venerdì 7 giugno 2019


LOVECRAFT SULLE MONTAGNE RUSSE



Coloro i quali amano l’immagine di H.P. Lovecraft triste, solitario e recluso, tratti che tutti abbiamo in alcuni periodi della nostra vita, e che qualche scrittore come Michel Houellebecq ha strumentalmente utilizzato per dipingere un Lovecraft che gli assomigliasse e che incarnasse la sua visione del mondo il cui peggior libro (una sorta di biografia del genio di Providence) è stato purtroppo tradotto in Italia, difficilmente riusciranno ad immaginare Lovecraft che va in un parco divertimenti tipo Disneyland. Per costoro sarà quasi impossibile immaginare il cupo padre di Cthulhu (che però cupo non era) provare una dopo l'altra tutte le giostre e poi sfrecciare sulle montagne russe più alte e grandi. Ma è successo, mettetevi l'anima in pace, ed è successo forse anche più volte. 




Nel novembre 1921 la sua amica, (a proposito Lovecraft ne aveva di amici e quante di queste erano donne!) la scrittrice Mrs. Miniter, scrisse un lungo e interessante resoconto sulla Boston Convention di giornalisti dilettanti avvenuto nel luglio dello stesso anno. nel rapporto della Miniter si legge che subito dopo la convention i partecipanti si erano recati al parco divertimenti di Revere Beach di Boston:
“... lui [Lovecraft] ha provato tutte le acrobazie soporifere di Revere...” scrive in senso ironico la Miniter “...a Revere Beach, il signor Lovecraft si era gettato giù dalle montagne russe alte più di 25 metri in un attimo.” (Lovecraft Remembered, p.83).



Ma anche George Houtain scrisse di quella gita a Revere Beach, nel suo ricordo di Lovecraft:
“…siamo andati tutti a Revere Beach. Qui Howard Lovecraft e Albert Sandusky si gettarono da oltre 25 metri tre volte di seguito e Howard si lamentò amaramente della docilità e della facilità di tutto questo. Il più grande divertimento è stato [il passaggio] “Over The Falls”. Dopo aver attraversato varie camere di piani ingannevoli, siamo stati scortati singolarmente e in coppia ad un piccolo ascensore, dove ci siamo seduti in attesa che l'ascensore scendesse o che si aprisse una tenda e che comunque lo spettacolo iniziasse. Ma improvvisamente, prima che potessimo capire cosa stava succedendo tutto il fronte cedette, il sedile ci spinse in avanti, e un secondo dopo  stavamo cavalcando le onde più grandi e alte che si possano immaginare. Immagina, se ci riesci, la forma filosofica di un Henry Padget-Lowe, Edward Softly, Theobald Jr., H.P.L., saltarne fuori e rimbalzare verso di noi urlante di eccitazione.” (Lovecraft Remembered, p.88-89).

I tre nomi citati da George Houtain sono tre degli pseudonimi che usava Lovecraft. Nello specifico, l'altro appassionato di montagne russe, Albert Sandusky era l'editore di Boys' World, di circa sei anni più giovane di Lovecraft nonché suo caro amico a cui Il Sognatore di Providence aveva dato il soprannome di “Wisecrack Sandusky.” I due si  vedevano spesso quando Lovecraft viaggiava nella zona di Boston. Siamo certi che il padre di Cthulhu abbia visitato anche le altre attrazioni di questo Lunapark come Hell Gate, Neptune’s Frolic, Dragons Gorge, Japanese Ping-Pong, the Virginia Reel e The Whirlpool.
Insomma dai resoconti originali dell'epoca emerge ancora una volta un uomo tutt'altro che solitario e depresso. Anche durante il suo duro periodo Newyorkese Lovecraft non si fece mancare varie puntate a Coney Island, su cui campeggiava il famosissimo sito di divertimenti, ne sono rimaste tracce scritte di almeno due visite durante quei mesi. Sappiamo anche che ha fatto divertendosi diverse attrazioni, tra cui la Fun House da $ 100.000 denominata “The Pit”, inaugurata nel 1923. E va infine ricordato che nell’autunno del 1910 Lovecraft salì persino su una mongolfiera in una fiera del Rhode Island, insomma non male per un uomo triste e recluso.