LOVECRAFT SULLE MONTAGNE
RUSSE
Coloro i quali amano l’immagine di H.P. Lovecraft triste, solitario e recluso,
tratti che tutti abbiamo in alcuni periodi della nostra vita, e che qualche
scrittore come Michel Houellebecq ha strumentalmente utilizzato per dipingere un Lovecraft che gli
assomigliasse e che incarnasse la sua visione del mondo il cui peggior libro (una sorta di biografia del genio di Providence) è stato purtroppo
tradotto in Italia, difficilmente riusciranno ad immaginare Lovecraft che va in un
parco divertimenti tipo Disneyland. Per costoro sarà quasi impossibile
immaginare il cupo padre di Cthulhu (che però cupo non era) provare una dopo l'altra tutte le
giostre e poi sfrecciare sulle montagne russe più alte e grandi. Ma è successo, mettetevi l'anima in pace,
ed è successo forse anche più volte.
Nel novembre 1921 la sua amica, (a
proposito Lovecraft ne aveva di amici e quante di queste erano donne!) la scrittrice Mrs.
Miniter, scrisse un lungo e interessante resoconto sulla Boston Convention di giornalisti dilettanti avvenuto
nel luglio dello stesso anno. nel rapporto della Miniter si legge che subito dopo la convention i partecipanti si erano recati al parco
divertimenti di Revere Beach di Boston:
“... lui [Lovecraft] ha provato tutte le
acrobazie soporifere di Revere...” scrive in senso ironico la Miniter “...a Revere
Beach, il signor Lovecraft si era gettato giù dalle montagne russe alte
più di 25 metri in un attimo.” (Lovecraft Remembered, p.83).
Ma
anche George Houtain scrisse di quella gita a Revere Beach, nel suo ricordo di Lovecraft:
“…siamo
andati tutti a Revere Beach. Qui Howard Lovecraft e Albert Sandusky si
gettarono da oltre 25 metri tre volte di seguito e Howard si lamentò amaramente
della docilità e della facilità di tutto questo. Il più grande divertimento è stato [il
passaggio] “Over The Falls”. Dopo aver attraversato varie camere di piani
ingannevoli, siamo stati scortati singolarmente e in coppia ad un piccolo
ascensore, dove ci siamo seduti in attesa che l'ascensore scendesse o che si aprisse
una tenda e che comunque lo spettacolo iniziasse. Ma improvvisamente, prima che potessimo capire cosa stava succedendo tutto il fronte cedette, il sedile ci spinse in avanti, e un secondo dopo stavamo cavalcando le onde più grandi e alte che si possano immaginare.
Immagina, se ci riesci, la forma filosofica di un Henry Padget-Lowe, Edward
Softly, Theobald Jr., H.P.L., saltarne fuori e rimbalzare verso di noi urlante
di eccitazione.” (Lovecraft Remembered, p.88-89).
I tre nomi citati da George Houtain sono tre degli pseudonimi che usava Lovecraft. Nello specifico, l'altro appassionato di montagne russe, Albert Sandusky era l'editore di Boys' World, di
circa sei anni più giovane di Lovecraft nonché suo caro amico a cui Il Sognatore di Providence aveva
dato il soprannome di “Wisecrack Sandusky.” I due si vedevano spesso quando Lovecraft
viaggiava nella zona di Boston. Siamo certi che il padre di Cthulhu abbia visitato anche le altre attrazioni di questo
Lunapark come Hell Gate, Neptune’s Frolic, Dragons Gorge, Japanese Ping-Pong, the
Virginia Reel e The Whirlpool.
Insomma dai resoconti originali dell'epoca emerge ancora una volta un uomo tutt'altro che solitario e depresso. Anche durante il suo duro periodo Newyorkese Lovecraft non si fece mancare varie puntate a Coney Island, su cui campeggiava il
famosissimo sito di divertimenti, ne sono rimaste tracce scritte di almeno due visite durante quei mesi.
Sappiamo anche che ha fatto divertendosi diverse attrazioni, tra cui la Fun
House da $ 100.000 denominata “The Pit”, inaugurata nel 1923. E va infine ricordato
che nell’autunno del 1910 Lovecraft salì persino su una mongolfiera in una
fiera del Rhode Island, insomma non male per un uomo triste e recluso.