H. W. MUNN & H. P. LOVECRAFT 2
Stonehenge Americana
H.
P. Lovecraft ha viaggiato molto con amici e colleghi scrittori, nonostante Houellebecq
si sia divertito a dipingercelo come un solitario e misogino. Lovecraft non era
nessuno dei due, tutt’altro ma purtroppo in Italia, da sempre sottomessa alle
influenze d’oltralpe, si è dato molto credito a questa visione estremamente
asociale di Lovecraft. Chi lo conosce bene, soprattutto grazie a Joshi che ha
avuto il pregio con i suoi libri di sdoganare aspetti fino a quel momento
ignorati al di fuori degli Stati Uniti, sa che Lovecraft era un esploratore, un
amante del sole e del caldo e, provate a leggere Il Sognatore di Providence
& La Poetessa del Maine, anche un tombeur de femmes! Un viaggiatore, voleva
andare a l’Avana se non ne eravate a conoscenza troverete tutti i dettagli
nelle lettere a Bloch tradotte per la prima volta in “H.P. Lovecraft &
Robert Bloch", ennesimo volume de I Miti di Arkham. Esploratore dicevo proprio
quando con Munn visitò la Stonehenge in America, Philip Shreffler in The H.P. Lovecraft Companion scrive:
È
con Munn che Lovecraft si è recato al sito archeologico di Mystery Hill, nel
New Hampshire, dove, secondo lo stesso Munn, Lovecraft ha vagato tra le rovine
di pietra discutendo del suo pantheon di divinità senza tempo e di come
l'ambientazione monolitica sarebbe stata adatta a loro.
Il
sito archeologico costituito da una serie di grandi rocce e strutture in pietra
sparse per circa 30 acri (12 ettari) all'interno della contea della città di
Salem, nel New Hampshire.
L'analisi
al radiocarbonio degli archeologi del carbone sul sito mostra che c'erano
esseri umani che occupavano questa zona 4000 anni fa.
Nel
1982, David Stewart-Smith, direttore del restauro a Mystery Hill, ha condotto
uno scavo di un megalite trovato in una cava di pietra a nord del sito
principale, Lovecraft non poté mai saperlo ma aveva visto giusto ancora una
volta.
Ad
oggi alcuni ipotizzano anche che la struttura sia un accurato calendario
astronomico che può essere utilizzato per prevedere gli eventi lunari e solari
nel Nord America. Lovecraft ne fu attratto probabilmente leggendo nel 1907
History of Salem, N.H.:
Grotta di Jonathan
Pattee. Aveva una casa in questi boschi 70 anni fa. Questo è un luogo selvaggio
ma bellissimo, tra ruvidi massi e morbidi pini, su cui si potrebbe intessere il
racconto più strano e fantastico. Ci sono diverse grotte ancora intatte, che il
proprietario utilizzava a scopo di deposito.
Lovecraft,
da appassionato dei siti megalitici del New England, visitò Mystery Hill tra il
1928 e forse per tutti gli anni ‘30. Questo sito megalitico viene comunemente indicato
come ispirazione per la sua storia “The Dunwich Horror”.
Joshi
nella sua Io Sono Providence scrive in merito: “Alcune parti del racconto sono
effettivamente prese da quella regione, in particolare la Tana dell'orso, che
Lovecraft descrive vividamente in una lettera a Lillian: C'è una profonda gola nella foresta lì; si avvicinò drammaticamente da
un sentiero in salita che terminava in un masso spaccato, e contenente una
magnifica cascata terrazzata sopra il letto di roccia a strapiombo. Al di sopra
del ruscello impetuoso si ergono alti precipizi rocciosi incrostati di strani
licheni e alveolari di affascinanti caverne. Di questi ultimi, molti si
estendono fino al fianco della collina, anche se troppo angusti per ammettere
un essere umano per più di pochi metri. […]E proprio come H. Warner Munn vi
portò Lovecraft nel 1928, così circa cinquant'anni dopo vi condusse Donald R.
Burleson… Il nome Sentinel Hill è preso da una Sentinel Elm Farm ad Athol.
Lovecraft, in altre parole, ha mescolato impressioni topografiche provenienti
da vari siti e le ha fuse in un unico luogo immaginario. Per coloro che sono
interessati a seguire i dettagli superficiali dei "Miti di Cthulhu",
"The Dunwich Horror" offre molti spunti di discussione.”
Una visita di Munn
Le
lettere di Lovecraft indicano che doveva avere un diario aggiornato degli
eventi poiché spesso aggiungeva commenti identici, o addirittura testuali,
sulle sue attività quotidiane e sugli eventi importanti della sua vita.
Considerando la vasta corrispondenza che ha condotto fin dai suoi primi giorni
di scrittura di lettere, deve essere diventato un processo de facto per
assicurarsi che coprisse tutti i dettagli pertinenti con i suoi colleghi e fan.
È
anche interessante vedere la gerarchia delle sue rivelazioni. Ai fan
occasionali, ha rilasciato dettagli molto limitati e ha usato un linguaggio
formale. Con le persone che conosceva bene, divenne più intimo e spesso iniziò
a chiamarle con soprannomi affettuosi, davvero un solitario e misogino!
Proviamo
a fare qualche considerazione su questa visita di H. Warner Munn a Providence.
Il
31 luglio del 1928 Lovecraft scrive a Wandrei della visita di Munn:
Confido che Munn a
quest'ora ti abbia cercato. È stato qui ieri, e abbiamo avuto una sessione
molto piacevole: è andato alla libreria di Eddy e ha curiosato finché non ha
trovato una vecchia storia di Camille Flammarion in alcuni Cosmopolitans del
1893.
Salutami Munn se lo vedi.
Ora
se si confronta questo testo con quello della lettera scritta il 4 agosto di
quello stesso anno a Derleth:
Lunedì ho ricevuto una
telefonata dal giovane H. Warner Munn di Athol, il nostro collega collaboratore
di Weird Tales. Stava attraversando Providence nel corso di un viaggio in auto
e si è fermato per la maggior parte della giornata… Per inciso, quando Munn ed
io eravamo nella libreria di Eddy lunedì, (questo Eddy è lo zio del C. M. Eddy,
Jr che scrive per W.T.). Abbiamo incontrato il venerabile Joseph Lewis French,
curatore dell'antologia “Ghosts, Grim and Gentle”. È un vecchio stravagante di
70 anni dalla voce pepata.
Si
può notare che Lovecraft ormai era intimo con Wandrei, ma stava ancora
spiegando il background a Derleth che invece conosceva meno.
Continuiamo
con la lettera del 31 luglio del 1928 a Wandrei:
Nel tardo pomeriggio mi
sono impegnato a guidare Munn nel suo viaggio verso New York, e ho viaggiato
con lui fino a East Greenwich, tornando indietro con l'omnibus e il filobus.
Ora
confrontandola con quella del 4 agosto 1928 a Derleth:
Nel tardo pomeriggio l'ho
pilotato per circa 20 miglia della sua rotta verso New York, lasciandolo nel
pittoresco villaggio di East Greenwich e tornando indietro in tram. … A New
York cercherà Wandrei (che alloggia a soli 2 isolati dalla mia vecchia casa al
169 di Clinton St., scena di “The Horror at Red Hook”.)
Tutto
ciò dimostra la cura che Lovecraft aveva nei confronti di ogni corrispondente
per far sentire quel corrispondente intimo con lui nella misura consentita dal
decoro e dalla familiarità in quel momento. Wandrei aveva familiarità con
l'ambiente di Providence, mentre Derleth veniva ancora istruito da Lovecraft.
Tuttavia, si può notare facilmente che furono trasmesse a entrambi le stesse
informazioni, ma in modi differenti.
Tutto
ciò dimostra, tra l’altro, come Lovecraft non fosse minimamente un solitario,
come erroneamente propagato da un certo autore francese.
Joshi
scrive in proposito sulla sua monumentale biografia Io Sono Providence:
“Il 23 W. Paul Cook, che aveva già fatto due
visite alla fattoria degli Orton durante la permanenza di Lovecraft, arrivò con
la moglie e vi trascorse la notte; il giorno successivo accompagnò Lovecraft ad
Athol per un soggiorno di circa una settimana. Lovecraft non fece nulla di
degno di nota lì, tranne acquistare un nuovo abito per $ 17,50, incontrare H.
Warner Munn, scrivere alcune lettere in quel di Phillips Park ogni volta che
non pioveva e vedere la sua “The Shunned House” stampata presso l'ufficio di
Athol. Forse l'unico evento degno di nota del suo viaggio ad Athol si è
verificato il 28, quando Munn ha portato Lovecraft in una straordinaria gola
della foresta a sud-ovest della città chiamata Tana dell'orso. Ma venerdì 29
giugno, Lovecraft era già passato a un'altra tappa del suo viaggio così
particolare come il suo soggiorno nel Vermont; perché Edith Miniter, la
dilettante d'altri tempi, quasi pretendeva che Lovecraft le facesse visita a
Wilbraham, nel Massachusetts, dove risiedeva con sua cugina, Evanore Beebe.”
Insomma spero capirete perché non sopporto più di
sentirlo chiamare “solitario” e misogino!
Scrive
ancora Joshi che in quello stesso anno “molti dei suoi amici si recavano a Providence
per andarlo a trovare—Morton a metà giugno, Cook e Munn alla fine di giugno, e
George Kirk e sua moglie i primi di settembre.”
Frequentazioni con Munn.
Lovecraft
incontrò sia Cook che Munn ad Athol, e il 17 fecero tutti una breve escursione
a Brattleboro, nel Vermont, dove andarono a trovare Arthur Goodenough. Il
giorno successivo Munn guidò Lovecraft e Cook a Westminster, che non era
cambiata nei trent'anni dall'ultima volta che Lovecraft l'aveva vista (da
ragazzo in compagnia di sua madre), poi proseguì per Providence passando per
Petersham e Barre. Fu un viaggio fantastico, con dieci stati attraversati più
il Distretto di Columbia che e aveva dato a Lovecraft il suo primo fugace
assaggio del sud, anche se negli anni successivi avrebbe viaggiato per mesi
interi a sud. Come per i suoi viaggi dell'anno precedente, descrisse la sua
gita del 1929 in un massiccio diario di viaggio di 18.000 parole intitolato
"Viaggi nelle province d'America", che, tuttavia, non fu pubblicato
fino al 1995 ed è tutt’ora inedito in Italia. Questo diario di viaggio, titolo
originale Travels in the Provinces of
America ha sicuramente fatto il giro degli amici e dei corrispondenti di
Lovecraft che ne furono entusiasti.
Il
21 aprile Lovecraft andò a Boston, dove incontrò W. Paul Cook e H. Warner Munn.
Intorno
al 2 giugno Lovecraft si trasferì a Kingston per andare a trovare Bernard
Austin Dwyer per alcuni giorni; i due tarscorsero molto tempo in aperta
campagna, che per Lovecraft doveva sicuramente rappresentare un gradito
contrasto con la zona metropolitana. Da qui Lovecraft procedette attraverso il
Mohawk Trail (dove ora operava il servizio di autobus) fino ad Athol per una
visita con W. Paul Cook e H. Warner Munn. A causa del recente crollo di Cook, Lovecraft
rimase con Munn in un appartamento di cinque stanze al 451 di Main Street. Hanno
visitato la “Tana dell'Orso” e alcuni cimiteri spettrali nelle vicinanze e
anche un nuovo sito: Doane's Falls, una spettacolare cascata a nord-est di Athol.
Lovecraft riferì che un altro numero del Recluse
“era in parte in stampa, anche se sarebbe potuto uscire anche tra un anno”
il numero che conteneva “The Strange High House in the Mist” probabilmente
legata a questo viaggio. Il ritorno a casa di Lovecraft il 13 o 14 giugno pose
fine a un altro soggiorno da record, ma non fu affatto la fine dei suoi viaggi in
quell’anno.
Munn Lupo Mannaro
Per
quanto riguarda la storia di Munn, “Il lupo mannaro di Ponkert”, Lovecraft una
volta ha confessato in una lettera a Robert Bloch:
“Ho
ricevuto una lettera nell’Eyrie nel 1923 [la lettera era in realtà nel numero
di marzo 1924] in cui chiedevo il punto di vista del ghoul o del lupo mannaro,
ma nessuno sembrava capire il punto. H. Warner Munn pensava di seguire la mia
idea quando scrisse il suo "Lupo mannaro di Ponkert" (raccontato da
un uomo che era diventato involontariamente un lupo mannaro e che si rammarica
delle sue azioni notturne), ma in realtà ha mancato quasi tutto ciò che
intendevo. Le sue simpatie erano ancora con l'umanità, mentre io chiedevo
simpatie completamente dissociate dall'umanità e forse violentemente ostili ad
essa[1].”
Certo
che dal momento che Lovecraft ha stabilito i parametri della storia richiesta,
viene da chiedersi perché non l'abbia scritta lui stesso[2].
"The Outsider" è stato il modo in cui Lovecraft si è avvicinato di
più a soddisfare quell'idea. È interessante notare che Lovecraft, in quella
stessa lettera a Bloch, indicava che la storia di Bloch, “Nocturne Macabre”[3],
era la prima storia che aveva letto che si adattava al suo suggerimento.
Purtroppo il racconto di Bloch è andato perduto e non sapremo mai cosa
intendesse veramente Lovecraft!
O
forse sì?
Il
racconto “Nocturne Macabre” è discusso nella sua lettera che Lovecraft scrisse
il 21 giugno 1933 a Bloch. Sappiamo che il racconto è narrato da un ghoul, un
mostro che banchetta con i cadaveri in un cimitero. Ora su consiglio di
Lovecraft Bloch inviava i suoi primi racconti anche ad August Derleth e la
corrispondenza superstite di Lovecraft e Derleth, raccolta nei due volumi, Essential Solitude: The Letters of H. P.
Lovecraft and August Derleth (Hippocampus Press, 2013, a cura di David E.
Schultz e S. T. Joshi), ci aiuta a gettare un po’ di luce su questo racconto.
Lovecraft informò Derleth il 28 giugno del 1933 con una lettera che Bloch gli era
grato per gli utili consigli che lui gli aveva dato. Derleth rispose il 2
luglio dello stesso anno dicendogli che una storia recente di Bloch era troppo
derivata dal suo “The Outsider”. Il racconto di Lovecraft “The Outsider” è una
storia anch'essa narrata da un ghoul, quindi Derleth molto probabilmente si riferiva
a “Nocturne Macabre”.
Il
racconto “The Outsider” riguarda un ghoul che soffre di un’amnesia parziale e una
delle storie successive di Bloch “The Grinning Ghoul” è sostanzialmente una
variazione di questa idea. Ora a differenza della perduta “Nocturne Macabre” in
“The Grinning Ghoul” abbiamo un essere umano, uno psichiatra, come narratore
quindi Bloch potrebbe aver riscritto “Nocturne Macabre” trasformandolo “The
Grinning Ghoul” cambiando anche il narratore in risposta alle critiche
costruttive di Derleth. "The Grinning Ghoul" è stato ristampato in Mysteries of the Worm.
C’è
anche un altro elemento curioso che tende ad avvalorare questa ipotesi. Ogni
attento lettore di Lovecraft e della sua mitologia conosce i vari libri
immaginari, per alcuni esistenti veramente, che trattano tradizioni mistiche riguardanti
i Miti di Cthulhu. Robert Bloch aggiunse il famossimo De Vermis Mysteriis, ma anche il Cultes
des Goules del conte d'Erlette. August Derleth discendeva da un conte francese
fuggito negli Stati Uniti per sfuggire agli eccessi della Rivoluzione francese.
L'antenato francese di August ha cambiato il suo cognome da d'Erlette a
Derleth. Questo fatto valse a Derleth il soprannome di conte d'Erlette tra i
suoi corrispondenti. E guarda caso Bloch fece di un uomo di nome d'Erlette
un'autorità sui ghoul forse riferendosi proprio a Derleth e alla sua critica sul
racconto “Nocturne Macabre”. In fondo Derleth gli aveva dato buoni consigli sui
Ghoul quindi perché non farlo diventare un’autorità in materia e fargli anche
scrivere un libro maledetto sui Ghuol?
Cultes des Goules appare in tre racconti dei
Miti di Cthulhu scritti da Bloch: “The Grinning Ghoul”, “The Suicide in the
Study” e la versione rivista di “The Dark Demon”. Il primo ad essere pubblicato
fu “The Suicide in the Study” (Weird
Tales, giugno 1935), ma leggendo le lettere di Lovecraft scopriamo che “The
Grinning Ghoul” fu il primo ad essere scritto. Quindi è chiaro che Cultes des Goules fu inventato da Bloch
proprio in “The Grinning Ghoul” che molto probabilmente era originariamente
“Nocturne Macabre”. Da ultimo va detto che Bloch scrisse anche una storia
intitolata “Nocturne” che fu pubblicata in un’antologia da Tor nel 1985 a cura
di Charles Grant. Non sappiamo quando Bloch la scrisse ma anche in questo caso
il narratore non era un ghoul, ma un essere umano con un atteggiamento “insolito”
nei confronti dei cadaveri.
Nessuna
certezza ma consiglio di leggere entrambi i racconti qui citati e chiaramente
Cthulhu & Psycho dove troverete anche tutte le lettere di Lovecraft a
Bloch, per la prima volta in italiano!
Bene
- ecco un'altra puntata del diario, scritta mentre scendiamo da Athol.
"H.
Warner Munn è passato e mi ha dato una copia di The King in Yellow".
Lovecraft
inviò questa cartolina in una busta a sua zia Lilian Clark aggiungendo anche “Al
sicuro ad Athol dopo un viaggio piovoso ma non spiacevole".
Ci
sarebbe molto da aggiungere e non è escluso un seguito.