L’ISOLA DI TSATHOGGUA
Il libro “Il mondo del ghiaccio e
del fuoco” arricchisce la storia e la geografia di Terros, il mondo di “A Song
of Ice and Fire”. In tal modo, i riferimenti multipli a Lovecraft o ai miti di Cthulhu
si ampliano a dismisura e, da dettagli che riempivano lo sfondo forniscono
indizi sulla natura delle divinità di Terros e sul futuro della storia.
Usando i Miti di Cthulhu, da cui G.R.R.
Martin ha attinto a piene mani, come punto partenza vediamo di prendere in
considerazione la misteriosa Isola dei Rospi e la sua curiosa statua batracica.
Ora l'Isola dei Rospi, una delle “Basilisk
Isles”, ha tre curiosità che meritano un approfondimento. In primo luogo, vi
sono le rovine di un'antica civiltà sull'isola. Poi i moderni abitanti umani
hanno un “aspetto sgradevole, simile ai pesci, e molti di loro hanno mani e
piedi palmati” (inutile dire che vi è già venuta in mente Innsmouth); e terzo
punto c'è una gigantesca statua di pietra di un Dio dei Rospi, la Pietra del Rospo, fatta di
pietra nera untuosa (che è probabilmente la stessa pietra usata per costruire
Asshai).
Le domande, molto lovecraftiane
visto che i riferimenti sono palesi sono varie. Qui ci limitiamo a farne un
paio.
Prima domanda: quale era l'antica
e misteriosa civiltà che ha lasciato le rovine sull'isola?
Sembrerebbe quella degli abitatori
del profondo, non trovate?
E chi sono le persone sull'Isola
dei Rospi?
Sono Abitatori del Profondo,
ibridi semi-umani nati da donne umane che sembrano umane e vivono sulla terra,
ma si trasformano in Abitatori del Profondo con l'età, acquisendo ‘un aspetto
sgradevole, simile a quello dei pesci’. La loro pelle si trasforma in squame e
il loro collo sviluppa pieghe che progressivamente diventano branchie. Alla
fine, si trasformano completamente e si uniscono agli altri Abitatori del
Profondo nelle città sottomarine.
Dick Crabb ne “Il Banchetto dei
Corvi” afferma sugli squishers della costa orientale di Westeros: “Sembrano
uomini finché non ti avvicini, ma la loro testa è troppo grande, e hanno scaglie
dove un vero uomo ha i capelli, il ventre bianco, con le dita palmate. Sono
sempre umidi e maleodoranti ma dietro a queste labbra grondanti si sono formate
file di denti verdi affilati come aghi Alcuni dicono che i primi uomini li
hanno uccisi tutti, ma non ci credo.”
È chiaro che siano gli Abitatori
del Profondo di Loveraftiana memoria.
Che dire
delle Tre isole Sorelle e del loro simbolo se non che anche qui Martin ha
ripreso il Sognatore di Providence?
Godric per
esempio è un uomo grande, carnoso, brutto con spalle massicce. Capelli bianchi
e ruvidi crescono dalle sue guance e dal suo mento. È calvo sulla parte
superiore del suo cuoio capelluto, con un naso grumoso venato di rosso e lamine
di pelle tra le sue tre dita medie.
Ma nelle
isole di ferro ci sono moltissimi altri esempi di letteratura Lovecraftiana. Dagon,
il dio dei pesci di Lovecraft, è un nome ancestrale sulle isole (anche se
Martin potrebbe averlo ripreso dalla Bibbia). Ma nei Miti di Cthulhu, gli Abissali,
o Abitatori del Profondo adorano Dagon e il Grande Cthulhu. Inoltre, i
sacerdoti della religione del dio Abbissale di Martin dichiarano di discendere dai
Merlings, e non dai nebulosi ‘Primi Uomini’ come decretato dai tomi della
Cittadella.
E inoltre c'è un altro personaggio che è un ibrido degli Abitatori
del Profondo: Biter. Ecco non solo costoro stuprano le donne umane a produrre
ibridi semi-umani, ma mangiano anche esseri umani. E questa è la specialità
disgustosa di Biter. Penso che sia un abissale non completamente trasformato,
una specie di ibrido. E la descrizione di Biter si adatta perfettamente agli
Abitatori del Profondo: Biter è enorme e calvo, con una carne morbida e
pastosa. La sua lingua era stata tagliata e lui non parlava, se non per
fischiare. I suoi denti erano aghi. Curiosamente la sua descrizione corrisponde
a quella di un uomo di Ib (che è di per sé un riferimento a Lovecraft visto che
il nome della città è suo).
Terza e
ultima domanda: chi è il Dio dei rospi?
Ora che
abbiamo stabilito che ci sono degli Abitatori del Profondo tutt'intorno, e che
gli abitanti dell'Isola dei Rospi sono abitatori del profondo o ibridi che
stanno per diventarlo, arriviamo all’ultima domanda: chi è il Dio Rospo? O
meglio il Dio Rospo è Tsathoggua?
Nei Miti
di Cthulhu, c'è un antico essere conosciuto come Tsathoggua (inventato da Clark
Ashton Smith per ampliare l’universo creato da H. P. Lovecraft) che sulla terra
assume la forma di un essere simile a un rospo ed è spesso adorato attraverso idoli
pietra batracici:
“Questo era un tozzo, semplice tempio di blocchi di
basalto senza intagli, e contenente solo un piedistallo di onice vuoto ... È
stato costruito in imitazione di alcuni templi raffigurati nelle volte di Zin,
per ospitare un terribile idolo di rospo nero trovato nel mondo rosso e
chiamato Tsathoggua nei manoscritti yothici, era stato un dio potente e ampiamente
venerato e, dopo la sua adozione da parte del popolo di K'n-yan, aveva prestato
il suo nome alla città che in seguito sarebbe diventata dominante in quella
regione. La leggenda Yothica afferma che provenisse da un misterioso regno
interiore sotto il mondo rosso, un regno nero di esseri dotati di particolari
sensi che vivevano senza luce, ma che aveva avuto grandi civiltà e potenti dei
prima ancora che i quadrupedi rettiliani di Yoth nascessero.” -HP Lovecraft e
Zealia Bishop “Il Tumulo”.
Creazione
di Tsathoggua
Se Tsathoggua
è stato creato da Clark Aston Smith, fu merito anche di tutti gli altri
scrittori del Circolo Lovecraft se il nome di questa divinità si diffuse così
ampiamente. Molti infatti hanno usato il Dio dei rospi come ‘personaggio’ importante
in molte delle loro storie, tra cui lo stesso Lovecraft. Ma Smith dipinse
Tsathoggua come una specie di incrocio tra un rospo e un pipistrello, mentre
Lovecraft preferiva concentrarsi solo sugli aspetti batracichi del dio rospo. Ecco
che Martin attinge ancora con sapienza all’opera sapiente dei Miti di Cthulhu.
Perché
l'idolo di Tsathoggua è sull'Isola dei Rospi?
Risposta
breve: non lo so.
Risposta
più lunga: penso che abbia a che fare con la storia degli uomini serpente.
Sappiamo dal Mondo del Ghiaccio e del Fuoco che c'erano persone che adoravano
un dio serpente (probabilmente Yig) e che combatterono una guerra con gli
accoliti di una dea ragno (chissà perché mi viene in mente Atlach-Nacha!) quando
Essos era ai primordi.
Fatto
sta che ancora una volta G.R.R. Martin non solo strizza l’occhio all’opera di
H.P. Lovecraft ma la traspone usandola, questa volta in maniera fin troppo
evidente, nel suo ciclo.