CASSIUS
CASSIUS |
Howard Phillips Lovecraft ha lanciato un Richiamo? E i suoi incubi erano davvero solo incubi? I suoi racconti solo davvero racconti?
CASSIUS |
H. W. MUNN & H. P. LOVECRAFT 2
Stonehenge Americana
H.
P. Lovecraft ha viaggiato molto con amici e colleghi scrittori, nonostante Houellebecq
si sia divertito a dipingercelo come un solitario e misogino. Lovecraft non era
nessuno dei due, tutt’altro ma purtroppo in Italia, da sempre sottomessa alle
influenze d’oltralpe, si è dato molto credito a questa visione estremamente
asociale di Lovecraft. Chi lo conosce bene, soprattutto grazie a Joshi che ha
avuto il pregio con i suoi libri di sdoganare aspetti fino a quel momento
ignorati al di fuori degli Stati Uniti, sa che Lovecraft era un esploratore, un
amante del sole e del caldo e, provate a leggere Il Sognatore di Providence
& La Poetessa del Maine, anche un tombeur de femmes! Un viaggiatore, voleva
andare a l’Avana se non ne eravate a conoscenza troverete tutti i dettagli
nelle lettere a Bloch tradotte per la prima volta in “H.P. Lovecraft &
Robert Bloch", ennesimo volume de I Miti di Arkham. Esploratore dicevo proprio
quando con Munn visitò la Stonehenge in America, Philip Shreffler in The H.P. Lovecraft Companion scrive:
È
con Munn che Lovecraft si è recato al sito archeologico di Mystery Hill, nel
New Hampshire, dove, secondo lo stesso Munn, Lovecraft ha vagato tra le rovine
di pietra discutendo del suo pantheon di divinità senza tempo e di come
l'ambientazione monolitica sarebbe stata adatta a loro.
Il
sito archeologico costituito da una serie di grandi rocce e strutture in pietra
sparse per circa 30 acri (12 ettari) all'interno della contea della città di
Salem, nel New Hampshire.
L'analisi
al radiocarbonio degli archeologi del carbone sul sito mostra che c'erano
esseri umani che occupavano questa zona 4000 anni fa.
Nel
1982, David Stewart-Smith, direttore del restauro a Mystery Hill, ha condotto
uno scavo di un megalite trovato in una cava di pietra a nord del sito
principale, Lovecraft non poté mai saperlo ma aveva visto giusto ancora una
volta.
Ad
oggi alcuni ipotizzano anche che la struttura sia un accurato calendario
astronomico che può essere utilizzato per prevedere gli eventi lunari e solari
nel Nord America. Lovecraft ne fu attratto probabilmente leggendo nel 1907
History of Salem, N.H.:
Grotta di Jonathan
Pattee. Aveva una casa in questi boschi 70 anni fa. Questo è un luogo selvaggio
ma bellissimo, tra ruvidi massi e morbidi pini, su cui si potrebbe intessere il
racconto più strano e fantastico. Ci sono diverse grotte ancora intatte, che il
proprietario utilizzava a scopo di deposito.
Lovecraft,
da appassionato dei siti megalitici del New England, visitò Mystery Hill tra il
1928 e forse per tutti gli anni ‘30. Questo sito megalitico viene comunemente indicato
come ispirazione per la sua storia “The Dunwich Horror”.
Joshi
nella sua Io Sono Providence scrive in merito: “Alcune parti del racconto sono
effettivamente prese da quella regione, in particolare la Tana dell'orso, che
Lovecraft descrive vividamente in una lettera a Lillian: C'è una profonda gola nella foresta lì; si avvicinò drammaticamente da
un sentiero in salita che terminava in un masso spaccato, e contenente una
magnifica cascata terrazzata sopra il letto di roccia a strapiombo. Al di sopra
del ruscello impetuoso si ergono alti precipizi rocciosi incrostati di strani
licheni e alveolari di affascinanti caverne. Di questi ultimi, molti si
estendono fino al fianco della collina, anche se troppo angusti per ammettere
un essere umano per più di pochi metri. […]E proprio come H. Warner Munn vi
portò Lovecraft nel 1928, così circa cinquant'anni dopo vi condusse Donald R.
Burleson… Il nome Sentinel Hill è preso da una Sentinel Elm Farm ad Athol.
Lovecraft, in altre parole, ha mescolato impressioni topografiche provenienti
da vari siti e le ha fuse in un unico luogo immaginario. Per coloro che sono
interessati a seguire i dettagli superficiali dei "Miti di Cthulhu",
"The Dunwich Horror" offre molti spunti di discussione.”
Una visita di Munn
Le
lettere di Lovecraft indicano che doveva avere un diario aggiornato degli
eventi poiché spesso aggiungeva commenti identici, o addirittura testuali,
sulle sue attività quotidiane e sugli eventi importanti della sua vita.
Considerando la vasta corrispondenza che ha condotto fin dai suoi primi giorni
di scrittura di lettere, deve essere diventato un processo de facto per
assicurarsi che coprisse tutti i dettagli pertinenti con i suoi colleghi e fan.
È
anche interessante vedere la gerarchia delle sue rivelazioni. Ai fan
occasionali, ha rilasciato dettagli molto limitati e ha usato un linguaggio
formale. Con le persone che conosceva bene, divenne più intimo e spesso iniziò
a chiamarle con soprannomi affettuosi, davvero un solitario e misogino!
Proviamo
a fare qualche considerazione su questa visita di H. Warner Munn a Providence.
Il
31 luglio del 1928 Lovecraft scrive a Wandrei della visita di Munn:
Confido che Munn a
quest'ora ti abbia cercato. È stato qui ieri, e abbiamo avuto una sessione
molto piacevole: è andato alla libreria di Eddy e ha curiosato finché non ha
trovato una vecchia storia di Camille Flammarion in alcuni Cosmopolitans del
1893.
Salutami Munn se lo vedi.
Ora
se si confronta questo testo con quello della lettera scritta il 4 agosto di
quello stesso anno a Derleth:
Lunedì ho ricevuto una
telefonata dal giovane H. Warner Munn di Athol, il nostro collega collaboratore
di Weird Tales. Stava attraversando Providence nel corso di un viaggio in auto
e si è fermato per la maggior parte della giornata… Per inciso, quando Munn ed
io eravamo nella libreria di Eddy lunedì, (questo Eddy è lo zio del C. M. Eddy,
Jr che scrive per W.T.). Abbiamo incontrato il venerabile Joseph Lewis French,
curatore dell'antologia “Ghosts, Grim and Gentle”. È un vecchio stravagante di
70 anni dalla voce pepata.
Si
può notare che Lovecraft ormai era intimo con Wandrei, ma stava ancora
spiegando il background a Derleth che invece conosceva meno.
Continuiamo
con la lettera del 31 luglio del 1928 a Wandrei:
Nel tardo pomeriggio mi
sono impegnato a guidare Munn nel suo viaggio verso New York, e ho viaggiato
con lui fino a East Greenwich, tornando indietro con l'omnibus e il filobus.
Ora
confrontandola con quella del 4 agosto 1928 a Derleth:
Nel tardo pomeriggio l'ho
pilotato per circa 20 miglia della sua rotta verso New York, lasciandolo nel
pittoresco villaggio di East Greenwich e tornando indietro in tram. … A New
York cercherà Wandrei (che alloggia a soli 2 isolati dalla mia vecchia casa al
169 di Clinton St., scena di “The Horror at Red Hook”.)
Tutto
ciò dimostra la cura che Lovecraft aveva nei confronti di ogni corrispondente
per far sentire quel corrispondente intimo con lui nella misura consentita dal
decoro e dalla familiarità in quel momento. Wandrei aveva familiarità con
l'ambiente di Providence, mentre Derleth veniva ancora istruito da Lovecraft.
Tuttavia, si può notare facilmente che furono trasmesse a entrambi le stesse
informazioni, ma in modi differenti.
Tutto
ciò dimostra, tra l’altro, come Lovecraft non fosse minimamente un solitario,
come erroneamente propagato da un certo autore francese.
Joshi
scrive in proposito sulla sua monumentale biografia Io Sono Providence:
“Il 23 W. Paul Cook, che aveva già fatto due
visite alla fattoria degli Orton durante la permanenza di Lovecraft, arrivò con
la moglie e vi trascorse la notte; il giorno successivo accompagnò Lovecraft ad
Athol per un soggiorno di circa una settimana. Lovecraft non fece nulla di
degno di nota lì, tranne acquistare un nuovo abito per $ 17,50, incontrare H.
Warner Munn, scrivere alcune lettere in quel di Phillips Park ogni volta che
non pioveva e vedere la sua “The Shunned House” stampata presso l'ufficio di
Athol. Forse l'unico evento degno di nota del suo viaggio ad Athol si è
verificato il 28, quando Munn ha portato Lovecraft in una straordinaria gola
della foresta a sud-ovest della città chiamata Tana dell'orso. Ma venerdì 29
giugno, Lovecraft era già passato a un'altra tappa del suo viaggio così
particolare come il suo soggiorno nel Vermont; perché Edith Miniter, la
dilettante d'altri tempi, quasi pretendeva che Lovecraft le facesse visita a
Wilbraham, nel Massachusetts, dove risiedeva con sua cugina, Evanore Beebe.”
Insomma spero capirete perché non sopporto più di
sentirlo chiamare “solitario” e misogino!
Scrive
ancora Joshi che in quello stesso anno “molti dei suoi amici si recavano a Providence
per andarlo a trovare—Morton a metà giugno, Cook e Munn alla fine di giugno, e
George Kirk e sua moglie i primi di settembre.”
Frequentazioni con Munn.
Lovecraft
incontrò sia Cook che Munn ad Athol, e il 17 fecero tutti una breve escursione
a Brattleboro, nel Vermont, dove andarono a trovare Arthur Goodenough. Il
giorno successivo Munn guidò Lovecraft e Cook a Westminster, che non era
cambiata nei trent'anni dall'ultima volta che Lovecraft l'aveva vista (da
ragazzo in compagnia di sua madre), poi proseguì per Providence passando per
Petersham e Barre. Fu un viaggio fantastico, con dieci stati attraversati più
il Distretto di Columbia che e aveva dato a Lovecraft il suo primo fugace
assaggio del sud, anche se negli anni successivi avrebbe viaggiato per mesi
interi a sud. Come per i suoi viaggi dell'anno precedente, descrisse la sua
gita del 1929 in un massiccio diario di viaggio di 18.000 parole intitolato
"Viaggi nelle province d'America", che, tuttavia, non fu pubblicato
fino al 1995 ed è tutt’ora inedito in Italia. Questo diario di viaggio, titolo
originale Travels in the Provinces of
America ha sicuramente fatto il giro degli amici e dei corrispondenti di
Lovecraft che ne furono entusiasti.
Il
21 aprile Lovecraft andò a Boston, dove incontrò W. Paul Cook e H. Warner Munn.
Intorno
al 2 giugno Lovecraft si trasferì a Kingston per andare a trovare Bernard
Austin Dwyer per alcuni giorni; i due tarscorsero molto tempo in aperta
campagna, che per Lovecraft doveva sicuramente rappresentare un gradito
contrasto con la zona metropolitana. Da qui Lovecraft procedette attraverso il
Mohawk Trail (dove ora operava il servizio di autobus) fino ad Athol per una
visita con W. Paul Cook e H. Warner Munn. A causa del recente crollo di Cook, Lovecraft
rimase con Munn in un appartamento di cinque stanze al 451 di Main Street. Hanno
visitato la “Tana dell'Orso” e alcuni cimiteri spettrali nelle vicinanze e
anche un nuovo sito: Doane's Falls, una spettacolare cascata a nord-est di Athol.
Lovecraft riferì che un altro numero del Recluse
“era in parte in stampa, anche se sarebbe potuto uscire anche tra un anno”
il numero che conteneva “The Strange High House in the Mist” probabilmente
legata a questo viaggio. Il ritorno a casa di Lovecraft il 13 o 14 giugno pose
fine a un altro soggiorno da record, ma non fu affatto la fine dei suoi viaggi in
quell’anno.
Munn Lupo Mannaro
Per
quanto riguarda la storia di Munn, “Il lupo mannaro di Ponkert”, Lovecraft una
volta ha confessato in una lettera a Robert Bloch:
“Ho
ricevuto una lettera nell’Eyrie nel 1923 [la lettera era in realtà nel numero
di marzo 1924] in cui chiedevo il punto di vista del ghoul o del lupo mannaro,
ma nessuno sembrava capire il punto. H. Warner Munn pensava di seguire la mia
idea quando scrisse il suo "Lupo mannaro di Ponkert" (raccontato da
un uomo che era diventato involontariamente un lupo mannaro e che si rammarica
delle sue azioni notturne), ma in realtà ha mancato quasi tutto ciò che
intendevo. Le sue simpatie erano ancora con l'umanità, mentre io chiedevo
simpatie completamente dissociate dall'umanità e forse violentemente ostili ad
essa[1].”
Certo
che dal momento che Lovecraft ha stabilito i parametri della storia richiesta,
viene da chiedersi perché non l'abbia scritta lui stesso[2].
"The Outsider" è stato il modo in cui Lovecraft si è avvicinato di
più a soddisfare quell'idea. È interessante notare che Lovecraft, in quella
stessa lettera a Bloch, indicava che la storia di Bloch, “Nocturne Macabre”[3],
era la prima storia che aveva letto che si adattava al suo suggerimento.
Purtroppo il racconto di Bloch è andato perduto e non sapremo mai cosa
intendesse veramente Lovecraft!
O
forse sì?
Il
racconto “Nocturne Macabre” è discusso nella sua lettera che Lovecraft scrisse
il 21 giugno 1933 a Bloch. Sappiamo che il racconto è narrato da un ghoul, un
mostro che banchetta con i cadaveri in un cimitero. Ora su consiglio di
Lovecraft Bloch inviava i suoi primi racconti anche ad August Derleth e la
corrispondenza superstite di Lovecraft e Derleth, raccolta nei due volumi, Essential Solitude: The Letters of H. P.
Lovecraft and August Derleth (Hippocampus Press, 2013, a cura di David E.
Schultz e S. T. Joshi), ci aiuta a gettare un po’ di luce su questo racconto.
Lovecraft informò Derleth il 28 giugno del 1933 con una lettera che Bloch gli era
grato per gli utili consigli che lui gli aveva dato. Derleth rispose il 2
luglio dello stesso anno dicendogli che una storia recente di Bloch era troppo
derivata dal suo “The Outsider”. Il racconto di Lovecraft “The Outsider” è una
storia anch'essa narrata da un ghoul, quindi Derleth molto probabilmente si riferiva
a “Nocturne Macabre”.
Il
racconto “The Outsider” riguarda un ghoul che soffre di un’amnesia parziale e una
delle storie successive di Bloch “The Grinning Ghoul” è sostanzialmente una
variazione di questa idea. Ora a differenza della perduta “Nocturne Macabre” in
“The Grinning Ghoul” abbiamo un essere umano, uno psichiatra, come narratore
quindi Bloch potrebbe aver riscritto “Nocturne Macabre” trasformandolo “The
Grinning Ghoul” cambiando anche il narratore in risposta alle critiche
costruttive di Derleth. "The Grinning Ghoul" è stato ristampato in Mysteries of the Worm.
C’è
anche un altro elemento curioso che tende ad avvalorare questa ipotesi. Ogni
attento lettore di Lovecraft e della sua mitologia conosce i vari libri
immaginari, per alcuni esistenti veramente, che trattano tradizioni mistiche riguardanti
i Miti di Cthulhu. Robert Bloch aggiunse il famossimo De Vermis Mysteriis, ma anche il Cultes
des Goules del conte d'Erlette. August Derleth discendeva da un conte francese
fuggito negli Stati Uniti per sfuggire agli eccessi della Rivoluzione francese.
L'antenato francese di August ha cambiato il suo cognome da d'Erlette a
Derleth. Questo fatto valse a Derleth il soprannome di conte d'Erlette tra i
suoi corrispondenti. E guarda caso Bloch fece di un uomo di nome d'Erlette
un'autorità sui ghoul forse riferendosi proprio a Derleth e alla sua critica sul
racconto “Nocturne Macabre”. In fondo Derleth gli aveva dato buoni consigli sui
Ghoul quindi perché non farlo diventare un’autorità in materia e fargli anche
scrivere un libro maledetto sui Ghuol?
Cultes des Goules appare in tre racconti dei
Miti di Cthulhu scritti da Bloch: “The Grinning Ghoul”, “The Suicide in the
Study” e la versione rivista di “The Dark Demon”. Il primo ad essere pubblicato
fu “The Suicide in the Study” (Weird
Tales, giugno 1935), ma leggendo le lettere di Lovecraft scopriamo che “The
Grinning Ghoul” fu il primo ad essere scritto. Quindi è chiaro che Cultes des Goules fu inventato da Bloch
proprio in “The Grinning Ghoul” che molto probabilmente era originariamente
“Nocturne Macabre”. Da ultimo va detto che Bloch scrisse anche una storia
intitolata “Nocturne” che fu pubblicata in un’antologia da Tor nel 1985 a cura
di Charles Grant. Non sappiamo quando Bloch la scrisse ma anche in questo caso
il narratore non era un ghoul, ma un essere umano con un atteggiamento “insolito”
nei confronti dei cadaveri.
Nessuna
certezza ma consiglio di leggere entrambi i racconti qui citati e chiaramente
Cthulhu & Psycho dove troverete anche tutte le lettere di Lovecraft a
Bloch, per la prima volta in italiano!
Bene
- ecco un'altra puntata del diario, scritta mentre scendiamo da Athol.
"H.
Warner Munn è passato e mi ha dato una copia di The King in Yellow".
Lovecraft
inviò questa cartolina in una busta a sua zia Lilian Clark aggiungendo anche “Al
sicuro ad Athol dopo un viaggio piovoso ma non spiacevole".
Ci
sarebbe molto da aggiungere e non è escluso un seguito.
H. W. MUNN & H. P. LOVECRAFT 1
“Gli
autori popolari non apprezzano e apparentemente non possono apprezzare il fatto
che la vera arte sia ottenibile solo rifiutando la normalità e la
convenzionalità in toto, e avvicinandosi a un tema completamente epurato da
ogni punto di vista abituale o preconcetto.” Così scrive Lovecraft sulle
colonne del The Eyrie, nel numero di
marzo del 1924 di Weird Tales. H. P. Lovecraft vedeva la narrativa come un
qualcosa che doveva essere unico, non convenzionale e il più originale
possibile a prescindere dalla sua vendibilità. Nella stessa lettera aggiunge
che “Selvaggi e “diversi” per quanto possano considerare i loro prodotti
quasi-weird, rimane un dato di fatto che la bizzarria è solo in superficie; e
che fondamentalmente ribadiscono gli stessi vecchi valori convenzionali,
motivazioni e prospettive. Il bene e il male, l'illusione teleologica, il
sentimento zuccheroso, la psicologia antropocentrica: il solito mercato
azionario superficiale, e tutto attraversato dall'eterno e ineludibile luogo
comune.”
Sono
sicuro che se Lovecraft avesse accettato il lavoro come editore quando J. C.
Henneberger glielo offrì nel 1924, probabilmente sarebbe stato un duro editore
e la rivista avrebbe preso una strada decisamente diversa. Gran parte della
narrativa accettata da Edwin Baird e Farnsworth Wright sarebbe stata, senza
dubbio, respinta da Lovecraft. Ma forse è
meglio così altrimenti non avremmo conosciuto il Lovecraft scrittore.
Tornando alla lettera e alla sua concezione della narrativa non è chiaro con
chi ce l’avesse Lovecraft. A quali storie o autori si stesse riferendo. Forse
non era neppure gli autori di Weird Tales,
anche se è probabile che la maggior parte lo fosse. Quello che è chiaro è che
Lovecraft pone una rottura, scava un solco con la scrittura di storie
convenzionali, parla di creare un racconto originale, pensando fuori dagli
schemi. Questo richiedeva la sua mente creativa. Qualcosa che anche lui cercava
di fare e che voleva facessero altri scrittori.
Quindi,
nel tentativo di divulgare qualcosa di weird e originale, Lovecraft diede
questo suggerimento sempre dalle stesse colonne di Weird Tales: “Prendete una storia di lupo mannaro, per esempio: chi
ne ha mai scritta una dal punto di vista del lupo, e simpatizzando fortemente
con il suo modo di essere?”
A
provare a seguire l’indicazione di Lovecraft fu H. Warner Munn scrivendo “The
Werewolf of Ponkert”, il primo racconto pubblicato di Munn. Riguardo alla
storia di Munn, Farnsworth Wright affermò: "È stata la popolarità della
storia del lupo mannaro del signor Quinn che ci ha portato a presentare The
Werewolf of Ponkert, di H. Warner Munn, nel numero degli ultimi mesi")
"The Werewolf of Ponkert" divenne la storia di copertina del numero di
luglio 1925 di Weird Tales, lo stesso
numero in cui Robert E. Howard fece il suo debutto con "Spear and
Fang".
Non
è chiaro se Lovecraft abbia mai commentato la storia di Munn in "The
Eyrie" e nei successivi numeri di Weird Tales. È possibile che quando
"The Werewolf of Ponkert" fu pubblicato per la prima volta, Lovecraft
non notò che era collegato alla sua lettera del marzo 1924 in "The
Eyrie", non comprese che la sua lettera ispirò Munn. Oppure, essendo un
gentiluomo, non fece notare che Munn aveva seguito il suo consiglio, quello che
è certo è che Munn lo ha riconosciuto incontrandolo personalmente. Inoltre
sembra ci siano alcuni indizi, dello stesso Munn che indicano che Lovecraft
potrebbe aver riconosciuto gli sforzi di Munn. Scrive Munn in una sua lettera
(Munn, H. Warner. “HPL.” Whispers, Whole Number 9, Vol. 3, no. 1 dic 1976):
“Pensando all'idea in prima persona offerta da Weird Tales, di un racconto formulato dal punto di vista del
mostro, io l'ho scritto, inviandolo all'editore di Weird Tales Farnsworth Wright, e lui l'ha comprato a [sic] al
solito prezzo di un centesimo a parola. Ho ricevuto un assegno di 65 dollari.
Tombola! Adesso ero uno scrittore. E come risultato del racconto, ho ricevuto
una lettera di congratulazioni dall'uomo che aveva scritto la lettera all’Eyre suggerendo la storia.
Munn
aveva 22 anni all'epoca e fino a quel momento aveva pubblicato solo poche
poesie ma nessun racconto. Il che significa che la sua prima volta nella
narrativa breve è stata dovuta a Lovecraft e al contempo è stato un successo
ottenendo anche la copertina. La "nota" che Lovecraft ha scritto a
Munn, per quanto ne sappiamo, non esiste più, quindi è impossibile sapere se
sia stata scritta semplicemente per congratularsi con Munn per aver scritto una
buona storia di copertina, o per aver utilizzato l'idea di Lovecraft dalla sua
lettera del marzo 1924. Inoltre, Munn non approfondisce ulteriormente il
contenuto della nota.
Lovecraft & Cook
Fu
W. Paul Cook, un caro amico di Munn, a indicare a Munn la lettera di Lovecraft su
Weird Tales del marzo 1924. Cook, un
tuttofare, era “un tipografo, uno scrittore dilettante, un editore di libri e
diverse volte presidente della Amateur Press Association”. Dati i contatti di
Cook nel giornalismo amatoriale all'epoca, era anche uno stretto amico di
Lovecraft, ma chi era che diceva che Lovecraft non aveva amici e era un
solitario? Ah forse si trova in quel libro autobiografico di Michel Houellebecq
che in molti hanno scambiato per un saggio su Lovecraft. Quindi, Cook chiese a
Munn se gli sarebbe piaciuto incontrare Lovecraft, e Munn accettò su due piedi.
Ecco che quindi Munn e Cook partirono da Athol Massachusetts e si recarono a
Providence, a casa di Lovecraft. Un viaggio che avvenne quasi due anni dopo la
nota di congratulazioni di Lovecraft a Munn, nell'estate del 1927. Lovecraft
descrisse dettagliatamente la visita dei due a Clark Ashton Smith in una
lettera del 2 agosto 1927:
“Anche gli altri miei
ospiti sono stati i benvenuti: Morton, Long e i suoi genitori, Cook e Munn.
Munn è un giovane molto promettente di tipo biondo e muscoloso. Probabilmente
diventerà un romanziere piuttosto che un fantasista, e quindi avrà maggiori
possibilità di successo professionale.[1]”
Si
prega di notare il tono secca di Lovecraft che voleva rimanere solo. E di come
quasi nessuno lo andasse mai a trovare… proprio un solitario!
Naturalmente,
Munn ha continuato a scrivere weird fiction (principalmente horror) e, sebbene
non abbia avuto successo, né fosse prolifico come Lovecraft, è riuscito a
scrivere alcune storie davvero memorabili che vengono lette ancora oggi. Alcune
dei suoi racconti più importanti provengono dalla sua serie di lupi mannari
chiamata Tales of the Werewolf Clan.
Dopo questo primo incontro, tra i due scrittori nacque una lunga amicizia e una
continua corrispondenza, con vari viaggi occasionali tra le loro città
d'origine per vedersi. Già proprio un Solitario!
A
proposito delle storie di Munn, Lovecraft una volta disse: “È un peccato che le
riviste più pagate vadano così insistentemente verso il prosaico. È qui che il
giovane Munn è fortunato: i suoi racconti hanno tutti più sapore di avventura e
romanticismo che di bizzarro, quindi troverà sempre un'accoglienza pronta.”
Riguardo
la storia di Munn pubblicata su Weird Tales nel dicembre 1930, “Tales of the
Werewolf Clan: The Master Strikes” Lovecraft scrisse a Clark Ashton Smith “Il
problema con la storia di Munn è che aderisce troppo al tradizionale romanzo di
cappa e spada: il romanzo di Stanley J.” Indipendentemente dalle sue preferenze
Lovecraft ha sostenuto gli sforzi di Munn anche se ha confessato ad August
Derleth alcuni problemi dei racconti gotici di Munn: “Sì, Munn entra in regioni
aride e sterili quando cerca di legare il suo stato d'animo e la sua tecnica di
avventura romantica al dominio del weird. Sta trascinando il povero Maestro a
tal punto che non si riesce a tenere traccia della natura e degli attributi
della creatura - anzi, l'impressione è che si limiti a conservare la struttura
soprannaturale solo per una questione di dovere - o concessione a Wright -
mentre vuole davvero scrivere un romanzo storico diretto. Ma il ragazzo è
giovane e possiamo permetterci di dargli tempo. Lascia che tolga i licantropi
ponkertiani dal suo sistema e vedi cosa può fare con un nuovo inizio!”[2]
Ma
Munn scrisse anche altre storie come “The City of Spiders” (1926), “The Chain”
(1928), “A Sprig of Rosemary,” (1933), e “Dreams May Come” (1939). L’ultima
cosa che scrisse Munn, probabilmente a causa di sopraggiunti impegni
matrimoniali e di famiglia, fu una storia in quattro parti che Weird Tales pubblicò tra settembre e
dicembre 1939 intitolato “King of the World’s Edge.” In questa serie, Munn
lavora nel contesto storico dell'esplorazione e della storia romana per tessere
storie straordinarie di scoperte del nuovo mondo, imperi barbarici e
mostri-pesce. È una specie di storia di spada e stregoneria, ma in un contesto
e un'ambientazione storici reali che includono mostri, magia e scherma, cosa
c'è che non va? La serie, in poche parole, tratta di un documento, scritto da
Ventidius Varrone, legionario anglo-romano. Documenti riscoperti dopo un
uragano nelle Florida Keys meridionali. Gli eventi nel documento scoperto si
svolgono durante l'apice del regno di Re Artù, ma Artù viene sconfitto in
battaglia, e questi sono gli ultimi giorni dell'occupazione romana in Gran Bretagna.
I soldati, insieme ad Arthur e un mago di nome Myrdhinn, vengono isolati e
lasciati a combattere i predoni sassoni invasori. Quando Arthur viene
sconfitto, Myrdhinn e gli altri legionari salpano per un posto dove nascondersi
e finiscono nel nuovo mondo dove sperimentano strane terre, nuove persone
(tribù) e strane creature. In questo nuovo mondo, tentano di creare una nuova
civiltà, ma devono prima superare alcune avversità.
Il
14 gennaio 1930 Munn sposò Malvena Ruth Beaudoin. Alla fine ha accompagnato suo
marito e Cook in varie escursioni per andare a trovare Lovecraft e ha ospitato
Lovecraft tutte le volte che il Sognatore di Lovecraft andava dai Munn. Per
comprendere meglio le loro conversazioni, Malvena lesse molte delle storie di
Lovecraft. Munn dichiarò che Malvena "trovava difficile capire alcune
delle sue storie, ma che quando Lovecraft li è andati a trovare, si è sforzato
per rendersi comprensibile in modo semplice e facile"[1]. A proposito di Lovecraft, Malvena una volta
disse: “Parla come se avesse ingoiato un dizionario.” I Munn ebbero il loro
primo figlio (John Warner) nel 1931, e un altro (James Edward) nel 1936. Con
nuove responsabilità e l'incapacità di pubblicare abbastanza storie per
sostenere una famiglia in crescita, Munn si allontanò dalla scrittura per quasi
30 anni ma continuò a scrivere e pubblicare per nove anni dopo essersi sposato,
rimanendo in amicizia sia con Cook che con Lovecraft.
Ad
un certo punto, Cook cedette a Munn la sua intera biblioteca, che
apparentemente era l'invidia di Lovecraft, come ammise in una lettera a R.H.
Barlow:
“Cook ha dato la maggior parte della sua
biblioteca a H. Warner Munn. Non ha praticamente nulla ora, tranne forse alcuni
oggetti smarriti da sua sorella nel New Hampshire. Sì, era pieno di cose
fantastiche, la migliore biblioteca del genere che abbia mai incontrato. Munn,
ovviamente, ora ha la migliore collezione.”[2]
La
perdita della biblioteca di Cook per Munn fu una progressiva strada verso le
difficoltà e un collasso nervoso a partire dalla morte di sua moglie nel 1930.
Negli anni successivi, Cook perse il lavoro quando l'azienda chiuse a causa
della Grande Depressione. Cook spiega:
“Improvvisamente
mi sono trovato sbalzato da una condizione di vita confortevole con un reddito
di circa $ 5000 a un livello senza nessun reddito e con un debito di circa $
1000. ho dato via e buttato via tutto, incluso il mio lavoro, i miei beni
immobili, i miei mobili domestici e la mia biblioteca.”[3]
Cook
ha conservato alcuni volumi selezionati e probabilmente ha dato a Munn la sua
biblioteca per custodirla. Poco dopo il 1934, Munn iniziò lentamente a ignorare
la sua corrispondenza, non rispondendo alle lettere, e Lovecraft ne fu un po’
frustrato. Durante questo periodo, Lovecraft una volta dichiarò: “Per quanto
riguarda Munn, è la persona negligente più famosa della banda…. la sua
negligenza equivale a un difetto psicologico positivo. Lovecraft continua: “Ad
esempio, Fantasy Magazine vuole
ottenere il lungo e importante articolo sulla bizzarra narrativa popolare che
ha scritto per il defunto Recluse[4]
di Cook, ma le lettere del suo editore rimangono senza risposta.” Lovecraft
probabilmente ne sentì parlare da Cook, che a quanto pare non riusciva neppure
a mettersi in contatto con Munn in quel momento. Non è chiaro perché Munn non
abbia risposto durante questo periodo. Si prese persino una pausa dalle
pubblicazioni tra il 1933 e il 1939. Nel luglio del 1934, Cook apparentemente
disse a Lovecraft che Munn era diventato “religioso”, ed era forse questo che
aveva portato Munn ad abbandonare la scrittura, oltre a ignorare Cook e
Lovecraft. A questo proposito, Lovecraft disse a R. H. Barlow:
“Cook
dice che si prenderà cura di Munn di persona e gli darà l'inferno. Munn ha
molte proprietà di Cook sotto la sua custodia e non risponderà a nessuna
domanda al riguardo. Cook avanza la teoria secondo cui il fanatismo religioso
di Munn è responsabile del suo rozzo silenzio, e che ha cancellato tutti gli
atei dai suoi libri e non avrà niente a che fare né con noi né con gli
interessi con cui siamo collegati. Mi sembra però del tutto inverosimile.”
Sembra
che Cook avesse bisogno di accedere alla biblioteca che, un anno prima, aveva
dato a Munn, ma che questi gli negò questo favore per motivi ignoti. Lovecraft
era un po' amareggiato nei confronti di Munn e iniziò a citarlo in maniera
negativa nelle sue lettere, definendolo “l'inafferrabile e invisibile lupo
mannaro di Ponkert" e "il lupo mannaro". Negli scritti
autobiografici di R.H. Barlow, nella sezione intitolata “Memories of Lovecraft
1934”, Barlow scrisse “H. Warner Munn ha una tale fede nel soprannaturale da
averlo indotto a diventare cattolico dopo il suo matrimonio; e quasi ripudiò il
suo lavoro precedente come morboso e orribile. Recentemente ha scritto una cosa
che Lovecraft ha considerata come squallida.”
A
parte le lettere di Lovecraft, non c'è alcuna spiegazione del perché Munn si
fosse allontanato sia dai suoi amici che dalla pubblicazione durante questo
periodo. Potrebbe essere stato a causa di impegni religiosi dato che, per un
certo periodo, Munn è stato membro del consiglio della chiesa luterana
dell'Ascensione. O forse doveva stare semplicemente più vicino alla sua
famiglia. In ogni caso Munn riapparve nel 1939, quando presentò la sua serie
"King of the World's Edge" a Weird
Tales. E poi sparì di nuovo avendo due figli e una moglie da mantenere (e
altri due figli nati negli anni Quaranta) e, quando Lovecraft morì nel marzo
del 1937, Munn rimase sorprendentemente in silenzio.
Comunque
sia, Lovecraft e Munn sono stati buoni amici per molti anni. E, verso la fine
della vita di Munn, ha scritto una reminiscenza in due parti del suo vecchio
amico per la fanzine Whispers,
descrivendo in dettaglio i bei ricordi che aveva visitato, viaggiato e
intrattenuto lunghe conversazioni con Lovecraft. E, anche se Lovecraft non
preferiva le storie gotiche tradizionali, si è complimentato riguardo alcune di
queste stesse opere e altre di Munn ai suoi colleghi scrittori. Lovecraft era
particolarmente affezionato a due dei primi lavori di Munn, “The City of
Spiders” e “The Chain”. Lovecraft ammette ad August Derleth che “'The Chain' è
certamente il suo miglior libro fino ad oggi."[5]
Inoltre, "City of Spiders" era uno dei preferiti di Robert E. Howard,
come ammise in una lettera del 1934 a Lovecraft: ricordo la sua "Città dei ragni" come una delle storie più
sorprendenti e potenti che abbia mai letto; e i suoi “Racconti del clan dei
lupi mannari” hanno avuto il vero successo storico.”[6] Munn ha avuto una vita molto intrigante,
soprattutto nella sua educazione. Sua nonna corrispondeva con Jules Verne e H.
G. Wells, e all'età di sette anni Munn afferma di aver letto 100 libri, tra cui
Les Miserables, la Bibbia e Anatomy of Melancholy di Burton[7].
Era uno studente astuto e sveglio, amava in particolare la storia medievale e
Giovanna d'Arco. L'ultimo lavoro scritto da Munn, “The Lost Legion”, fu uno
degli aspetti più importanti per cui Lovecraft sosteneva che Munn avesse un
grande talento per l'avventura e il romanticismo. Fu pubblicato nel 1980 ed è
uno spaccato magistrale della storia romana e del suo impero. Si concentrava
sull'ossessione dell'imperatore Caligola di liberare l'impero da un solo uomo,
quindi invia una legione di soldati in una missione suicida per eliminare
quest'uomo. Durante la missione, incontrano un ostacolo dopo l'altro. Il
romanzo è entrato in nomination nel 1981 per il Balrog Award e Munn morì quello stesso anno, il 10 gennaio,
lasciando dietro di sé diverse storie meravigliose...
[1] Munn, H. Warner. “HPL: A Reminiscence” Whispers, n. 13-14
(dicembre 1976).
[2]
Lovecraft, H. P., e R. H. Barlow, "1934." In O Fortunate Floridian: H. P. Lovecraft's Letters to R. H.
Barlow, University of Tampa Press, 2016.
[3] W.
Paul Cook a Donald Wandrei, 23 agosto 1931, citato in W. Paul Cook: The Wandering Life of a Yankee Printer. Hippocampus
Press.
[4] Rivista.
[5] Lovecraft, H. P., e August Derleth.
"1932." In Essential Solitude:
The Letters of H. P. Lovecraft and August Derleth: 1932-1937. Vol. 2. New
York, Hippocampus Press, 2013.
[6] Howard,
Robert E., e H. P. Lovecraft. "1932." In A Means to Freedom: The Letters of H. P. Lovecraft and Robert E.
Howard: 1930-1932. New York, Hippocampus Press, 2009.
[7] Reginald, R. Science Fiction and Fantasy Literature. Vol. 2. Detroit: Gale
Research Company, 1979.
[1]
Lovecraft, H. P., and Clark Ashton Smith. “1927.” In Dawnward Spire, Lonely Hill: The Letters of H.P. Lovecraft and Clark
Ashton Smith, David E. Schultz e S. T. Joshi, Hippocampus Press, 2017.