IL NECRONOMICON E IL RABBINO NERO
Nello
scrivere il mio saggio Il Necronomicon
Mito & Leggenda, ho scavato in profondità aspetti legati al testo
misterioso e alle leggende che intorno ad esso sono nate, anche leggende oscure
e di cui sarebbe meglio tacere. Tra le molte notizie e ammiccamenti che ho
trovato sono incappato in un certo Jacob Eliezer, chiamato anche “Il Rabbino Nero”
ma, per quanto abbia cercato non sono riuscito a trovare nessun nome reale che
vi corrispondesse nella storia. Chi era Jacob Eliezer? Da
dove veniva? Da dove è saltato fuori? Da un libro, un articolo? Da un racconto Lovecraftiano?
Ne
parla A Haunted Mind: Inside the Dark,
Twisted World of H.P. Lovecraft di Bob
Curran che spiega come John Dee sia entrato in contatto con il misterioso testo
di proprietà del Rabbino Nero. Il Necronomicon, forse nella biblioteca di
Rodolfo II, forse in un castello in Transilvania (anche se dai diari di Dee non
emerge traccia di un suo viaggio in quella località) o forse tramite Edward
Kelley che lo aveva comprato da Jacob Eliezer in fuga dall’Italia. Ecco ma qui
si perdono le tracce: sappiamo che Jacob Eliezer fuggì dall’Italia e si rifugiò
a Praga dove vendette una copia del Necronomicon a John Dee.
Ma
la domanda rimane: Jacob Eliezer è esistito veramente o è stato solo un
personaggio in un racconto?
Jacob
Eliezer sembrerebbe essere lo stesso Eliezer ben Hyrcanus, una persona reale vissuta
però duemila 2000 anni fa, di cui ha scritto lo studioso Jacob Neusner. Le
interpretazioni errate di Eliezer (intenzionali o meno) sono probabili perché “i
gentili” sanno molto poco della storia ebraica autentica che è ricca e
complessa, ma quindi se sono la stessa persona questo Rabbino Nero quanto è
vissuto se era in vita ai tempi di John Dee? Sembra inverosimile eppure,
parlando di narrativa weird tutto ciò non farebbe una piega.
Esistono
moltissime leggende ebraiche ispirate al Talmud e alla Kabbalah come quella del
del Maharal di Praga (Moreinu Ha-Rav Loew= Nostro Signore, Rabbi Loew) al
secolo Judah Loew ben Bezalel e i suoi segreti a cominciare dal Golem che
avrebbe creato, per mezzo di uno dei testi più antichi e misteriosi della
tradizione kabbalistica il Sefer Yetzirah.
John
Dee visse in quel di Praga a lungo in una strana casa vicino a Betlemme Square,
proprietà di Tadeáš Hájek z Hájku e piena di scritte sulle pareti riguardanti
simboli e formule alchemiche. Questo medico, alchimista, astronomo ceco è stato
varie volte effettivamente in Italia e sembra abbia dato al necromante John Dee
un testo misterioso. Alcuni studiosi, non il sottoscritto che ha esaminato l’argomento
con vari articoli, conferenze e saggi il cui ultimo Il Codice Voynich, credono che abbia anche creato il manoscritto
Voynich, che viene di tanto in tanto associato al Necronomicon o alla sua versione reale: un manoscritto ‘eldrich’
sulla necromanzia.
Tuttavia,
non ho trovato alcuna menzione del Necronomicon
o simile nel catalogo dei libri posseduti da John Dee. Il mago Elisabettiano aveva
numerosi libri senza nome... e pertanto è possibile che la storia di Jacob
Eliezer contenga un nucleo di verità, ma purtroppo la sua origine ancora è
ignota.
Nel
decennio 1570-1580 esistette un uomo chiamato Eliezer (o Eleazer) ben Isaac
Ashkenazi, che era uno stampatore ebreo ben noto a Praga. Ci fu anche Eliezer
Avraham Ulmo-Günzburg, che nacque in Italia e che morì in quel di Praga (suo
figlio si chiamava Jakub). Forse fu lui a ispirare la storia del Necronomicon invece del famoso Eliezer
ben Hyrcanus che non era solo un rabbino ma era anche un choen? Non lo sappiamo
e c’è molta confusione. Sappiamo però che Lovecraft ben conosceva la tradizione
ebraica della cabbala e forse anche qualcosa in più come dimostrano i racconti “Il
Caso di Charles Dexter Ward” o “La Ricerca Onirica della Sconosciuta Kadath”. Sicuramente
Lovecraft, che si era sposato con un’ebrea, conosceva il famosissimo Judah Loew
chiamato il Maharal di Praga. E non era noto solo per il Golem in quanto nella
tradizione ebraica è una e propria leggenda. La vecchia nuova sinagoga di Praga è l’unica
nel mondo dove il salmo 92 viene recitato due volte. questo perché nel passato
il Maharal dovette fermarsi nel mezzo: in quanto si era dimenticato di disattivare
il Golem il giorno del Sabbath e aveva cominciato ad andare in giro a rivoltare
la città. così dopo averlo neutralizzato fu costretto a recitare il salmo 92
una seconda volta e tutto è rimasto in vigore sino al giorno d’oggi. Incantò l’imperatore
Rodolfo II con uno strano show di un’antica versione della lanterna magica,
analizzato da Giovanni Battista Della Porta nella sua “Magia Naturalis”, ma c’è
anche un passaggio segreto sotto il sedile di Maharal alla Sinagoga che conduce
nell’attico dove il Golem fu infine distrutto. Lo stesso ostacolò una terribile
ondata di piaga infantile comunicando con lo spirito di un bambino, ucciso da
sua madre. Si narra che il Maharal abbia incontrato la Morte, alle porte del
cimitero, e abbia strappato un foglio con su il suo nome, guadagnando così altri
5 anni di vita. La Morte lo ingannò diventando una goccia di rugiada su una
rosa e quando il Maharal la annusò, la Morte lo prese. Si crede che lasciando un messaggio con un
desiderio sulla sua tomba questo sì avvererà Le leggende ebraiche lo vogliono
ancora nella sua tomba, né morto né vivo, intento a leggere i suoi amati libri
in attesa…
Ecco
tutto ciò è molto Lovecraftiano, non trovate?
Insomma,
il libro nero che permette di creare il Golem. La fama oscura del rabbino per
non parlare della strana assonanza del nome del Rabbino Nero: Eliezer o Eleazer,
soprattutto la seconda variante non ricorda un po’ quel Alhazred? Ecco tutto questo
fa pensare che H.P. Lovecraft possa aver tratto l’idea del Necronomicon da questo misterioso Rabbino Nero chiunque esso fosse…