venerdì 10 maggio 2019


L’ISOLA DI TSATHOGGUA


Il libro “Il mondo del ghiaccio e del fuoco” arricchisce la storia e la geografia di Terros, il mondo di “A Song of Ice and Fire”. In tal modo, i riferimenti multipli a Lovecraft o ai miti di Cthulhu si ampliano a dismisura e, da dettagli che riempivano lo sfondo forniscono indizi sulla natura delle divinità di Terros e sul futuro della storia.
Usando i Miti di Cthulhu, da cui G.R.R. Martin ha attinto a piene mani, come punto partenza vediamo di prendere in considerazione la misteriosa Isola dei Rospi e la sua curiosa statua batracica.
Ora l'Isola dei Rospi, una delle “Basilisk Isles”, ha tre curiosità che meritano un approfondimento. In primo luogo, vi sono le rovine di un'antica civiltà sull'isola. Poi i moderni abitanti umani hanno un “aspetto sgradevole, simile ai pesci, e molti di loro hanno mani e piedi palmati” (inutile dire che vi è già venuta in mente Innsmouth); e terzo punto c'è una gigantesca statua di pietra di un Dio dei Rospi, la Pietra del Rospo, fatta di pietra nera untuosa (che è probabilmente la stessa pietra usata per costruire Asshai).
Le domande, molto lovecraftiane visto che i riferimenti sono palesi sono varie. Qui ci limitiamo a farne un paio.



Prima domanda: quale era l'antica e misteriosa civiltà che ha lasciato le rovine sull'isola?
Sembrerebbe quella degli abitatori del profondo, non trovate?
E chi sono le persone sull'Isola dei Rospi?
Sono Abitatori del Profondo, ibridi semi-umani nati da donne umane che sembrano umane e vivono sulla terra, ma si trasformano in Abitatori del Profondo con l'età, acquisendo ‘un aspetto sgradevole, simile a quello dei pesci’. La loro pelle si trasforma in squame e il loro collo sviluppa pieghe che progressivamente diventano branchie. Alla fine, si trasformano completamente e si uniscono agli altri Abitatori del Profondo nelle città sottomarine.
Dick Crabb ne “Il Banchetto dei Corvi” afferma sugli squishers della costa orientale di Westeros: “Sembrano uomini finché non ti avvicini, ma la loro testa è troppo grande, e hanno scaglie dove un vero uomo ha i capelli, il ventre bianco, con le dita palmate. Sono sempre umidi e maleodoranti ma dietro a queste labbra grondanti si sono formate file di denti verdi affilati come aghi Alcuni dicono che i primi uomini li hanno uccisi tutti, ma non ci credo.”
È chiaro che siano gli Abitatori del Profondo di Loveraftiana memoria.
Che dire delle Tre isole Sorelle e del loro simbolo se non che anche qui Martin ha ripreso il Sognatore di Providence?
Godric per esempio è un uomo grande, carnoso, brutto con spalle massicce. Capelli bianchi e ruvidi crescono dalle sue guance e dal suo mento. È calvo sulla parte superiore del suo cuoio capelluto, con un naso grumoso venato di rosso e lamine di pelle tra le sue tre dita medie.
Ma nelle isole di ferro ci sono moltissimi altri esempi di letteratura Lovecraftiana. Dagon, il dio dei pesci di Lovecraft, è un nome ancestrale sulle isole (anche se Martin potrebbe averlo ripreso dalla Bibbia). Ma nei Miti di Cthulhu, gli Abissali, o Abitatori del Profondo adorano Dagon e il Grande Cthulhu. Inoltre, i sacerdoti della religione del dio Abbissale di Martin dichiarano di discendere dai Merlings, e non dai nebulosi ‘Primi Uomini’ come decretato dai tomi della Cittadella. 


E inoltre c'è un altro personaggio che è un ibrido degli Abitatori del Profondo: Biter. Ecco non solo costoro stuprano le donne umane a produrre ibridi semi-umani, ma mangiano anche esseri umani. E questa è la specialità disgustosa di Biter. Penso che sia un abissale non completamente trasformato, una specie di ibrido. E la descrizione di Biter si adatta perfettamente agli Abitatori del Profondo: Biter è enorme e calvo, con una carne morbida e pastosa. La sua lingua era stata tagliata e lui non parlava, se non per fischiare. I suoi denti erano aghi. Curiosamente la sua descrizione corrisponde a quella di un uomo di Ib (che è di per sé un riferimento a Lovecraft visto che il nome della città è suo).

Terza e ultima domanda: chi è il Dio dei rospi?
Ora che abbiamo stabilito che ci sono degli Abitatori del Profondo tutt'intorno, e che gli abitanti dell'Isola dei Rospi sono abitatori del profondo o ibridi che stanno per diventarlo, arriviamo all’ultima domanda: chi è il Dio Rospo? O meglio il Dio Rospo è Tsathoggua?


Nei Miti di Cthulhu, c'è un antico essere conosciuto come Tsathoggua (inventato da Clark Ashton Smith per ampliare l’universo creato da H. P. Lovecraft) che sulla terra assume la forma di un essere simile a un rospo ed è spesso adorato attraverso idoli pietra batracici:
“Questo era un tozzo, semplice tempio di blocchi di basalto senza intagli, e contenente solo un piedistallo di onice vuoto ... È stato costruito in imitazione di alcuni templi raffigurati nelle volte di Zin, per ospitare un terribile idolo di rospo nero trovato nel mondo rosso e chiamato Tsathoggua nei manoscritti yothici, era stato un dio potente e ampiamente venerato e, dopo la sua adozione da parte del popolo di K'n-yan, aveva prestato il suo nome alla città che in seguito sarebbe diventata dominante in quella regione. La leggenda Yothica afferma che provenisse da un misterioso regno interiore sotto il mondo rosso, un regno nero di esseri dotati di particolari sensi che vivevano senza luce, ma che aveva avuto grandi civiltà e potenti dei prima ancora che i quadrupedi rettiliani di Yoth nascessero.” -HP Lovecraft e Zealia Bishop “Il Tumulo”.




Creazione di Tsathoggua
Se Tsathoggua è stato creato da Clark Aston Smith, fu merito anche di tutti gli altri scrittori del Circolo Lovecraft se il nome di questa divinità si diffuse così ampiamente. Molti infatti hanno usato il Dio dei rospi come ‘personaggio’ importante in molte delle loro storie, tra cui lo stesso Lovecraft. Ma Smith dipinse Tsathoggua come una specie di incrocio tra un rospo e un pipistrello, mentre Lovecraft preferiva concentrarsi solo sugli aspetti batracichi del dio rospo. Ecco che Martin attinge ancora con sapienza all’opera sapiente dei Miti di Cthulhu.
Perché l'idolo di Tsathoggua è sull'Isola dei Rospi?
Risposta breve: non lo so.
Risposta più lunga: penso che abbia a che fare con la storia degli uomini serpente. Sappiamo dal Mondo del Ghiaccio e del Fuoco che c'erano persone che adoravano un dio serpente (probabilmente Yig) e che combatterono una guerra con gli accoliti di una dea ragno (chissà perché mi viene in mente Atlach-Nacha!) quando Essos era ai primordi.

Fatto sta che ancora una volta G.R.R. Martin non solo strizza l’occhio all’opera di H.P. Lovecraft ma la traspone usandola, questa volta in maniera fin troppo evidente, nel suo ciclo.