venerdì 18 febbraio 2011

R'lyeh e la piramide sottomarina di Yonaguni


Blocchi titanici e scivolosi... piramide immensa… certo ne abbiamo sentito parlare raramente in Italia, e quasi sempre in news brevi e poco approfondite. Come se si trattasse di folklore e dicerie asiatiche. Ecco come ci è stata dipinta la piramide di Yonaguni, un’immensa struttura sottomarina che invece infiamma l'immaginazione di ricercatori e studiosi di misteri in tutto il mondo.
Questa struttura piramidale situata a oltre 25 metri di profondità al largo dell'isola giapponese di Yonaguni, lascia a bocca aperta anche il più scettico degli scettici. È lunga oltre 200 metri e alta oltre 30, e sembra sia sprofondata in mare a causa di un terremoto. Le foto e i filmati dell’edificio mostrano un complesso di gradini immensi, angoli aguzzi, strutture che verrebbe quasi voglia di definire non-euclidee, come qualcuno fece tempo fa in un racconto famoso. La piramide, scoperta nel 1985, è stato ipotizzato possa risalire a un'epoca particolarmente remota: intorno ai 10000 anni fa. Non stiamo parlando di fantascienza o di una bufala, la struttura esiste ed è diventata la meta di appassionati di subacquea, di ricercatori e di scienziati. Basta un semplice brevetto advanced open water e chiunque può immergersi per dare un’occhiata! La prova è talmente evidente e inconfutabile che si è acceso un dibattito tra ricercatori, scienziati, studiosi di dottrine più o meno occulte, che considerano la piramide vestigia dei perduti continenti di Atlantide e/o Mu.
Masaki Rimura, geologo dell'università Ryukyu di Okinawa, che per primo se ne è interessato,  ha rilasciato Al Sunday Times un’intervista nella quale ha dichiarato che non si tratta di una struttura naturale. Anche il famoso Robert Schoch, geologo all'università di Boston, scrive in proposito: "scavati nella roccia ci sono tanti gradini alti un metro. E' impossibile che un'opera simile sia dovuta all'erosione dell'acqua e, tanto meno, ad assestamenti delle rocce". A questo punto sono apparse le smentite dell’establishment scientifico per mezzo del geologo tedesco Wolf Wishmann, che sostiene che Yonaguni sia stata generata casualmente dalla natura. Ecco che quindi la scienza ufficiale, nicchia davanti alla estrema singolarità della piramide, e prende in considerazione soltanto due ipotesi: che si tratti di un'opera dell'uomo, oppure di una “casualità geologica” rara ma naturale.
Se gli scienziati avessero letto i racconti di H.P. Lovecraft forse…

Superfici troppo grandi per appartenere a qualunque oggetto terrestre e detestabili per le immagini e i geroglifici di cui sono coperte [...] Johansen e i suoi uomini sbarcarono sulla riva fangosa che si stendeva davanti all'acropoli d'incubo e si arrampicarono sui blocchi titanici e scivolosi che certo non erano una scala fatta per i mortali...

Ecco come  Lovecraft nel 1926 descrive R'Lyeh, la tomba-dimora dei Grandi Antichi ne Il richiamo di Cthulhu. Basta guardare le fotografie della piramide sommersa per sentir correre lungo la spina dorsale un brivido. Forme e dimensioni che sembrano davvero progettate per l'anatomia di qualche divinità dormiente. Il ritrovamento di arnesi da lavoro e tavolette di pietra con incisioni indecifrate, e di un immenso rilievo a forma di tartaruga, sembrerebbero dare ragione a chi guarda a Yonaguni come a una struttura artificiale. Questo però cozza con quanto dice la scienza ufficiale, cioè che gli uomini di un’epoca tanto remota non possedessero le conoscenze tecniche per realizzarla. Quale è la verità? Dove si trova la soluzione? Forse tra gli scritti di Lovecraft, forse tra i suoi costruttori non-umani? Non è difficile immaginare un dio tentacolare che attende, immortale, il momento in cui le stelle, stando nella giusta posizione, apriranno la sua cripta e gli permetteranno di riemergere da R’yleh. Lovecraft scrive in proposito che Cthulhu dorme e che un Elder Sign lo tiene inchiodato nella sua tomba. Un sigillo quindi, un sigillo degli dei primievi. In molte mitologie del mondo proprio la tartaruga rappresenta il fondamento dell’universo. Il dio primordiale. Che la tartaruga, mitologicamente parlando, ritrovata a Yonaguni sia l’Elder Sign che intrappola Cthulhu nella sua tomba?
A Yonaguni la Tartaruga  è una formazione rettangolare di circa 100 m per 40 m, e di circa 20 m in altezza e la cui parte più alta oggi si trova a solo 5 m sotto la superficie.

Certo a vederla così sembra proprio una tomba, una sorta di protezione per evitare che un immenso mostro ne fuorisca.
Ipotesi fantasiose naturalmente come le leggende della mitologia giapponese che narrano di lotte tra dragoni di mare e polipi giganti. In ogni modo dovendo scegliere se stare dalla parte degli scienziati o di chi crede in Atlantide e Mu, l'appassionato di letteratura weird dispone di una terza opzione: quella dello stupore e dell’incanto. Che, tra l’altro, non è detto che sia l’opzione sbagliata…

martedì 1 febbraio 2011

La Tomba da Non Fotografare


E’ davvero insolito che nel terzo millennio, in uno dei paesi più liberali del mondo, viga uno strano divieto. Stiamo parlando degli Stati Uniti d’America, bene qui, due anni fa, in quel di Providence, nello Swan Point Cemetery, il camposanto dove si trova la tomba del grande scrittore horror Howard Phillip Lovecraft, la scrittrice Caitlin R. Kiernan insieme con un’amica fotografa si reca in pellegrinaggio e scatta alcune immagini della tomba, come viene fatto giornalmente da molte altre persone.
Ma è a questo punto che la Kiernan viene “attaccata” dai responsabili della sicurezza del mausoleo che le intimano di cancellare gli scatti. Il regolamento del cimitero lo vieta tassativamente, sostengono. Lei tra lo stupito e l’annoiato protesta e non ottempera e allora sono insulti e minacce.
La guardia cerca di fargliele cancellare con la forza, anche se non c’è un solo cartello che proibisca di fare foto. La pietra tombale di Lovecraft è una delle più fotografate al mondo. Perfino sul sito del cimitero non c’è segnalato che non si possono scattare foto, ma non si dimenticano di scrivere che non sono consentiti fiori di plastica. Strano davvero.
“Quando la mia amica era ormai già in auto, spaventata io scrutai la guardia negli occhi e gli dissi che avrei denunciato il suo comportamento. A quell punto quello si è messo ha urlare che io non avrei dovuto fare una cosa del genere, chiaramente in maniera molto scurrile. Era un uomo bianco, di mezza età, con la barba incolta sale e pepe che parlava con un forte accento del Rhode Island. Doveva aver bevuto in quanto il suo alito puzza d’alcol e credo che fosse ubriaco.
Insomma i contorni del giallo o del noir ci sono tutti, inoltre una guardia di sicurezza ubriaca che vigila sulla tomba di Lovecraft, come se fosse posseduto dalla follia e con una barba di almeno tre giorni…, mi chiedo costui aveva anche gli occhi sbarrati?
Strana storia davvero.


Nella foto Alan che nel 2000 si era recato presso la tomba del Maestro di Providence ed ha scattato questa foto. La riportiamo solo per curiosità, chiedendoci se quello che si vede sulla destra non possa essere lo spirito del Solitario di Providence che si appresta a salutare un suo fan.

mercoledì 26 gennaio 2011

Scoperte le Montagne della Follia?


  
L’Antartide è uno di quei luoghi della terra che mi ha sempre affascinato, sin da ragazzo, per quell’aura di mistero, di impenetrabilità e di timore reverenziale che ispira. Questa sua caratteristica le deriva dal fatto di essere l’ultimo continente del nostro pianeta a essere stato scoperto; e nonostante i progressi e le spedizioni scientifiche degli ultimi anni costituisce ancora una delle ultime zone sconosciute del globo. Ho sempre desiderato andarci.
La notizia è stata per me un lampo a ciel sereno: una montagna scoperta nelle profondità dei ghiacci dell’Antartide. Mi chiedo subito se potrebbe trattarsi delle Montagne della Follia descritte da H.P. Lovecraft? Inoltre recentemente, alcuni strani, forse sarebbe meglio dire inusuali, bizzarri batteri, sono stati scoperti in un abissale lago polare. Circa tre anni fa venni per caso a conoscenza di una notizia incredibile, alla quale non riuscivo a credere: la scoperta di un immenso lago subglaciale di acqua dolce sotterranea situato a quasi 3600 metri sotto le nevi del Polo Sud. Il lago è lungo 250 km, largo 50 km, profondo 600 metri ed ha una superficie di 12.000 km2, praticamente quanto la Campania. I russi che lo scoprirono nel 1974 lo battezzarono Lago Vostok: ma hanno cominciato a studiarlo solo nel 1996 grazie a tecniche di indagine radar e all’analisi di dati sismici.
Si trova proprio al di sotto di una delle più importanti stazioni di perforamento in Antartide: da qui proviene la carota più lunga finora estratta, che ha permesso di studiare ghiaccio vecchio di 420.000 anni. La perforazione ha raggiunto i 3623 metri di profondità, ed è arrivata a 120 metri dalla superficie del lago, e fino ad allora non si erano verificati impedimenti tecnici al suo proseguimento.
Gli scienziati ipotizzano che il lago, la cui età stimata è di almeno 1,5 milioni di anni, possa contenere forme di vita particolari, evolutesi in condizioni estreme e di completo isolamento, in assenza di luce, a temperature di 1-2°C sotto lo 0, e a una pressione di 350 atm. L’apertura di una connessione con la superficie, insieme all’inquinamento prodotto dai liquidi di perforazione, potrebbe inquinare e danneggiare in modo irreversibile questo incredibile ecosistema, per cui il mondo scientifico è arrivato alla decisione di arrestare la perforazione fino a che non si sarà trovato un modo per condurre le ricerche senza pericolo di inquinamento o di danni all’ecosistema del lago. Intanto l’analisi effettuata sulle carote ha portato alla luce frammenti di ghiaccio primordiale in cui sono presenti di piccole quantità di microbi e altre bizzarre creature microscopiche sconosciute. Questi batteri provengono molto probabilmente dal cosiddetto “ghiaccio accresciuto”, cioè originato da acqua di lago ricongelata. Ipotesi che porta a concludere che “molte altre strane cose aspettano di essere scoperte nel lago Vostok”, come sostiene Richard Hoover della NASA.
Le compagnie petrolifere che stanno perforando, ove consentito, i ghiacci alla ricerca dell’oro nero stanno disturbando qualcosa… o qualcuno?

Are the stars right?
Could the Old Ones be returning?

Così scriveva il Solitario di Providence eppure oggi sembra che gli Old Ones(i Grandi Antichi) siano già qui!
Interessante, no?
Immagino che alcuni di voi conoscessero la notizia per averla vista sul web o letta sui giornali. Chi lo sa, è meglio riportarla in quanto di solito escono notizie stupide e poco importanti. È possibile che combinando le nostre conoscenze dai dati venga fuori qualcosa di straordinario, perché straordinario sarebbe se H.P. Lovecraft si rivelasse non solo uno scrittore ma anche una sorta di profeta, magari inconsapevole.
Bene, leggiamo quanto riporta la BBC:

PICCHI FANTASMA MAPPATI SOTTO IL GHIACCIO
Gli scienziati hanno completato la loro missione che era quella di mappare una delle montagne più straordinarie della Terra. Gamburtsevs, questo il nome di una serie di picchi che hanno le stesse dimensioni delle Alpi Europee, ma a differenza di queste, sono nascosti, sarebbe meglio dire sprofondati sotto tonnellate di ghiaccio al centro del continente Antartico. I dati, raccolti da una squadra internazionale che ha lavorato a lungo in condizioni estreme come temperature sotto zero e notti infinite probabilmente aiuteranno a risolvere il mistero di questa scoperta. La loro presenza, scoperta per la prima volta negli anni cinquanta, era del tutto inaspettata.

Anni cinquanta? Lovecraft era morto da quasi tre lustri ormai…

Gli scienziati ritenevano che l’interno del continente sarebbe stato praticamente piatto.
Le tecnologie odierne di rilevamento a distanza hanno invece dimostrato esattamente il contrario. Si tratta in effetti di un paesaggio molto frastagliato anche se sepolto sotto 4 km di ghiaccio. I dati ricavati dai ricercatori saranno analizzati nei prossimi mesi, ma il dottor Fausto Ferraccioli, della British Antarctic Survey, annuncia: “Possiamo confermare che sono lì sotto; le abbiamo viste sotto il ghiaccio. Non solo sono simili come dimensioni alle Alpi Europee, ma sono anche simili nell’aspetto. Abbiamo visto picchi e vette molto acuminati e vallate davvero identiche a quelle delle Alpi stesse” ha continuato parlando alla BBC News. “Certo è un bel mistero comprendere come queste montagne si siano formate, infatti per la prospettiva che conosciamo della storia, diciamo dei ghiacci, è molto strano che il ghiaccio antartico non abbia eroso questi picchi quando si è formato”.
Il progetto AGAP (Antarctica's Gamburtsev Province) comprende scienziati, ingegneri, piloti e staff di supporto di molte nazioni del mondo. Questi uomini si sono stanziati in due campi all’interno della zona antartica. Gli aerei atterrano e decollano sul ghiaccio continuamente per i voli di mappatura di quanto si trova sotto il ghiaccio grazie al radar sofisticatissimi che penetrano la spessa coltre bianca. Altri strumenti misurano la gravità locale e i campi magnetici.
Sono circa 120,000 km ad essere stati sorvolati, l’equivalente di tre giri intorno alla terra. In totale, il 20% (un quinto) dello strato orientale del ghiaccio antartico è stato esplorato.


Azioni della Spedizione Antartica
1. Gli Aerei usano il radar per comprendere lo spesso del ghiaccio e per mappare la forma delle formazioni rocciose sepolte
2. Gli aerei sperimentano tecniche per comprendere, grazie al magnetismo più informazioni possibili sulla struttura delle montagne
3. grazie alle onde sismiche della zona gli scienziati riescono a comprendere le proprietà delle rocce nella profondità del ghiaccio

Le informazioni sulla struttura interna dei monti Gamburtsevs viene raccolta da un network di sismografi che ascoltano i segnali sismici che passano dalle rocce da una parte all’altra del globo.
“La temperatura al campo base è di circa -30C, ma tre km sotto di noi, proprio al fondo della coltre di ghiaccio abbiamo individuato acqua liquida nelle vallate” ha spiegato il comandante in seconda dell’AGAP, il Dott. Robin Bell, del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University, di New York.
“I radar montati sulle ali degli aeroplani trasmettono energia attraverso lo spessore del ghiaccio e grazie a loro abbiamo scoperto che lo strato di ghiaccio è molto più caldo alla base che in superficie.”
La zona in questione è una regione di circa 700km per 250km. E il picco più alto è di circa 2.800m sopra il livello del mare. La vallata più profonda è a circa 800m sotto il livello del mare.

Lovecraft nel suo Montagne della Follia scrive: “Ci trovavamo a un'altitudine di circa 2.800 metri sul livello del mare, e quando i nostri scavi sperimentali rivelarono…

I ricercatori credono che i Gamburtsevs siano stati il punto iniziale della glaciazione dell’intera regione polare che circa 30 milioni di anni fa è sprofondata nel freddo assoluto. “Sembra quasi di esplorare un altro pianeta, ma sulla Terra” continua il dott Ferraccioli “questa regione è davvero un enigma. Si trova al centro del continente. La maggior parte delle alture si trova verso l’esterno dell’Antartide, e non riusciamo a comprendere come mai queste montagne si trovino proprio al centro”.
Con questi dati gli scienziati stanno cercando di individuare il punto migliore per bucare la superficie ghiacciata e spingersi in profondità. L’aria ancestrale rimasta intrappolata nei ghiacci darà una lettura originale e getterà nuova luce sulla storia climatica della Terra.
“Al momento è come se fossimo alla prima pagina di un libro. Ma abbiamo il libro in mano e il nostro piano è ambizioso, avremo milioni di dati da estrarre e analizzare” dice ancora il dottor Ferraccioli. Le montagne hanno preso il nome del geofisico russo Grigoriy Gamburtsev che per primo scoprì la presenza delle stesse nel lontano 1958.
“Il mistero è che le Alpi hanno circa 50 o 60 milioni di anni, mentre qui abbiamo una zona montagnosa che probabilmente ha circa 500 milioni di anni” conclude Ferracioli.

Sono costretto a parlare perché gli uomini di scienza hanno deciso di ignorare i miei avvertimenti senza approfondirne le ragioni. Contro la mia volontà, dunque, esporrò i motivi per i quali mi oppongo alla prevista in-vasione dell'antartico, e in particolare alla ricerca di fossili su larga scala, alla fusione delle antiche calotte polari e all'interruzione della sterminata monotonia di quelle regioni. La mia riluttanza è acuita dalla consapevo-lezza che, con tutta probabilità, i miei avvertimenti cadranno nel vuoto. Dubitare dei fatti che rivelerò sarà inevitabile…
Così comincia Le Montagne della Follia di H. P. Lovecraft

domenica 23 gennaio 2011

Scoperto un piccolo Cthulhu?


Un animale a otto zampe di molto precedente ai dinosauri, questa è stata la scoperta che Jennifer Viegas, Discovery News, ha reso pubblica circa due anni fa, notizia che è passata sotto silenzio. Perché?
Punto fondamentale per la ricerca della verità, questa rivelazione straordinaria, che mette in discussione la teoria dell’evoluzione, avrebbe dovuto trovare spazio ed essere approfondita in maniera esaustiva. Eppure non è accaduto.   
Questa creatura a otto braccia devo fa venire in mente Cthulhu o almeno la sua progenie.  Quello che c’è di straordinario è il fatto che prima di adesso nessun fossile di quel periodo era mai stato ritrovato. Siamo di fronte al primo fossile di un animale vissuto in un raggio di tempo che va da 635 a 541 millioni di anni fa.  Eoandromeda octobrachiata, questo il nome del piccolo Cthulhu è stato ritrovato in due distinti giacimenti molto diversi tra di loro: una quarzite in Australia del Sud e una black shale in Cina.
“Secondo le ricostruzioni paleogeografiche, il sud della Cina e il sud dell’Australia erano molto vicine a quei tempi, e appartenevano a un supercontinente chiamato Gondwana,” rivela il professore Maoyan Zhu a Discovery News.
Zhu, un eminente scienziato del Nanjing Institute of Geology and Paleontology dell’Accademia delle Scienze cinese, per primo ha descritto l'inusuale fossile insieme al Sud Australiano James Gehling. L'incredibile fossile, la Eoandromeda octobrachiata risalente ad almeno 300 milioni di anni prima che nascessero i dinosauri, fa parte di una mortalità di massa di almeno una trentina di esemplari. E’ stata perfino mostrata una foto dello strano animale a otto zampe e ancora una volta il Mito di Cthulhu ritorna alla mente.

sabato 22 gennaio 2011

Lovecraft precuroser di Icke e dell'Archeologia proibita




“I teosofi hanno intuito l’imponente grandezza del Ciclo Cosmico, del quale il nostro mondo e la razza umana costituiscono solo episodi transitori”  ecco come Lovecraft ne Il richiamo di Cthulhu nel 1926 dimostra con grande stile, tutta la sua grandezza di precursore dell’Archoleogia Proibita. Risulta difficile negare che le tematiche Lovecraftiane, volte a descriverci i celati ma ben determinati tentativi di una civiltà non umana nel conquistare il dominio del mondo non abbiano delle inquietanti similitudini con gli attualissimi libri di David Icke.
In molti ormai sono convinti che sia in atto una grande menzogna, in molti, soprattutto all’estero si rendono conto che è in atto una celata, ma terribile battaglia per il controllo dei nostri Paesi, delle nostre case, delle nostre vite e dei nostri pensieri ed abitudini ad opera di razze non umane mischiate agli umani. Eppure decenni orsono Lovecraft ci faceva sapere che esiste una “affinità della Matematica Superiore con certe credenze e fatti Magici trasmessi attraverso i secoli da una antichità inenarrabile , umana e pre-umana, la cui conoscenza del cosmo e delle sue leggi era superiore alla nostra”  e che “Einstein ha torto, che certi oggetti e certe forze possono spostarsi a una velocità superiore a quella della luce” ma anche che “esiste una verità velata dall’immemorabile allegoria del TAO”  Cfr.  I sogni della casa stregata e Colui che sussurrava nel buio.
Lovecraft aveva la strabiliante capacità di anticipare dibattiti e misteri archeologici quanto mai attuali. Ed quindi ecco il valoroso esploratore visitare per primo la millenaria “Città senza nome”, nel deserto dell’Arabia, le cui rovine avevano proporzioni e dimensioni inquietanti ed irrazionali, anche questo da un racconto ricavato da un sogno di Lovecraft, ecco allora che vengono alla mente le mura ciclopiche di Sacsahuaman in Perù, dove, nei tunnels sotterranei sono state scoprirà migliaia di mummie di esseri rettiliformi simili a coccodrilli, ibridi intelligenti che avevano dominato la Terra “prima che l’Africa emergesse dal mare” La città senza nome. Ma la descrizione dei Lovecraft non è simile con quella stupefacente di Erodoto tratta dal suo libro sugli Egizi? “...costruirono perciò un Labirinto, che si trova poco oltre il Lago Meri presso la città detta dei coccodrilli (Coccodrillopoli)...il labirinto supera veramente anche le Piramidi  ...vi sono due serie di stanze, metà sotterranee, metà superiori:sono tremila in totale... quelle superiori le ho viste, quelle sotterranee i sovrintendenti egiziani non me le vollero assolutamente mostrare, affermando che vi si trovavano i sepolcri dei Re che avevano anticamente costruito questo Labirinto e dei Coccodrilli sacri” Storie.
Robert Temple ne Il Mistero di Sirio sostiene che “il resoconto del Grande Labirinto è in sé meraviglioso e, a quanto ne so, non è stato spiegato in modo convincente da nessuno”
Ma Lovecraft ci aveva provato suggerendoci definitivamente che i sogni travalicano il mondo razionale, permettendo di osservare contemporaneamente eventi del passato e del futuro. Esattamente quello che capitava a lui. Manca solo la descrizione della città millenaria scoperta dalla spedizione in Antartide nel racconto Le montagne della Follia,  ma le montagne le hanno trovate veramente pochi mesi fa, per anticipare, di decine d’anni anche in questo caso, le ipotesi dell’Ammiraglio Flavio Barbiero e dei coniugi Flem-Ath riguardanti l’ubicazione di Atlantide in Antartide, e chiudere il cerchio delle sue profezie.

venerdì 21 gennaio 2011

Lovecraft sapeva qualcosa che ci ha tenuto nascosto? Cthulhu esiste veramente?




Il cosiddetto “Bloop” è un ultrasuono sottomarino di bassa frequenza che è stato registrato dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) a più riprese nell’estate del 1997. A tutt’oggi non si conosce cosa abbia prodotto questo inquietante fenomeno acustico.Il cosiddetto “Bloop” è un ultrasuono sottomarino di bassa frequenza che è stato registrato dal NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) a più riprese nell’estate del 1997. A tutt’oggi non si conosce cosa abbia prodotto questo inquietante fenomeno acustico.

La propagazione del suono ha avuto origine da un punto in pieno Oceano Pacifico Meridionale al largo delle coste cilene. Le coordinate del Bloop, fornite dal NOAA, sono 50° S 100° O. A percepirlo fu l’apparato della Marina Statunitense denominato SOSUS, che negli anni sessanta veniva utilizzato per il monitoraggio delle rotte dei sottomarini sovietici.

“[...] salì rapidamente in frequenza nell'arco di circa un minuto e fu sufficientemente forte da poter essere captato da molteplici sensori, fino ad un raggio di 5.000 km.” (Rapporto del NOAA)


“L’ignoto fenomeno acustico, secondo gli scienziati che lo hanno indagato, ricorderebbe un’emissione sonora di un essere acquatico, anche se non si conosce una creatura in grado di produrre un tale suono. Per Phil Lobel, biologo marino della Boston University, Massachusetts,
il suono è molto probabilmente di origine biologica. Tuttavia se si trattasse veramente di un animale, questo dovrebbe avere delle dimensioni ssere enormemente più grande di una balenottera azzurra, l'animale conosciuto più grande sulla Terra.” (Fonte CNN.com)


Insolite coincidenze ci portano a sovrapporre le coordinate del Bloop con il punto in cui lo scrittore americano H. P. Lovecraft (1890-1937) localizza il “letargo” di Cthulhu, ancestrale entità cosmica e sacerdote supremo dei Grandi Antichi:

Then, driven ahead by curiosity in their captured yacht under Johansen's command, the men sight a great stone pillar sticking out of the sea, and in S. Latitude 47°9', W. Longitude 123°43', come upon a coastline of mingled mud, ooze, and weedy Cyclopean masonry which can be nothing less than the tangible substance of earth's supreme terror—the nightmare corpse-city of R'lyeh, that was built in measureless aeons behind history by the vast, loathsome shapes that seeped down from the dark stars. (H.P. Lovecraft, The Call of Cthulhu, 1926)

Il sito identificato per l’emissione del Bloop è quindi quasi coincidente con quello partorito dalla fantasia di H. P. Lovecraft, il “Solitario di Providence”, per la città di R’lyeh (47°9′ S, 123°43′ O), nella quale un antico mostro sottomarino, Cthulhu, giace addormentato in attesa di risvegliarsi per distruggere il mondo.


I racconti fantastici di H.P. Lovecraft nascevano, come si sa bene, dalla sua intensa attività onirica. Il Bloop riecheggiato dalle profondità oceaniche a “poche miglia” da R'lyeh, e registrato dal NOAA nel 1997, rimette forse tutto in discussione? Che si trattasse soltanto di semplici incubi?...

Perché siamo qui


Su H.P.Lovecraft esistono migliaia di siti sulla rete. In tutte le lingue, in tutte le forme.
Allora che bisogno c'era di un altro sito?
E' presto detto, in quanto qui pubblicheremo solo quegli articoli particolari sul Solitario di Providence.
Quindi non ci aggiorneremo frequentmente ma solo quando sarà il caso. E il caso sarà soltanto quando usciranno notizie "particolari".
Cosa intendiamo per particolari?
Notizie che gettino luce sull'opera di H.P. Lovecraft e sulla possibilità che nei suoi sogni, pardon, incubi, ci fosse qualcosa di più.
A presto...