Herbert West e l’Incubo della Bioingegneria: “The Plague-Daemon”
Nel secondo racconto di H.P. Lovecraft, “The Plague-Daemon” Herbert West si trova in una situazione precaria visto che il suo laboratorio è andato distrutto. Senza poter più accedere ai cadaveri e ai laboratori, la sua ossessione per la resurrezione si intensifica ulteriormente quando un’epidemia di tifo colpisce la sua comunità. Con un numero crescente di morti e moribondi, West intravede l'opportunità di condurre esperimenti decisivi, dando vita a una narrativa che esplora le conseguenze devastanti delle sue azioni.
Ecco che quindi l’epidemia è la sua occasione!
Dopo il fallimento dei suoi esperimenti precedenti, West è determinato a non lasciarsi sfuggire questa nuova opportunità. L'epidemia rappresenta una risorsa inaspettata, permettendogli di avere accesso a un gran numero di corpi da riesumare. In questo contesto, l’utilizzo di tecnologie moderne come il bioprinting avrebbe reso la sua ricerca molto più efficiente. Invece di attendere i corpi dei morti, West avrebbe infatti utilizzato il bioprinting per creare tessuti vitali e organi da usare nei suoi esperimenti, avvicinandosi così al suo obiettivo di risuscitare i morti senza i limiti imposti dalla realtà fisica
Il lettore vede West iniettare un nuovo siero ai pazienti affetti da tifo. Con le tecnologie attuali, potrebbe non limitarsi a un semplice siero, ma piuttosto utilizzare una combinazione di terapia genica e cellule staminali per tentare di curare i malati e, al contempo, “riavviare” i cadaveri. L’idea di “riattivare” le funzioni biologiche può comportare risultati inaspettati, come l'apertura degli occhi dei cadaveri, ma al contempo potrebbe esserci l’effetto collaterale in cui l'intelligenza e il comportamento del soggetto rianimato non sono garantiti.
Nel racconto vediamo la Tragica Rianimazione di Dean Halsey. L’atto di West di rianimare Dean Halsey, il suo rivale, illustra la sua crescente mancanza di scrupoli. Invece di una semplice resurrezione, l’esperimento di West porta a un risultato terribile: Halsey torna in vita sì, ma con un'intelligenza notevolmente ridotta e un comportamento violento. Questo elemento rappresenta la possibilità che l'interazione di fattori genetici e biologici possa produrre risultati imprevisti e terrificanti. La moderna bioingegneria ci insegna che non si può sempre prevedere come un organismo reagirà a interventi di questo tipo.
L’ulteriore discesa di Halsey nella follia e nella violenza rappresenta un risultato inquietante delle esperienze di West. La possibilità di creare “mostri” attraverso la scienza è una tematica centrale di questi sei racconti di Lovecraft: la risurrezione di Halsey non solo lo priva della sua umanità, ma lo trasforma in un cannibale omicida, un risultato che riflette i pericoli insiti nel cercare di controllare la vita e la morte. Questo elemento di horror si ricollega alle attuali preoccupazioni sulle implicazioni etiche dell'ingegneria genetica, dove le scelte scientifiche possono avere conseguenze devastanti. Ecco che quindi il secondo racconto “The Plague-Daemon” di Lovecraft è un chiaro avvertimento sulle potenzialità e i rischi delle innovazioni scientifiche. Herbert West, con il suo approccio privo di etica, rappresenta la figura archetipica dello scienziato pazzo che, spinto dalla sua ambizione, ma forse anche di una scienza ormai fuori controllo, ignora le conseguenze delle sue azioni. Mentre oggi la bioingegneria e la genetica offrono opportunità incredibili per migliorare la vita umana, il racconto di Lovecraft ci ricorda che senza un solido fondamento etico, i risultati potrebbero rivelarsi disastrosi.
Nel complesso, la storia di West è un monito: mentre possiamo espandere i confini della scienza, dobbiamo sempre chiederci: "Qual è il costo del nostro progresso?" Le lezioni di Lovecraft risuonano fortemente nel contesto delle attuali sfide etiche della bioingegneria e della genetica, invitandoci a riflettere sulla vera natura dell'umanità in un'era di tecnologie avanzate.
Ecco che quindi l’epidemia è la sua occasione!
Dopo il fallimento dei suoi esperimenti precedenti, West è determinato a non lasciarsi sfuggire questa nuova opportunità. L'epidemia rappresenta una risorsa inaspettata, permettendogli di avere accesso a un gran numero di corpi da riesumare. In questo contesto, l’utilizzo di tecnologie moderne come il bioprinting avrebbe reso la sua ricerca molto più efficiente. Invece di attendere i corpi dei morti, West avrebbe infatti utilizzato il bioprinting per creare tessuti vitali e organi da usare nei suoi esperimenti, avvicinandosi così al suo obiettivo di risuscitare i morti senza i limiti imposti dalla realtà fisica
Il lettore vede West iniettare un nuovo siero ai pazienti affetti da tifo. Con le tecnologie attuali, potrebbe non limitarsi a un semplice siero, ma piuttosto utilizzare una combinazione di terapia genica e cellule staminali per tentare di curare i malati e, al contempo, “riavviare” i cadaveri. L’idea di “riattivare” le funzioni biologiche può comportare risultati inaspettati, come l'apertura degli occhi dei cadaveri, ma al contempo potrebbe esserci l’effetto collaterale in cui l'intelligenza e il comportamento del soggetto rianimato non sono garantiti.
Nel racconto vediamo la Tragica Rianimazione di Dean Halsey. L’atto di West di rianimare Dean Halsey, il suo rivale, illustra la sua crescente mancanza di scrupoli. Invece di una semplice resurrezione, l’esperimento di West porta a un risultato terribile: Halsey torna in vita sì, ma con un'intelligenza notevolmente ridotta e un comportamento violento. Questo elemento rappresenta la possibilità che l'interazione di fattori genetici e biologici possa produrre risultati imprevisti e terrificanti. La moderna bioingegneria ci insegna che non si può sempre prevedere come un organismo reagirà a interventi di questo tipo.
L’ulteriore discesa di Halsey nella follia e nella violenza rappresenta un risultato inquietante delle esperienze di West. La possibilità di creare “mostri” attraverso la scienza è una tematica centrale di questi sei racconti di Lovecraft: la risurrezione di Halsey non solo lo priva della sua umanità, ma lo trasforma in un cannibale omicida, un risultato che riflette i pericoli insiti nel cercare di controllare la vita e la morte. Questo elemento di horror si ricollega alle attuali preoccupazioni sulle implicazioni etiche dell'ingegneria genetica, dove le scelte scientifiche possono avere conseguenze devastanti. Ecco che quindi il secondo racconto “The Plague-Daemon” di Lovecraft è un chiaro avvertimento sulle potenzialità e i rischi delle innovazioni scientifiche. Herbert West, con il suo approccio privo di etica, rappresenta la figura archetipica dello scienziato pazzo che, spinto dalla sua ambizione, ma forse anche di una scienza ormai fuori controllo, ignora le conseguenze delle sue azioni. Mentre oggi la bioingegneria e la genetica offrono opportunità incredibili per migliorare la vita umana, il racconto di Lovecraft ci ricorda che senza un solido fondamento etico, i risultati potrebbero rivelarsi disastrosi.
Nel complesso, la storia di West è un monito: mentre possiamo espandere i confini della scienza, dobbiamo sempre chiederci: "Qual è il costo del nostro progresso?" Le lezioni di Lovecraft risuonano fortemente nel contesto delle attuali sfide etiche della bioingegneria e della genetica, invitandoci a riflettere sulla vera natura dell'umanità in un'era di tecnologie avanzate.