccioli, della British Antarctic Survey, annuncia: “Possiamo confermare che sono lì sotto; le abbiamo viste sotto il ghiaccio. Non solo sono simili come dimensioni alle Alpi Europee, ma sono anche simili nell’aspetto. Abbiamo visto picchi e vette molto acuminati e vallate davvero identiche a quelle delle Alpi stesse” ha continuato parlando alla BBC News. “Certo è un bel mistero comprendere come queste montagne si siano formate, infatti per la prospettiva che conosciamo della storia, diciamo dei ghiacci, è molto strano che il ghiaccio antartico non abbia eroso questi picchi quando si è formato”.
Il progetto AGAP (Antarctica's Gamburtsev Province) comprende scienziati, ingegneri, piloti e staff di supporto di molte nazioni del mondo. Questi uomini si sono stanziati in due campi all’interno della zona antartica. Gli aerei atterrano e decollano sul ghiaccio continuamente per i voli di mappatura di quanto si trova sotto il ghiaccio grazie al radar sofisticatissimi che penetrano la spessa coltre bianca. Altri strumenti misurano la gravità locale e i campi magnetici.
Sono circa 120,000 km ad essere stati sorvolati, l’equivalente di tre giri intorno alla terra. In totale, il 20% (un quinto) dello strato orientale del ghiaccio antartico è stato esplorato.


Azioni della Spedizione Antartica
1. Gli Aerei usano il radar per comprendere lo spesso del ghiaccio e per mappare la forma delle formazioni rocciose sepolte
2. Gli aerei sperimentano tecniche per comprendere, grazie al magnetismo più informazioni possibili sulla struttura delle montagne
3. grazie alle onde sismiche della zona gli scienziati riescono a comprendere le proprietà delle rocce nella profondità del ghiaccio

Le informazioni sulla struttura interna dei monti Gamburtsevs viene raccolta da un network di sismografi che ascoltano i segnali sismici che passano dalle rocce da una parte all’altra del globo.
“La temperatura al campo base è di circa -30C, ma tre km sotto di noi, proprio al fondo della coltre di ghiaccio abbiamo individuato acqua liquida nelle vallate” ha spiegato il comandante in seconda dell’AGAP, il Dott. Robin Bell, del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University, di New York.
“I radar montati sulle ali degli aeroplani trasmettono energia attraverso lo spessore del ghiaccio e grazie a loro abbiamo scoperto che lo strato di ghiaccio è molto più caldo alla base che in superficie.”
La zona in questione è una regione di circa 700km per 250km. E il picco più alto è di circa 2.800m sopra il livello del mare. La vallata più profonda è a circa 800m sotto il livello del mare.

Lovecraft nel suo Montagne della Follia scrive: “Ci trovavamo a un'altitudine di circa 2.800 metri sul livello del mare, e quando i nostri scavi sperimentali rivelarono…

I ricercatori credono che i Gamburtsevs siano stati il punto iniziale della glaciazione dell’intera regione polare che circa 30 milioni di anni fa è sprofondata nel freddo assoluto. “Sembra quasi di esplorare un altro pianeta, ma sulla Terra” continua il dott Ferraccioli “questa regione è davvero un enigma. Si trova al centro del continente. La maggior parte delle alture si trova verso l’esterno dell’Antartide, e non riusciamo a comprendere come mai queste montagne si trovino proprio al centro”.
Con questi dati gli scienziati stanno cercando di individuare il punto migliore per bucare la superficie ghiacciata e spingersi in profondità. L’aria ancestrale rimasta intrappolata nei ghiacci darà una lettura originale e getterà nuova luce sulla storia climatica della Terra.
“Al momento è come se fossimo alla prima pagina di un libro. Ma abbiamo il libro in mano e il nostro piano è ambizioso, avremo milioni di dati da estrarre e analizzare” dice ancora il dottor Ferraccioli. Le montagne hanno preso il nome del geofisico russo Grigoriy Gamburtsev che per primo scoprì la presenza delle stesse nel lontano 1958.
“Il mistero è che le Alpi hanno circa 50 o 60 milioni di anni, mentre qui abbiamo una zona montagnosa che probabilmente ha circa 500 milioni di anni” conclude Ferracioli.

Sono costretto a parlare perché gli uomini di scienza hanno deciso di ignorare i miei avvertimenti senza approfondirne le ragioni. Contro la mia volontà, dunque, esporrò i motivi per i quali mi oppongo alla prevista in-vasione dell'antartico, e in particolare alla ricerca di fossili su larga scala, alla fusione delle antiche calotte polari e all'interruzione della sterminata monotonia di quelle regioni. La mia riluttanza è acuita dalla consapevo-lezza che, con tutta probabilità, i miei avvertimenti cadranno nel vuoto. Dubitare dei fatti che rivelerò sarà inevitabile…
Così comincia Le Montagne della Follia di H. P. Lovecraft