giovedì 7 novembre 2019

HARRY POTTER O HOWARD PHILLIPS?





Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Harry Potter. Ok nessuno. Alzi la mano chi ha letto almeno alcuni dei libri o visto uno dei film. Ok, qualcuno c’è. Il mondo magico creato da J. K. Rowling ha attratto molti bambini (e adulti) in tutto il mondo con le pagine dei suoi romanzi - un'impresa che pochi avrebbero previsto dopo i vari rifiuti che i suoi dattiloscritti incontravano, ma poi a un certo punto tutto è cambiato! Ma ha fatto tutto da sola? La Rowling suggerì che Harry Potter entrò nella sua mente completamente formato mentre viaggiava sui treni e così sfornò sette libri da cui furono tratti otto film che in seguito la resero milionaria. Ma il maghetto Harry Potter è entrato nella sua mente così di punto in bianco? Non ne abbiamo certezza alcuna, dobbiamo fidarci ma non possiamo esimerci da notare alcune curiose coincidenze con un testo poco noto di H.P. Lovecraft che da il titolo a una raccolta di racconti intitolata “La Stanza Sbarrata” (The Shuttered Room) pubblicato postumo nel 1959 dalla Arkham House in cui aleggiano una serie di similitudini con le storie della Rowling.

A prima vista le opere dello scrittore del New England H.P. Lovecraft e i romanzi di H.P. della scrittrice inglese J. K. Rowling non hanno nulla in comune. Però leggendoli attentamente emergono alcune curiose coincidenze anche se la Rowling non ha mai menzionato H.P. Lovecraft tra le sue influenze. Prendiamo il racconto “La Conca delle Streghe” (Witches' Hollow) scritto da Lovecraft e Derleth, in cui il personaggio principale, un maestro, si trasferisce da una zona rurale del Massachusetts e incontra uno studente promettente—quasi un piccolo genio—che rifiuta di studiare, dicendo che è la volontà di suo padre a cui obbedisce senza fare domande. Ah! Il giovane in questione si chiama Andrew Potter. Il giovane mister Potter è un po' un enigma: si iscrive alla quinta elementare, ma per capacità potrebbe facilmente passare direttamente alla seconda o terza media.
L'insegnante chiede in giro per la città della strana famiglia del ragazzo e dopo vari dinieghi il proprietario di un negozio, con uno sguardo enigmatico gli chiede: “Non hai mai sentito parlare del vecchio mago Potter?”
Si tratta solo di una coincidenza, o anche a voi è venuto in mente che Andrew Potter possa essere il prototipo di Harry Potter?

Nel racconto originario la soluzione sembra essere nel contato con una “pietra” appesa al collo del ragazzo che deve essere tolta per annullare l’incantesimo che suo padre ha lanciato su di lui. “Queste pietre… portano i sigilli... degli dei antichi” si dice nella storia. Dopo le domande dell'insegnante sulle pietre, che considera solo “superstizioni”, la risposta che ottiene è: “Se la pietra non ha senso, non ha potere. Se non ha potere, non può influenzare il giovane Potter.”
Non sappiamo se l’autrice del maghetto più famoso del mondo ha letto “Witche’s Hollow” certo è che il primo libro della Rowling si intitola “Harry Potter e la pietra filosofale!”
Nella stessa raccolta di storie di H.P. Lovecraft c’è un altro racconto scritto sempre in collaborazione tra Lovecraft e Derleth, “L’ombra nell’attico” (The Shadow in the Attic) dove un certo Adam Duncan eredita dal suo eccentrico zio una casa con un tetto spiovente; lo zio è un uomo molto temuto. “Chi potrebbe emettere più di un timoroso sussurro sui poteri oscuri sotto il comando di Uriah Garrison?” si afferma nella storia riferndosi al vecchio zio deceduto, frase questa in cui Uriah Garrison potrebbe essere tranquillamente sostituito da Lord Valdemort. In ogni modo nel racconto un vicino di casa vede la bara e dubita che contenga il corpo di Garrison. Suo nipote Duncan Ashe, pardon Adam Duncan, nel frattempo, si ritira nella biblioteca dello zio, piena di libri antichi e moderni sulla stregoneria. E in questi libri scopre le annotazioni fatte dal suo misterioso avo, che gli fanno scoprire che suo zio aveva un forte interesse nei succubi e nel cercare di mantenere l'essenza vitale da un'esistenza all'altra. Questa essenza, anima o forza vitale sembra molto simile all’horocrux di Harry Potter: l’essenza di Lord Valdemort collocata in vari oggetti protetti magicamente per poterla recuperare dopo la sua morte. Ed ecco che così Adam Duncan—scusate Duncan Ashe è un personaggio della saga di Harry Potter—deduce che probabilmente suo zio stava cercando di prendere il controllo di un nuovo corpo espellendo la forza della vita all'interno e sostituendola con la propria essenza. Insomma un po’ come Lord Voldermort…
Ma continuiamo con il racconto “L'orrore nella campata centrale” (The Horror from the Middle Span), in cui Derleth elabora un’idea di Lovecraft. Siamo nel 1948 e un pronipote si reca in Massachusetts per reclamare la casa e la proprietà abbandonate di suo zio Septimus Bishop, scoparso 19 anni prima—Septimus come Septimus Weasley della Rowling.  Nel corso dei suoi sforzi per trovare la casa, il protagonista incontra cittadini piuttosto scontrosi: il suo avo non era molto amato anzi era molto temuto dai locali.
Soprattutto un certo Tobias Weasley, pardon Whateley, che gli racconta che Septimius è stato assassinato dai vicini.
Nella ricerca della casa il protagonista trova alcune lettere e una di queste lo attira particolarmente. Ed è interessante per noi soffermarci sul nome di chi ha scritto la lettera in questione.
La lettera misteriosa che attira l’attenzione del pronipote si conclude con: “Saluti nel nome di quello che non deve essere nominato.” (in inglese, Who is Not To Be Named).
Anche qui ritorna in mente uno dei punti di forza della Rowling in quanto solo Harry Potter chiama Lord Valdemort per nome. Tutti gli altri ne hanno paura e non osano pronunciare il suo nome  “colui che non deve essere nominato”  (in inglese, He Who Shall Not Be Named).
Insomma la Rowling ha tratto ispirazione dalle opere di H.P. Lovecraft?
Harry Potter sta per H. P. Lovecraft?
Queste qui elencate sono probabilmente tutte coincidenze, personalmente ho una conoscenza limitata dei testi della scrittrice inglese, forse esistono prove ben più evidenti, forse no, ma mai dire mai…

La sensazione che ho però è che la Rowling non è entrata in Diagon Alley da sola ma seguendo le orme di H.P. Lovecraft.