SOGNI & PROFEZIE IN LOVECRAFT 2
Insomma quindi i sogni e le profezie, che costellarono la sua vita, permearono anche nelle sue opere. Tanto che qualcuno cominciò a pensare che fosse un occultista o comunque una sorta di sciamano.
H.P. Lovecraft
scrive in una lettera a Rheinhart Kleiner, del 21 maggio 1920:
“…onestamente,
ho viaggiato verso luoghi insoliti che non sono sulla terra o su nessun pianeta
noto. Ho cavalcato comete & sono stato fratello delle nebule…”
Come
detto molti dei sogni di Lovecraft sono diventati racconti come La Dichiarazione di Randolph Carter che
altro non è che un sogno di Lovecraft in cui, lo scrittore è Randolph Carter, e
il suo amico, Samuel Loveman, è celato dietro il personaggio di Harley Warren.
Oltre
alle storie che si supponeva fossero sogni, essi figuravano anche come
dispositivi di trama nelle narrative di Lovecraft. Infatti a volte venivano inseriti
nei racconti altre volte erano mischiati ad essi. Ne Il Richiamo di Cthulhu il sogno di Henry Anthony Wilcox con il bassorilievo
in argilla fresca portato in visione a un professore universitario per lo
studio, rappresentava proprio una parte di un sogno Lovecraft come emerge dalla
lettera Round-Robin ai Gallomo, (Alfred Galpin, Samuel Loveman, e Maurice W.
Moe), scritta da Lovecraft nel gennaio 1920.
Ma
i sogni di Lovecraft, la sua Sapienza onirica prova come sostengono alcuni
occultisti che era praticamente un esoterista? Quali fattori gli permettevano
di accedere a questi regni fantastici, non disponibili per i comuni sognatori,
e poi ricordarli? C’è qualcosa in comune tra i Native American Medicine People e
i sogni di Lovecraft?
Basandosi
sulla favolosa vita onirica di Lovecraft e sul suo uso del leggendario
Necronomicon, alcuni appassionati dell'occulto lo hanno associato a un adepto
segreto di una setta o addirittura a o uno stregone misterioso. Tuttavia, almeno
nelle lettere che ci sono giunte sinora Lovecraft afferma di non credere nella magia.
“Tutto
quello che dico è che penso sia dannatamente improbabile che esista qualcosa
come una volontà cosmica centrale, un mondo spirituale o una sopravvivenza
eterna della personalità. Sono le ipotesi più assurde e ingiustificate che si possono
fare sull'universo…. In teoria sono un agnostico, ma in attesa della comparsa
di prove radicali devo essere classificato, in pratica e in via provvisoria,
come ateo” scrive in una lettera a Robert E. Howard il 16 Agosto 1932.
Nonostante
l'ateismo dichiarato di Lovecraft, alcuni occultisti implicano ancora che abbia
vissuto una doppia vita - il lato nascosto sarebbe quello di un praticante di
magia. Certo questo, per quanto improbabile, sembra possibile visto che Lovecraft
aveva na doppia vita sociale. Oggi in molti pensano, esternando i suoi scritti,
che fosse vagamente razzista eppure in realtà Lovecraft aveva moltissimi amici
ebrei come Samuel Loveman e si era addirittura sposato con immigrata un’ebrea
russa al secolo Sonja Simonovna Šafirkin. Insomma un uomo dalla doppia vita! Ma
l'uso del Necronomicon da parte di
Lovecraft dimostra il suo essere un occultista?
Una
leggenda metropolitana suggerisce che l'iniziazione esoterica di Lovecraft sia
avvenuta attraverso sua moglie, Sonia in quanto questa avrebbe avuto una
relazione precedente con il famigerato mago inglese, Aleister Crowley:
“Nel
1918 Crowley era a New York. Come sempre, stava cercando di stabilire la sua reputazione
letteraria e stava contribuendo a The International and Vanity Fair. Sonia
Greene era un'emigrata ebrea energica e ambiziosa con ambizioni letterarie, ed
era entrata a far parte di un club per cene e conferenze chiamato
"Walker's Sunrise Club"; fu lì che incontrò per la prima volta
Crowley, che era stato invitato a tenere un discorso sulla poesia moderna... Crowley
non perdeva tempo con le donne; e si sono incontrati in maniera incostante per
alcuni mesi” come si legge in Why did the
novelist H.P. Lovecraft claim to have invented the Necronomicon? di Colin
Low.
E
proprio tramite questo incontro della sua futura moglie con Crowley Lovecraft avrebbe
acquisito la conoscenza del terribile Libro. Lo stesso Low poi fa marcia
indietro e nega che quanto affermato in precedenza.
H.P.
Lovecraft scrisse riguardo l’occultismo a Clark Ashton Smith, il 9 ottobre del 1925:
“No, non ho mai letto nulla dell'occultismo
formale... la scrittura weird è più efficace se evita le superstizioni trite e
le formule popolari del culto. Sono... un materialista assoluto ...con neppure un
briciolo di credenza in qualsiasi forma di soprannaturalismo: religione,
spiritualismo, trascendentalismo, metempsicosi o immortalità. Potrebbe essere,
tuttavia, che potrei ottenere i germi di alcune buone idee dall'attuale
picchiettio della frangia pazzesca psichica; E ho spesso pensato di comprare un
po' delle cianfrusaglie vendute in una libreria di occultisti nella 46esima
strada. Il problema è che costano maledettamente troppo... visto il mio stato
attuale. Quanto costa la brochure che hai appena letto? Se qualcuno di questi pazzoidi
culti avessero opuscoli gratuiti & “letteratura” con argomenti descrittivi
suggestivi, non mi dispiacerebbe avere il mio nome associato a loro. L'idea che
la magia nera esista in segreto oggi, o che gli antichi riti infernali
sopravvivano ancora nell'oscurità, è quella che ho usato & che userò di
nuovo.”
Al
massimo, Howard Phillips Lovecraft ha usato i riferimenti a libri come il
Necronomicon e il suo pantheon degli Antichi come strumenti per sospendere
l'incredulità in coloro che leggono la sua narrativa. Bisogna fare attenzione quindi
a saltare alle conclusioni, solo il fatto che qualcuno conosca il Necronomicon,
non rende quella persona un occultista.
Lovecraft
affermava che i suoi sogni erano così genuini che al risveglio l'impressione
della loro veridicità lo turbava, scrive in una lettera a Maurice W. Moe, il 15
maggio 1918: “Ho analizzato molto profondamente questo dettaglio perché il
sogno mi ha colpito molto. Questa non è una storia d'amore della
reincarnazione, vedrai che non ha né climax né niente, ma era molto reale... A
questo punto mi chiedi da dove vengono queste storie! Rispondo, secondo il tuo
pragmatismo, che il sogno era reale quanto la mia presenza a questo tavolo, con
la penna in mano! Se la verità o la falsità delle nostre convinzioni e
impressioni sono immateriali, allora io sono, o ero, indiscutibilmente uno
spirito disincarnato che si libra su una città molto singolare, molto
silenziosa e molto antica, a metà tra le colline grigie e morte. Pensavo di
essere lì in quel momento, quindi cos'altro conta? Pensi che io fossi veramente
così spirito come ora sono H.P. Lovecraft? Io no.”