martedì 9 luglio 2019


IL NECRONOMICON E IL RABBINO NERO



Nello scrivere il mio saggio Il Necronomicon Mito & Leggenda, ho scavato in profondità aspetti legati al testo misterioso e alle leggende che intorno ad esso sono nate, anche leggende oscure e di cui sarebbe meglio tacere. Tra le molte notizie e ammiccamenti che ho trovato sono incappato in un certo Jacob Eliezer, chiamato anche “Il Rabbino Nero” ma, per quanto abbia cercato non sono riuscito a trovare nessun nome reale che vi corrispondesse nella storia. Chi era Jacob Eliezer? Da dove veniva? Da dove è saltato fuori? Da un libro, un articolo? Da un racconto Lovecraftiano?

Ne parla A Haunted Mind: Inside the Dark, Twisted World of H.P. Lovecraft di Bob Curran che spiega come John Dee sia entrato in contatto con il misterioso testo di proprietà del Rabbino Nero. Il Necronomicon, forse nella biblioteca di Rodolfo II, forse in un castello in Transilvania (anche se dai diari di Dee non emerge traccia di un suo viaggio in quella località) o forse tramite Edward Kelley che lo aveva comprato da Jacob Eliezer in fuga dall’Italia. Ecco ma qui si perdono le tracce: sappiamo che Jacob Eliezer fuggì dall’Italia e si rifugiò a Praga dove vendette una copia del Necronomicon a John Dee.
Ma la domanda rimane: Jacob Eliezer è esistito veramente o è stato solo un personaggio in un racconto?

Jacob Eliezer sembrerebbe essere lo stesso Eliezer ben Hyrcanus, una persona reale vissuta però duemila 2000 anni fa, di cui ha scritto lo studioso Jacob Neusner. Le interpretazioni errate di Eliezer (intenzionali o meno) sono probabili perché “i gentili” sanno molto poco della storia ebraica autentica che è ricca e complessa, ma quindi se sono la stessa persona questo Rabbino Nero quanto è vissuto se era in vita ai tempi di John Dee? Sembra inverosimile eppure, parlando di narrativa weird tutto ciò non farebbe una piega.  
Esistono moltissime leggende ebraiche ispirate al Talmud e alla Kabbalah come quella del del Maharal di Praga (Moreinu Ha-Rav Loew= Nostro Signore, Rabbi Loew) al secolo Judah Loew ben Bezalel e i suoi segreti a cominciare dal Golem che avrebbe creato, per mezzo di uno dei testi più antichi e misteriosi della tradizione kabbalistica il Sefer Yetzirah.  
John Dee visse in quel di Praga a lungo in una strana casa vicino a Betlemme Square, proprietà di Tadeáš Hájek z Hájku e piena di scritte sulle pareti riguardanti simboli e formule alchemiche. Questo medico, alchimista, astronomo ceco è stato varie volte effettivamente in Italia e sembra abbia dato al necromante John Dee un testo misterioso. Alcuni studiosi, non il sottoscritto che ha esaminato l’argomento con vari articoli, conferenze e saggi il cui ultimo Il Codice Voynich, credono che abbia anche creato il manoscritto Voynich, che viene di tanto in tanto associato al Necronomicon o alla sua versione reale: un manoscritto ‘eldrich’ sulla necromanzia.
Tuttavia, non ho trovato alcuna menzione del Necronomicon o simile nel catalogo dei libri posseduti da John Dee. Il mago Elisabettiano aveva numerosi libri senza nome... e pertanto è possibile che la storia di Jacob Eliezer contenga un nucleo di verità, ma purtroppo la sua origine ancora è ignota.

Nel decennio 1570-1580 esistette un uomo chiamato Eliezer (o Eleazer) ben Isaac Ashkenazi, che era uno stampatore ebreo ben noto a Praga. Ci fu anche Eliezer Avraham Ulmo-Günzburg, che nacque in Italia e che morì in quel di Praga (suo figlio si chiamava Jakub). Forse fu lui a ispirare la storia del Necronomicon invece del famoso Eliezer ben Hyrcanus che non era solo un rabbino ma era anche un choen? Non lo sappiamo e c’è molta confusione. Sappiamo però che Lovecraft ben conosceva la tradizione ebraica della cabbala e forse anche qualcosa in più come dimostrano i racconti “Il Caso di Charles Dexter Ward” o “La Ricerca Onirica della Sconosciuta Kadath”. Sicuramente Lovecraft, che si era sposato con un’ebrea, conosceva il famosissimo Judah Loew chiamato il Maharal di Praga. E non era noto solo per il Golem in quanto nella tradizione ebraica è una e propria leggenda.  La vecchia nuova sinagoga di Praga è l’unica nel mondo dove il salmo 92 viene recitato due volte. questo perché nel passato il Maharal dovette fermarsi nel mezzo: in quanto si era dimenticato di disattivare il Golem il giorno del Sabbath e aveva cominciato ad andare in giro a rivoltare la città. così dopo averlo neutralizzato fu costretto a recitare il salmo 92 una seconda volta e tutto è rimasto in vigore sino al giorno d’oggi. Incantò l’imperatore Rodolfo II con uno strano show di un’antica versione della lanterna magica, analizzato da Giovanni Battista Della Porta nella sua “Magia Naturalis”, ma c’è anche un passaggio segreto sotto il sedile di Maharal alla Sinagoga che conduce nell’attico dove il Golem fu infine distrutto. Lo stesso ostacolò una terribile ondata di piaga infantile comunicando con lo spirito di un bambino, ucciso da sua madre. Si narra che il Maharal abbia incontrato la Morte, alle porte del cimitero, e abbia strappato un foglio con su il suo nome, guadagnando così altri 5 anni di vita. La Morte lo ingannò diventando una goccia di rugiada su una rosa e quando il Maharal la annusò, la Morte lo prese.  Si crede che lasciando un messaggio con un desiderio sulla sua tomba questo sì avvererà Le leggende ebraiche lo vogliono ancora nella sua tomba, né morto né vivo, intento a leggere i suoi amati libri in attesa…

Ecco tutto ciò è molto Lovecraftiano, non trovate?
Insomma, il libro nero che permette di creare il Golem. La fama oscura del rabbino per non parlare della strana assonanza del nome del Rabbino Nero: Eliezer o Eleazer, soprattutto la seconda variante non ricorda un po’ quel Alhazred? Ecco tutto questo fa pensare che H.P. Lovecraft possa aver tratto l’idea del Necronomicon da questo misterioso Rabbino Nero chiunque esso fosse…