giovedì 22 agosto 2019


IL MATRIMONIO DI LOVECRAFT

Alcune settimane dopo la morte di sua madre, Lovecraft presenziò a una convention della stampa amatoriale in quel di Boston, dove incontrò Sonia Sonja Simonovna Šafirkin, più nota come Sonia Greene, un’immigrata ebrea ucraina di sette anni più grande di lui. Sonia era un’aspirante scrittrice, come lo era Winifred Virginia Jackson, conosciuta nell'ambito del movimento del giornalismo amatoriale che ebbe il merito di restituire Lovecraft al mondo. All'epoca, l'aspirante scrittrice ebrea dirigeva un negozio di cappelli a New York. Il Sognatore di Providence scrisse di lei, “la signora G. ha una mente acuta, ricettiva e ben organizzata…” nel movimento dei giornalisti Sonia era descritta come una donna  giunonica e molto attraente, ma Lovecraft, come suo costume, non espresse nulla di più (come aveva fatto con Virginia qualche tempo prima—anzi, a dirla tutta di Winifred Virginia Jackson aveva scritto con molto più ardore, ma questa è un'altra storia) in ogni modo, dopo un corteggiamento persistente da parte di Sonia, il nostro HPL capitolò e i due si sposarono nel 1924.



Il matrimonio generò sorpresa, shock e persino allarme tra i loro amici, e Lovecraft descrisse in modo curioso la loro relazione a Mrs. F. C. Clark, il 9 marzo del 1924 (Selected Letters, 3.320) forse anche per giustificare il fatto che si era sposato e non aveva invitato nessuno--neppure le sue care zie, al suo matrimonio tenuto in quel di Manhattan: “cominciò a essere evidente che non ero il solo a trovare la solitudine psicologica più o meno di un handicap. Una dettagliata conoscenza intellettuale ed estetica dal 1921, e una visita di tre mesi nel 1922 in cui la congenialità è stata testata e risultata perfetta sotto innumerevoli punti di vista, mi ha fornito abbondante prove non solo che S.H.G. è l'influenza più stimolante e incoraggiante che si è riversata  su di me, ma che lei stessa aveva cominciato a trovarmi più congeniale di chiunque altro, ed era arrivata a dipendere in larga misura dalla mia corrispondenza e dalle mie conversazioni che le creavano felicità mentale e godimento artistico e filosofico.” 
Come detto Lovecraft, che scrisse questa lettera sei giorni dopo il suo matrimonio, sembra cercare il modo di indorare la pillola e trovare al contempo il modo più razionale per rivelare a sua zia la sua scelta.
Lovecraft visse con Sonia al 259 di Parkside Avenue a Brooklyn (oggi Prospect Lefferts Gardens nelle vicinanze di Flatbush) e per un certo periodo in casa non furono in due, ma in tre,  in quanto Sonia aveva una figlia e quindi Lovecraft si trovò, suo malgrado ad avere una figliastra!

Brooklyn, con le sue fattorie e i suoi giardini, era vista da molti come un rifugio dal trambusto della città, ma gli anni Venti ci furono grandi cambiamenti: le strade furono  pavimentate, le fogne scavate, e la passeggiata di Coney Island inaugurata proprio mentre folle di immigrati giungevano da Ellis Island per stabilirsi nella Grande Mela. Lovecraft rimase a New York per quasi due anni. Sonia nel frattempo aprì il suo negozio di cappelli, ma rimase in attivo per poco tempo in quanto i cambiamenti di quegli anni avevano colpito anche i costumi e i cappelli pian piano cominciavano a passare di moda. Quando Sonia chiuse il negozio non trovò altro lavoro che a Cincinnati e, agli inizi del 1925, dopo quasi neppure un anno di vita coniugale si trasferì  definitivamente a Cleveland.
Di tanto in tanto andava a trovare Lovecraft in quel di Brooklyn e si preoccupava di mandargli dei soldi regolarmente, ma dopo la partenza di sua moglie il Sognatore di Providence si spostò nei pressi del quartiere (ben più economico) di Red Hook a Brooklyn viste le sue pessime condizioni finanziarie. Sebbene in quei mesi Lovecraft avesse nutrito speranze di un giusto riconoscimento e successo nel mondo letterario di New York, queste non si realizzarono e il Sognatore di Providence trascorse il tempo con gli amici che, decisamente, acquisiva e coltivava con una notevole e spregiudicata capacità.

giovedì 15 agosto 2019

LOVECRAFT &  AQUAMAN 2





Nel canone lovecraftiano creature ed entità aliene abitano gli oceani nascoste, ma sempre osservando ciò che vive in superficie. I greci dicevano che non c'è nulla al mondo più misterioso del mare e Lovecraft sembra sostenere questa nozione. Nelle sue opere, gli oceani sono il nascondiglio di cose veramente terrificanti. La città sepolcrale di R'lyeh, ospita Cthulhu sommerso sotto le onde in un luogo remoto del Sud Pacifico. Ma la cittadella di tanto in tanto, dopo allineamenti stellari, ritorna in superficie. Sappiamo anche che il gentiluomo di Providence si ispirò al polpo e al calamaro, per l'immagine di Cthulhu.
Ma Cthulhu non è l'unico mostro marino nei racconti di Lovecraft.


Nel racconto del 1917 “Dagon” (Dagon) si narrano di terrori sottomarini che abitano i recessi dell'oceano che, venendo in superficie, trascinano con sé una parte dei misteri del profondo. Il mostro del titolo è un abominio venerato da civiltà ancestrali, un tipico mostro marino che governava i mari, considerato un Dio.



Il racconto “Il Tempio” (The Temple) del 1920 è un'altra opera di Lovecraft che menziona le creature dell'abisso. In questo caso, una città in rovina nelle profondità, il cui semplice sguardo in un'esplorazione con la batisfera provoca follia e terrore.


In “L'orrore di Martins Beach”, ( The Horror at Martin's Beach) 1922 scritto a quattro mani con la futura moglie (l’ebrea russa Sonja Simonovna Šafirkin), Lovecraft esplora ancora una volta il tema dei Mostri Marini, questa volta in versione di colossali serpenti leggendari. Una mostruosità così grande che solo i mari potevano coprire.


Per non parlare del già accennato “L’Ombra di Innsmouth” (The Shadow of Innsmouth) del 1936 una delle opere più note di Lovecraft che tratta dell'orrore che viene dal mare. Il racconto non contiene solo una creatura, un mostro o una leggenda, ma un'intera specie di orribili creature marine, gli Abitatori del Profondo. Questi esseri mezzo uomo e mezzo di pesce che a volte vengono in superficie per incrociarsi con la razza umana, generando ibridi. Questi ibridi sono gli abitanti deformi del villaggio di pescatori di Innsmouth. Stabiliscono una collusione con la razza sottomarina e pianificano il ritorno degli antichi dei. La minaccia è così grande che richiede l'intervento del governo americano che svolge un'operazione militare segreta nel villaggio. Quindi i sottomarini silurano una città sommersa, un po’ come avviene in Aquaman, e presumibilmente fanno sparire l'ombra del titolo del racconto, o no?








Come detto più tardi nel film Black Manta cita addirittura “Il Richiamo di Cthulhu” affermando: “Chi può sapere come andrà a finire? Ciò che è risorto può sprofondare, ciò che è sommerso può riemergere. L'incubo aspetta e sogna nel profondo, la corruzione si diffonde nelle vacillanti città degli uomini.”


Gran parte del film vede Aquaman e Mera alla ricerca del leggendario Tridente di Atlan, la leggendaria arma del re atlantideo che si è messo in un esilio autoimposto dopo aver accidentalmente affondato per sempre il suo regno prospero sotto le onde. Questo porta il duo a esplorare le rovine dell'età d'oro di Atlantide e li mette in rotta di collisione con un'altra civiltà dimenticata più in linea con lo sfondo horror di Lovecraft, i terribili Trench. Creature che provengono da una parte dimenticata dell'oceano in cui nemmeno gli Atlantide osano avventurarsi. E questi assomigliano in maniera impressionante agli Abitatori del Profondo di Lovecraft. quando i due riescono a sfuggire a questi ultimi si trovano faccia a faccia con un antico leviatano che custodisce il tridente. Il mostro sottomarino sembra uno dei Grandi Antichi delle storie di Lovecraft, una creatura indescrivibile che attende da eoni (ulteriore citazione di HPL) nelle profondità.



Ma allora perché abbiamo accennato che qui si ammicca più al racconto “L’Orrore di Dunwich”, che “L’Ombra su Innsmouth”? Perché il libro di Lovecraft sotto la sfera nel film riguarda Dunwich e non Innsmouth?
Innanzitutto dobbiamo ricordare che “L’Orrore di Dunwich” inizia con la nascita di Wilbur Whateley, il figlio di Lavinia Whateley, figlia a sua volta del Vecchio Whateley. La famiglia Whateley è da sempre stanziata a Dunwich, e il Vecchio Whateley era noto per essere appassionato di antiche tradizioni, talmente tanto che alcuni cittadini lo indicavano come mago. Quando Lavinia diede alla luce Wilbur, fu una sorpresa per la città, poiché Lavinia non aveva un marito conosciuto e non sembrava avere alcun pretendente. Una settimana dopo la sua nascita, il Vecchio Whateley accennò che se i cittadini avessero saputo del padre di Wilbur, avrebbero detto che non gli somigliava affatto, e che un giorno un figlio di Lavinia avrebbe urlato il nome di suo padre dalla cima di Sentinel Hill.
Wilbur, la cui mente e il cui corpo sembrano essere di un'età più avanzata di quanto non sia in realtà, studia la tradizione magica sotto la tutela del Vecchio Whateley. Lo scopo della sua educazione sembra essere quello di “aprire le porte a Yog-Sothoth ...”. Yog-Sothoth, una sorta di entità cosmica che non piò accedere fisicamente nel nostro universo. Mentre Wilbur è educato in queste questioni oscure, il Vecchio Whateley continua ad acquistare sempre più bestiame, anche se il numero alla fattoria non sembra mai aumentare. Inoltre continua a costruire un fienile sempre più grande, anche se nessuno sa cosa c'è dentro.
Una volta grande Wilbur visita l'Università Miskatonic di Arkham per procurarsi una copia del Necronomicon. Quando il capo bibliotecario, Henry Armitage, si rende conto che Wilbur vuole fare, e cioè di evocare Yog-Sothoth, si rifiuta di dargliela. Questo costringe Wilbur a tentare di rubarla dalla biblioteca, ma un cane da guardia lo attacca e lo uccide. Il cadavere di Wilbur viene descritto come una cosa contorta appena umana prima che si sciolga in una pozzanghera di icore.
Il mese successivo un enorme mostro invisibile distrugge Dunwich, ma viene infine fermato da Armitage e dai suoi compagni grazie a una polvere che rivela brevemente la vera forma del mostro e a un incantesimo.

Che cosa significa tutto questo in relazione al film Aquaman?
Bene, è implicito nella storia che Lavinia Whateley è stata usata dal Vecchio Whateley per dare alla luce la prole di Yog-Sothoth attraverso un rituale oscuro. Tuttavia, diede alla luce due gemelli, con Wilbur che aveva più umanità rispetto alla natura aliena di Yog-Sothoth, mentre il mostro aveva una natura più alinea rispetto a quella umana. Lo scopo era quello che sia l’uno che l’altro potessero richiamare Yog-Sothoth nel nostro universo. Quando Wilbur morì nel tentativo, il suo mostruoso fratello si sostituì a lui, ma fortunosamente fu sconfitto da Armitage.

Quindi ecco due sottili cose in comune tra “L’Orrore di Dunwich” e il film Aquaman. La prima, e di gran lunga la meno importante, è che entrambi narrano di una coppia di fratelli: Arthur e Orim in “Aquaman” e Wilbur e il mostro in “L’Orrore di Dunwich”. La seconda, e la più rilevante, credo - è che entrambe siano anche storie di ibridi nati per fungere da ponte tra due mondi. In “L’Orrore di Dunwich” questo tema è sviluppato attraverso l'horror; mentre in Aquaman, con l’eroismo.



Sul web sin da quando il fumetto Aquaman è stato creato subito fu evidente la relazione tra quelle pagine e l'universo di Lovecraft. Sono anni che si discute se Aquaman sia in grado di controllare Cthulhu, la divinità oscura inventata da Lovecraft nel 1926. Ma, per chi lo avesse dimenticato, Cthulhu non è una creatura acquatica, nonostante la testa di polpo e i tentacoli. (Lovecraft disegnò il mostro una volta e lo disegnò così:





Veniva dalle stelle e non era fatto di materia terrena. Nella sua prima apparizione, “Il Richiamo di Cthulhu”, si afferma che quando la sua città R'lyeh affondò sotto l'oceano, non fu più in grado di influenzare gli uomini con la comunicazione telepatica, perché qualcosa sull'oceano interrompeva tutte quelle trasmissioni. Sicuramente se fosse un essere eminentemente acquatico, i suoi poteri non sarebbero influenzati negativamente dall'acqua di mare. Dopo la morte di Lovecraft, August Derleth trasformò Cthulhu in una sorta di elementale di acqua. Quindi, se Aquaman è ispirato a una storia di Derleth, sì, lui può controllare Cthulhu. Se per qualche caso invece è legato all'originale di Lovecraft, allora il povero Aquaman non è altro che un'altra sardina che il Vecchio Cthulhu deve ingoiare.


lunedì 12 agosto 2019


SOGNI & PROFEZIE IN LOVECRAFT 3


Concludendo possiamo affermare senza tema di smentita che Lovecraft fosse un sognatore lucido che poi fosse un'occultista personalmente penso di no, ma che fosse molto addentro a temi esoterici non vi è dubbio. Se poi fosse un profeta inconsapevole o uno sciamano...

Lovecraft descrisse un’altra sua visione in una lettera a Rheinhart Kleiner, il 21 maggio 1920: “…Come semplici filati, queste fantasie confuse non valevano la pena; ma essendo sogni in buona fede, sono piuttosto pittoreschi. Dà l'impressione di un'esperienza strana, fantastica e ultraterrena di aver visto queste strane viste apparentemente con l'occhio visivo. Ho sognato così sin da quando ero abbastanza grande per ricordare i sogni, e probabilmente lo farò fino a quando scenderò in Averno... In verità, ho viaggiato in posti strani che non sono sulla terra o in nessun pianeta conosciuto. Sono stato un cavaliere di comete e fratello delle nebulose…”

Curiosamente gli sciamani dei nativi hanno visioni spesso simili a quelle che aveva Lovecraft, visioni indotte da droghe o da musiche, ma visioni forti e vivide come quelle del Sognatroe di Providence. Tristan Eldritch nel suo Towards the Visionary Antipodes of the Human Psyche Part 2: H.P. Lovecraft and the Door in the Wall, paragonò per la prima volta gli scritti di Lovecraft alle esperienze psichedeliche. Insomma secondo lui i sogni e l'immaginazione di Lovecraft esprimevano la stessa esperienza ultraterrena di qualcuno che usava le sostanze psichedeliche e vero è che la narrativa di Lovecraft è quasi intercambiabile con l'esperienza caleidoscopica di un utente psichedelico:
“Il suono di una strana melodia lirica è stato ciò che mi ha destato. Accordi, vibrazioni e estasi armoniche riecheggiavano appassionatamente su ogni mano, mentre sul mio sguardo rapito scoppiava lo spettacolo stupendo della massima bellezza. Pareti, colonne e architravi di fuoco vivente ardevano illuminati intorno al punto in cui mi sembrava di fluttuare nell'aria, estendendosi verso l'alto fino a una cupola a volta infinita di splendore indescrivibile. Mescolando con questo sfoggio di magnificenza sontuosa, o meglio, soppiantandolo a volte in una rotazione caleidoscopica, si intravedevano ampie pianure e vallate aggraziate, alte montagne e invitanti grotte, coperte da ogni incantevole attributo di paesaggio che i miei occhi diletti potevano concepire, eppure formato interamente da un'entità plastica incandescente ed eterea, che in coerenza ha preso parte allo spirito quanto alla materia.” Oltre il muro del sonno, 1919.

Quindi è indubbio come ci sia una somiglianza nelle esperienze fantasmagoriche di Lovecraft e gli aspetti sciamanici, così come anche la percezione della distorsione temporale dei suoi sogni, distorsione potente e vivida. Scrive Lovecraft ad August Derleth, il 25 dicembre 1930:
“...che... invariabilmente implicano una totale sconfitta delle leggi del tempo, dello spazio, della materia e dell'energia - o piuttosto, un'indipendenza individuale di queste leggi da parte mia, per cui posso navigare attraverso i vari universi dello spazio-tempo come fossi un invisibile... non turbare nessuno di essi, ma superiore ai loro limiti e alle forme locali di organizzazione materiale.”
Lovecraft amava e ricercava inconsciamente quello stato di essere che avesse un senso di indipendenza dalle leggi del tempo. La descrizione del Sognatore di Providence corrisponde alla distorsione del tempo che fa parte di un'esperienza psichedelica:
“...a volte sembra che il tempo stia andando indietro, o si muova molto velocemente o lentamente...” afferma in “How LSD Works,” Shanna Freeman.
“West era un materialista, non credeva nell’anima e attribuiva tutto il funzionamento della coscienza a fenomeni corporei; di conseguenza non cercava rivelazioni di orribili segreti da golfi e caverne celati oltre la barriera della morte. Non ero del tutto in disaccordo con lui in teoria, eppure mantenevo vaghi tratti istintivi della primitiva fede dei miei antenati; cosicché non potei fare a meno di osservare il cadavere con una certa dose di stupore e terribile aspettativa... In un momento di capriccio fantastico, sussurrai domande alle orecchie arrossate; domande di altri mondi di cui la memoria poteva essere ancora presente. Il terrore successivo li ha allontanati dalla mia mente, ma penso che l'ultimo, che ho ripetuto, è stato: -Dove sei stato?” Herbert West: Reanimator 1921-22.

È indubbio che una costellazione di fattori - sia comportamentali che organici – potrebbero aver consentito al Sognatore di Providence di accedere a mondi fantasiosi. H.P. Lovecraft, come altri grandi artisti, era un individuo unico nella storia. In nessun modo possiamo rintracciare tutti i fattori che hanno dato il via ai suoi momenti creativi
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