LO STRANO TRIANGOLO
LOVECRAFT-JACKSON-BRAITHWAITE 3/3
Insomma Lovecraft e la
Jackson si persero definitivamente di vista nel 1922. Dopo quell’anno i
riferimenti a Braithwaite nelle lettere private di Lovecraft praticamente
svaniscono se non in riferimento a quando qualcuno della banda letteraria
veniva citato come accadde, per esempio, il giorno 11 giugno del
Il tuo genio è tutt'altro che poco apprezzato - anzi, Long mi
dice che sei menzionato nella nuova antologia Braithwaite, (che non ho visto)
un onore che non deve assolutamente essere sottovalutato.
Anche qui risalta come
Lovecraft faccia indirettamente i complimenti anche a Braithwaite a dispetto di
quanto scrisse anni prima quando scoprì la sua esistenza. Possibile quindi che
avesse cambiato idea e non giudicasse dal colore della pelle o che, forse è più
probabile, quella lettera privata e piena di insulti ma estemporanea del 1918,
fosse scaturita dalla sua penna per la rabbia di un idillio interrotto con la
Jackson proprio da Braithwhite?
È una delle stranezze di
Lovecraft che, nonostante tutti i suoi pregiudizi razziali e le sue prime
critiche contro Braithwaite per aver pubblicato “versi liberi”, sembrava
davvero rispettarlo sia per la sua posizione nella letteratura americana, sia
come editore letterario e critico. Che è ciò che sembra aver, dopo alcuni anni,
portato Lovecraft e Braithwaite a scriversi l’un l’altro.
Durante la mia visita
alla John Hay Library, mi è stato gentilmente concesso di leggere la lettera
del 7 febbraio del 1930, periodo in cui Lovecraft e la Jackson si erano ormai
definitivamente persi di vista. È una delle pochissime lettere rimaste in cui
Lovecraft scrive a Braithwaite in risposta a un’altra lettera che ormai è andata
perduta.
“Caro Mr. Braithwaite:—”
Sono contento che abbiate trovato meritevole il poema di Mr.
Long, & spero che la sua opera possa essere riconosciuta ampiamente—infatti
l’incoraggiamento derivato dal riconoscimento avrebbe senza meno l’effetto di
stimolarlo con sempre maggior forza e convinzione. Ci sono pochissimi poeti -
così come sono pochi gli scrittori di prosa - che esprimono appieno quel senso
del cosmico e del meraviglioso che è una realtà così potente per molte persone sensibili. Non troverebbe Weird Tales
un terreno di raccolta molto ricco per materiale poetico; sebbene contenga
spesso ottimi versi di Clark Ashton Smith, che voi avete occasionalmente
menzionato nell'antologia. Se il signor Smith riuscisse solo a frenare la
frequente tendenza alla stravaganza, penso che il suo lavoro sarebbe di
importanza ancora maggiore di quanto non lo sia. Ora sta entrando in una certa
misura nel campo della prosa, con fantasie e racconti esotici.
Che cosa sta facendo qui
Lovecraft? Sta elogiando e raccomandando i suoi amici Long e Smith a una
persona di colore che non apprezzava? Sta cercando di attrarre l’attenzione di
Braithwaite? Difficile crederlo se ci ritornano in mente le frasi della lettera
del 1918, forse era davvero solo rabbia allora?
Nel secondo paragrafo
Lovecraft poi, dopo tanti anni, torna a parlare di Winifred Virginia Jackson:
Mi fa molto piacere apprendere dei continui progressi della
Signorina Jackson, il cui lavoro ha dato un'impressione così istantanea di
autentico genio un decennio fa. Ho visto e apprezzato i suoi versi successivi
qua e là, e sono interessato alla prospettiva di un romanzo dalla sua penna.
Starò all'erta sia per questo che per i racconti. Fin dall'inizio mi è sembrato
certo che la sua opera avesse quella sicurezza di intuizione ed espressione che
contraddistingue l'arte genuina, e la conferma più autorevole di quel mio
giudizio è molto gratificante.
Wow! Lovecraft la seguì a
livello letterario per anni! Lovecraft scrive che sin dall’inizio aveva capito
che la Jackson era narrativamente potente e genuina e aggiunge che “la conferma più autorevole di quel mio giudizio
è molto gratificante”.
Quindi il giudizio di
Braithwaite è più autorevole del suo, scrive. Come si concilia tutto questo con
la furiosa e razzista lettera del 1918?
Ah, e come mai Lovecraft
scrive “Signorina Jackson” e non “Signora Braithwhite?”
Vedremo e analizzeremo in
Howard
Phillips Lovecraft & Winifred Virginia Jackson estensivamente le
collaborazioni tra Virginia e Lovecraft come “The Crawling Chaos” e “The Green
Meadow” e non solo…
La lettera a Braithwaite infine
termina come era iniziata, con la promozione dell’abilità e delle opere di
altri scrittori da parte di Lovecraft che dopo aver incensato Long e Smith fa
lo stesso con Doorways to Poetry di
Maurice W. Moe. Lovecraft chiude infine la lettera con:
Again expressing my appreciation—
yr oblg’d & obt servt
H. P. Lovecraft
In cui chiaramente si
evince la stima di Lovecraft nei confronti di Braithwhite a oltre dodici anni
da quella sua lettera-sfogo. Forse perché dietro c’era la questione amorosa con
Winifred Virginia Jackson? Il prossimo saggio Howard Phillips Lovecraft &
Winifred Virginia Jackson getterà finalmente un po’ di luce…